Lavagna tattica: la forza dei nervi distesi

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Lavagna tattica: la forza dei nervi distesi. Prima dell'espulsione di Di Chiara Grifo impacciato e nervoso, poi è emersa la determinazione e la voglia di lottare

Lavagna tattica: la forza dei nervi distesi. Prima dell’espulsione di Di Chiara Grifo impacciato e nervoso, poi è emersa la determinazione e la voglia di lottare

 

Commentare la partita di ieri sera è esercizio difficile e per certi versi fastidioso.

L’espulsione di Di Chiara, dopo appena 25 minuti di gioco, condiziona infatti i giudizi e le sensazioni.

Partiamo dalla fine: il pareggio strappato dai grifoni è assolutamente meritato e legittimo, figlio di un notevole spirito di sacrificio, di determinazione, voglia di lottare su tutti i palloni.

E queste non sono altro che le peculiarità principali del suo condottiero che anche ieri con alcuni cambiamenti tattici, dal 3-5-2 ante espulsione, al 4-4-1, per finire al 3-4-2 sostituendo uno spento Falzerano, ha dimostrato una capacità di lettura della partita eccellente, che al contrario spesso latitava in alcuni suoi predecessori.

Il Crotone, dal canto suo, è mancato proprio sul più bello: in superiorità numerica e con un tasso tecnico decisamente superiore non è riuscito a costruire granché, tranne il colpo di testa di Mustacchio (sempre lui), cincischiando spesso dentro l’area di rigore, anzi rischiando di subire la rete in un paio di contropiedi del Perugia, oggi chiamate ripartenze che sicuramente fa più “chic”.

Tuttavia il commento non può esimersi dal giudicare quello che si è visto nei primi 25 minuti quando le due squadre erano in parità numerica.

La soluzione di Serse era chiara: andare a prendere il faro Benali nella costruzione di gioco del Crotone, non con le punte, non con la mezzala di parte, ma bensì con Carraro, rovesciando di fatto il vertice del centrocampo del Perugia.

Tuttavia le idee migliori sono state tutte di Giovannino Stroppa: linea difensiva a metà strada tra area di rigore e centrocampo con fuorigiochi sistematici e ben riusciti, scarico dei difensori in diagonale verso i chili e i centimetri del nigeriano Simy che faceva la sponda per gli interni, palla sul fondo e scarico indietro per il successivo cross (vedi colpo di testa di Armenteros), soluzione questa che gli allenatori stanno utilizzando sempre di più perché disorienta il movimento dei difensori.

La percezione era quindi di una squadra serena, superiore tecnicamente, organizzata e con i giocatori con idee chiare e precise; il Perugia sembrava invece impacciato, impreciso anche negli appoggi più semplici e soprattutto….nervoso: l’ingenua espulsione di Di Chiara è stato il segnale di questo nervosismo.

Fortunatamente la forza…dei nervi distesi non ha avuto la meglio in questa circostanza.

Fabio Orlandi