Oscar De Pellegrin in visita all’USU dell’ospedale di Perugia

1316
 

Potenziare il dialogo con le unità spinali e i centri riabilitativi del territorio italiano e proporre ai degenti la strada dell’avviamento sportivo quale percorso riabilitativo e motivazionale per il miglior recupero psico-fisico. E’ questo il primo obiettivo del progetto “Primavera Paralimpica”, presentato questa mattina (venerdì 25 agosto) dal suo testimonial, l’arciere campione paralimpico a Londra 2012 Oscar De Pellegrin, presso l’Usu (Unità spinale unipolare) dell’ospedale di Perugia. Questa iniziativa, nata dal CIP (Comitato Italiano Paralimpico), si propone anche di aiutare  i pazienti a proseguire lo sport anche al di fuori “dell’ambiente protetto” dove sono stati ricoverati; organizzando pertanto, insieme ai fisioterapisti e ai tecnici che li hanno seguiti, degli incontri presso le società sportive della zona o a partecipare a manifestazioni/eventi sportivi.

Il progetto è stato presentato – sotto il coordinamento di Francesco Emanuele, presidente del CIP Umbria – alla presenza di Emilio Duca e Diamante Pacchiarini, rispettivamente, direttore generale e sanitario dell’azienda ospedaliera di Perugia; di Donatella Porzi, presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria; degli assessori Emanuele Prisco ed Edi Cicchi, rispettivamente, allo sport ed alle politiche sociali del Comune di Perugia; di Alessandra Ligi, direttore regionale Inail Umbria; di Raffaele Goretti, presidente dell’osservatorio umbro della disabilità; di Renée Maschke, primario dell’Usu dell’ospedale di Perugia; e di Lucia Bambagioni, coordinatore area riabilitativa Usu. Erano presenti anche i campioni di nuoto paralimpici Roberto Baciocchi e Carlo Sbriccoli. Emanuele, aprendo la conferenza stampa, ha ricordato ai presenti che la collaborazione tra l’Usu perugina ed il CIP Umbria è proficua ed attiva da anni in quanto il Comitato fornisce alcuni tecnici specializzati per la pratica di attività sportive quali il tiro con l’arco, la scherma, il tennistavolo ed il basket. Ha poi sottolineato come questo progetto potrà dare un valore aggiunto a quanto viene già fatto.

Subito dopo Emilio Duca ha detto: “Siamo una piccola regione ed abbiamo la fortuna di avere un’unità spinale unipolare che è una delle 12 presenti in Italia”. Proprio per questo motivo il direttore generale ha sottolineato “la necessità di rinnovare e di lavorare in sinergia con altre regioni per creare un sistema di rete per i percorsi assistenziali riabilitativi”. In questo contesto, ha continuato Duca, l’azienda ospedaliera in questi mesi sta analizzando due aspetti legati all’operatività (come l’acquisto di nuove apparecchiature ed ausili) e all’esigenza di collaborare con altre realtà limitrofe all’Umbria, come quella marchigiana. “Su questi due versanti – ha concluso il direttore – garantisco il pieno impegno della direzione ospedaliera per riorganizzare il servizio”.

Alessandra Ligi, direttore regionale Inail Umbria, ha parlato dell’ottima sinergia con il CIP regionale. “I rapporti – ha detto – sono cresciuti e si stanno intensificando anno dopo anno portando dei risultati significativi sul territorio”. Ligi e Francesco Emanuele, inoltre, hanno voluto rendere omaggio a Oscar De Pellegrin donandogli una targa per sottolineare i suoi meriti sportivi ed il suo impegno nel versante sociale.

Anche Renée Maschke, primario dell’Usu dell’ospedale di Perugia, ha ringraziato il CIP Umbria per la collaborazione all’interno del reparto che permette l’avvio allo sport già in fase acuta. “Lo sport – ha affermato – è importante per il fisico e per il reintegro sociale dell’individuo, va oltre la riabilitazione fisica”.

La presidente dell’Assemblea Legislativa, Donatella Porzi, ha parlato della necessità di “creare integrazione e percorsi per avvicinare i pazienti alla pratica sportiva, che deve essere vista, in primis, come veicolo di soddisfazione personale. In questo contesto – ha proseguito – ci tengo a ringraziare tutto il personale dell’unità spinale unipolare per il lavoro che sta facendo”.

“Ci tenevo ad essere presente – ha detto poi l’assessore Emanuele Prisco – per la valenza che porta questo progetto, che lo sport porta nello sviluppo psico-fisico del malato. Come Comune abbiamo deciso di iscrivere Roberto Baciocchi all’albo d’oro della città oltre che per il risultato sportivo anche per il messaggio positivo che manda”.

La collega Edi Cicchi, invece, ha parlato di “apertura verso il mondo paralimpico come una vera scommessa per valorizzare le pari opportunità. Il Comune di Perugia – ha continuato – sta lavorando sul tema delle barriere architettoniche, unendo tutti gli assessorati vista la sua complessività, e grazie al contributo della Regione sui tirocini formativi impegnando persone con disabilità”.

Raffaele Goretti, presidente dell’osservatorio umbro della disabilità, ha sottolineato il “grande sforzo che la società sta facendo per dare alle persone pari opportunità e dignità. Le persone con disabilità – ha detto – sono prima di tutto persone”. Goretti ha concluso il suo intervento parlando di inclusione sociale come obiettivo primario da perseguire.

Oscar De Pellegrin ha concluso l’incontro ringraziando Francesco Emanuele per l’organizzazione dell’evento e per essere riuscito a coinvolgere una platea di prestigio come quella presente, con rappresentanti delle varie realtà presenti nel territorio. “La seconda vita, se partita con il piede giusto, può essere migliore della prima. Lo sport – ha affermato De Pellegrin – mi ha cambiato profondamente come persona. Se crediamo tutti su un obiettivo ognuno farà la sua parte. Lo sport è un metodo di integrazione straordinario e per far capire questo la strada fatta in questi anni dal CIP è stata esemplare. Io sto facendo questo tour sui territori per portare motivazione, per parlare di avviamento allo sport all’interno delle unità spinali e di farlo proseguire poi, una volta fuori da queste strutture. Bisogna lavorare tanto con i malati ed aiutarli a trovare società sportive sul territorio per proseguire l’attività, senza obbligo di farli diventare atleti paralimpici. Dobbiamo creare una rete dove ognuno fa la sua parte. Io mi sento di dover fare tutto questo perché quello che mi ha dato lo sport è stato molto. Voglio trasmettervi questo messaggio – ha concluso De Pellegrin rivolgendosi ai pazienti – che è quello di accettare l’aiuto che vi viene offerto. Lo sport a me ha dato la vita che è la cosa più bella che il Signore ci ha donato”.