Santopadre: “Bisogna fare il tifo per le plusvalenze”

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Il presidente del Grifo commenta la decisione favorevole sul ricorso del Lecco

Santopadre: “Bisogna fare il tifo per le plusvalenze”. Il presidente del Perugia: “Se non vendiamo altri giocatori tra due anni avremo problemi, il prossimo per me è l’anno 9”

 

L’amministratore unico del Perugia Calcio Massimiliano Santopadre, ospite del programma Grifo Stadium all’interno dell’emittente Tef Channel, ha rilasciato alcune dichiarazioni. Queste le più significative tra passato e futuro del club, giocatori e allenatori.

“Dovevamo fare di più – esordisce Santopadre riferendosi alla stagione appena conclusa – siamo arrivati a giocarci i playoff malissimo. Gli spareggi, anche da ottavi, vanno fatti con la convinzione che si può andare in A.

Due mesi fa ero convinto che Nesta andasse via. I giorni prima la sua decisione ero di un’opinione diversa, invece ci ha comunicato all’improvviso la sua scelta. Gli allenatori sono come le donne, ti lasciano quando già hanno un altro. Noi siamo un club costruttore di carriere.

Io non scelgo gli allenatori. Il direttore ha ampia libertà di manovra. Questo per me è l’anno 9, non 0 o 1. Non devo dimostrare niente nè ricevere alcuna pressione. Io sto facendo più del mio massimo. Sono convinto che le mie idee sono quelle giuste e corrette da portare avanti.

Le plusvalenze fatte negli ultimi anni? Rimane un anno per spenderle, poi saranno esaurite. Io non sto qui per guadagnare col Perugia. Dobbiamo fare il tifo per le plusvalenze. Le risorse economiche ora ci sono e il Perugia può puntare ad andare in A. Ma se non dovessimo fare altre plusvalenze tra due anni arriveranno i problemi. Ma non è questo il momento.

Ogni anno sono convinto di aver fatto una squadra competitiva. Facile parlare a fine stagione. Tra Melchiorri e Torregrossa, la scorsa estate, tutti avremmo scelto Melchiorri.

Io rifarei il prossimo anno con la stessa identica rosa con cui abbiamo concluso poche settimane fa. Per me era fortissima”.

Spazio poi anche ad alcune considerazioni del dt Goretti presente anche lui in studio.

“La risposta post Verona? Ho detto che sarebbe stata la società a dimostrare se il prossimo sarà l’anno 1. Non c’era alcuna polemica.

L’allenatore è una scelta determinante per la prossima stagione. Valuteremo tutti gli aspetti possibili rimanendo fedeli alla filosofia della società. Il prossimo allenatore del Perugia dovrà avere carisma e personalità per reggere le pressioni della piazza.

Mi piacerebbe continuare sulla falsa riga dell’impianto di gioco di questa stagione. Grosso è il primo allenatore con cui ho parlato. Quando ho visto giocare le sue squadre mi sono sempre piaciute. Per la scelta definitiva ci vorrà più di una settimana.

Non escludo nemmeno il ritorno di Camplone, abbiamo visto Pescara-Verona insieme.

Il Perugia non ha mai contatto Venturato. Due anni fa ho detto che il Cittadella era il nostro punto di riferimento per il modo di giocare, abbiamo provato a copiare quello stile. Ma un conto è giocare a Cittadella e un conto è a Perugia. Non so quanti giocatori del Cittadella possono essere titolari da noi”.

Nicolò Brillo