Perugia: i numeri sono impietosi

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Il Perugia che avevamo ammirato nelle partite pre-natalizie pareva essere un jet in rampa di lancio, con il tecnico Bisoli che sembrava aver trovato la quadratura del cerchio ed il giusto equilibrio tra la fase offensiva e difensiva. Poi, a partire dalla sconfitta nel campo del fanalino di coda Como, fino ad arrivare alla “Caporetto” della gara interna contro il Pescara, si è evidenziata un’involuzione fisica e mentale alla quale si è aggiunta la lista dei numerosi infortunati. Inquietanti ed impietosi i numeri del Grifo se si considerano le ultime sette partite disputate: 6 gol fatti e ben 12 gol subiti. Anche la difesa, che sin dall’inizio del campionato si era rivelata il vero baluardo in grado di tenere il Perugia in carreggiata, ora, complici gli infortuni del terzino Del Prete, la non perfetta condizione di Volta, le insicurezze di Rossi e la squalifica di tre giornate inflitta a Belmonte, fatica a contenere le iniziative delle squadre avversarie. Con lo sciagurato e pesante tonfo casalingo contro il Pescara, la squadra, con 20 gol totali incassati, ha perso anche il primato di miglior difesa, cavallo di battaglia del tecnico di Porretta Terme. Gli infortuni dei giovanissimi e promettenti attaccanti Parigini e Drolè (che ne avranno per almeno due mesi) e le precarie condizioni di un centrocampo spesso ridotto ai minimi termini e mal assortito, hanno fatto il resto. Il Perugia non buca la porta avversaria da ben 355 minuti:  l’ultimo gol siglato è datato 23 Dicembre 2015 e porta la firma di Zapata, nel blitz di Vercelli. Quella che sembrava essere una squadra in rampa di lancio, ora è solo un vecchio ricordo: negativi anche i dati che riguardano il possesso palla e le palle perse. Nelle ultime due partite casalinghe, la squadra non si è mai dimostrata sicura e padrona del campo; si contano sulle dita le occasioni create. Il capocannoniere dei biancorossi rimane pertanto Matteo Ardemagni con 6 gol, giocatore spesso tenuto in panchina e molto criticato. Non è bastato nemmeno l’inserimento di un rapace d’area del calibro di Rolando Bianchi per scuotere l’attacco,  reduce anche lui da due stagioni e mezzo non certo esaltanti con le maglie di Bologna, Atalanta e Maiorca, dove ha totalizzato 65 presenze e la miseria di 5 gol. La dirigenza dovrà sicuramente far tesoro di queste statistiche e agire di conseguenza il prima possibile sul mercato di riparazione.

Nicolò Brillo