La partita vista dal tifoso: Frosinone-Perugia

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Da una parte il Frosinone, dall’altra il Perugia: non potrà mai essere una partita qualsiasi visto i recenti trascorsi ed una rivalità sportiva nata nella stagione 2013/2014. L’impresa del 4 maggio 2014 contro i Ciociari non è stata mai dimenticata, ma i tifosi del Perugia hanno sempre sognato una nuova vittoria al “Matusa” di Frosinone, in virtù della due sconfitte per 0-1 (in casa) e per 2-1 (in trasferta) maturate due anni fa durante l’anno di Serie B con in panchina Andrea Camplone. Questa volta, a seguito della squadra di Bucchi, dopo la vittoria rigenerativa contro la Spal, ci sono ben 400 cuori biancorossi pronti a sostenere in qualsiasi risultato i Grifoni.

Beffa iniziale Il clima che si respira al “Matusa” nel pre-partita di sabato 1 ottobre è di quelli belli, da vivere fino alla fine: quando le due compagini si sono affrontato non hanno mai dato vita a match banali. Striscioni, sciarpe e calore contraddistinguono la Curva dei tifosi locali; il settore ospiti risponde alla grande facendosi sentire nell’arco di tutti i 90 minuti. La partita non inizia però sotto i migliori auspici visto che i gialloblu sembrano essere più in palla: al 18′ minuto arriva la doccia gelata per i 400 sostenitori perugini. Dionisi riesce ad insaccarla proprio sotto il settore del tifo locale. Il vantaggio ciociaro è però solo il prologo di un pomeriggio che si sarebbe poi trasformato in un “capolavoro”.

Di Carmine da numero 10 Trovarsi in svantaggio in un “campaccio” come quello del Frosinone non è proprio il massimo: lo sanno bene i supporter biancorossi che provano subito a spronare i ragazzi di Bucchi dopo l’1-0. Proprio quando tutto sembra apparentemente sfumare e l’impresa sembra diventare utopia, ecco che spunta l’eroe di giornata che non ti aspetti: Di Carmine raccoglie un palla a centrocampo e, dopo un numero che lo porta a raggiungere una buona posizione di tiro, esplode un destro fulminante che riaccende gli animi e la passione dei 400. Un gol più da numero 10 che da punta d’area di rigore per intenderci, di quelli che ti fanno gridare dallo spettacolo. Il copione della partita, alla chiusura della prima frazione, sembra essere molto simile a quello della sfida andata in scena tra le due squadre nel dicembre 2013, quando a Ciofani rispose un eurogol di Mazzeo. La storia spesso si ripete, ma non questa volta: la grinta degli uomini in biancorosso sembra essere più determinata che mai.

2-1 e festa finale Nel secondo tempo è sempre però il Frosinone a dettare il ritmo: i padroni di casa non ci stanno e rialzano la testa, ma senza produrre nulla di concreto. Il momento propizio per affondare il colpo arriva alla mezz’ora. Acampora scambia con Di Chiara che dal fondo lascia partire un cross al bacio per la testa di Nicastro: sarebbe scontato un suo terzo gol consecutivo, ma stavolta non va così. Il furetto ex Juve Stabia centra in pieno il palo in maniera davvero sfortunata, ma ecco dalle retrovie arriva l’uomo della giornata: Dezi aggancia il pallone e ribadisce in rete. Trovarsi in vantaggio dopo essere stati sotto in casa di una rivale quasi storica e una sensazione quasi indescrivibile, un’emozione incontenibile. Non è però ancora il momento per alzare i calici: il Frosinone è un animale ferito che ha dimostrato in questi anni di saper riacciufare pareggi e vittorie proprio allo scadere. I tifosi biancorossi soffrono fino alla fine insieme ai loro beniamini: grande esultanza, alla pari di un gol, quando quasi allo scadere Dionisi sbaglia davvero di poco su calcio di punizione dal limite. Al triplice fischio è festa grande: sulla squadra di Bucchi affiora una nuova luce, una luce di speranza che riporta grande entusiasmo nell’ambiente dopo un avvio stentato.

Nicolò Brillo