Lavagna tattica: qualità e quantità a servizio del Perugia

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Lavagna tattica: qualità e quantità per il Grifo. Il Perugia abbatte l'Arezzo grazie alla tecnica di Elia e Falzerano e all'inesauribile lavoro di Sounas. Cancellotti e Vanbaleghem le note negative

Lavagna tattica: qualità e quantità a servizio del Perugia. Il Perugia abbatte l’Arezzo grazie alla tecnica di Elia e Falzerano e all’inesauribile lavoro di Sounas. Cancellotti e Vanbaleghem le note negative

 

In questo mondo frenetico e in continua evoluzione la parola QUALITA’ è sempre presente in tutti i settori economici, finanziari, e commerciali.

Nel mondo del lavoro la qualità viene concepita come professionalità e competenza. Nel settore terziario la qualità è commisurata al livello dei servizi offerti; in quello industriale la qualità non è altro che la soddisfazione del cliente finale nei confronti di un bene acquistato.

Nel mondo pallonaro la qualità si può definire come l’insieme delle abilità tecniche/tattiche di un giocatore.

E’ evidente come nella partita di ieri la gara sia stata decisa dai due giocatori di maggiore qualità del grifo scesi in campo (in assenza di Melchiorri), ossia Elia e Falzerano (il migliore di ieri con Sounas).

E’ risultato altrettanto palese come l’Arezzo sia costituita da un manipolo di volenterosi giocatori (a parte Cutolo che è sembrato davvero giù di tono) con qualità tecniche davvero modeste.

L’impressione è stata quella che i giocatori toscani potevano giocare tre o quattro partite ma non avrebbero segnato mai. L’unico pericolo alla porta di Fulignati, infatti, l’ha portato il capitano Angella con la classica deviazione a rischio autogol su cross laterale.

Cosa ha detto di nuovo la partita di ieri? Sicuramente ci sono delle sottolineature da fare: innanzitutto il ricorso meno esasperato al giro palla dal portiere, come suggerito più volte in questa rubrica, con Fulignati che spesso si è preoccupato (giustamente) di calciare la palla di prima, senza correre alcun rischio.

Non ci sono dubbi sul fatto che in settimana Caserta abbia lavorato sul campo e parlato con lo stesso portiere dei grifoni.

Altro aspetto è l’utilizzo ancora del modulo ad albero di Natale: si ipotizzava invece un 1-4-3-3 con Elia e Falzerano esterni. Caserta evidentemente ha visto giusto ancora perché Falzerano dà il meglio di se partendo da zona centrale: ne è chiara testimonianza l’azione del 2-0 dove lo stesso giocatore campano ha prima costruito con una giravolta sulla trequarti e poi ha perfettamente rifinito il cross basso di Favalli.

Molto buona la prova di Burrai nella prima mezzora di gioco: è chiaro che il modulo e il possesso palla esaltano le qualità del centrocampista sardo, abilissimo a giocare corto-lungo con uno schema che consente molte più varianti rispetto a quello precedente.

Devastante la prova di Sounas, soprattutto nel secondo tempo: ecco quando invece si parla di QUANTITA’ non può non venire in mente Sounas che ha una incredibile capacità di corsa, estrema forza nelle gambe ed eccellente nel contrasto.

Impressionanti alcune progressioni dopo aver recuperato palla nel secondo tempo ed un assist al bacio quasi a fine gara. Inesauribile il greco, pedina importante nello scacchiere di Caserta.

Quali sono le note dolenti? Innanzitutto la prova di Cancellotti che è sembrato arrugginito dalla tanta panchina.

Qui non può non venire in mente il caso Rosi, ripetendo cose già dette più volte: non far giocare Rosi, che come terzino è fuori categoria, significa indebolire il valore della squadra dal punto di vista tecnico, sorvolando sull’importanza del giocatore in chiave spogliatoio.

Anche la prova di Vanbaleghem è stata modesta: e pure qui bisogna ripetersi in quanto come mezzala lascia alquanto a desiderare proprio per le sue caratteristiche tecniche e per la sua scarsa dinamicità e velocità.

Il mercato si sta concludendo in queste ore: difficile commentare prima del suo termine l’operato della società.

Ma fossi Giannitti, prima di cedere Falzerano ci penserei, non una, ma tante volte in quanto se è vero che è l’unico che ha mercato (e ci credo…) è altrettanto vero che per stimoli, la determinazione che sta dimostrando e qualità non ci si può privare di un giocatore del genere.

Discorso analogo andrebbe fatto per Rosi, ma qui il destino sembra già segnato, secondo un refrain sul modo di operare della società poco condivisibile.

La speranza è che arrivi almeno l’attaccante: finora certe lacune sono state mascherate dalla bravura di mister Caserta che prima ha cementato il gruppo e poi una volta deciso di passare alla difesa a quattro ha dimostrato quel coraggio che, come capita sovente, paga e ripaga.

Fabio Orlandi