Goretti: “Troppo altalenanti, non possiamo pensare a lungo termine”

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Goretti a Sportitalia:

Goretti: “Troppo altalenanti, non possiamo pensare a lungo termine”. Il direttore perugino: “Breda scelto dal presidente, rapporto con la piazza difficilmente recuperabile”

 

Il direttore dell’area tecnica del Perugia Roberto Goretti, ospite della trasmissione “Fuori Campo” in onda su Umbria TV e condotta da Riccardo Marioni, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni riguardo più argomenti:

“Intanto i miei complimenti vanno ai dirigenti del Cittadella, una squadra con un’identità precisa che gioca bene. Noi nel secondo tempo siamo entrati in campo molto male, abbiamo subito il 2-1 molto meritatamente. Il Cittadella ha meritato più di noi, aldilà delle espulsioni. Non mi rende felice l’atteggiamento della squadra, davvero troppo passivo.

Il tecnico Breda, come tutti quanti noi,  è sempre sotto esame. Ogni settimana siamo tutti quanti sotto esame. Il momento in cui abbiamo preso una pausa di riflessione importante sul tecnico è stato dopo la gara con l’Empoli.

Sulle espulsioni il tecnico o la società non hanno colpe. La responsabilità è magari di Belmonte, che dall’alto della sua esperienza ha mandato a quel paese per due volte l’arbitro.

Nel mercato di gennaio si è cambiata la rosa per renderla funzionale alle modalità di gioco di un allenatore diverso da Giunti. Sono state fatte scelte funzionali per questo allenatore. Anche per questo motivo non abbiamo cambiato il tecnico, si cerca di seguire un certo percorso.

La rosa dell’andata era anomala per le nostre abitudini, molto ampia in quasi tutti i ruoli. Gli altri anni avevamo un gruppo più ristretto ma di più facile gestione per il tecnico.

L’unione tra tifosi, squadra, tecnico e società è determinante. Se le componenti sono disunite serve un miracolo per ottenere risultati. Quest’anno sotto questo profilo abbiamo per la prima volta avuto grande difficoltà.

Negli altri anni il Perugia è sempre andato anche oltre le proprie possibilità, anche grazie al lavoro dei tecnici. Ma quell’aria che si respirava nella piazza nelle altre stagioni non c’è più e non si recupererà nemmeno con i risultati.

Dopo l’esonero di Giunti, per continuare nel progetto iniziale, c’erano De Zerbi ed Oddo sul piatto, che però avevano altre ambizioni e magari altri accordi con altre società.

La scelta di Breda è stata fatta per il bene del Perugia. Insieme a lui si erano vagliati anche Stellone e Cosmi, ma è il presidente che alla fine decide. Cosmi sarebbe venuto anche gratis, ma sono state valutazioni più ampie non relative solo al gioco e ai risultati.

Nelle cinque sconfitte consecutive mi aspettavo più dallo zoccolo duro composto da Rosati, Del  Prete, Volta, Belmonte e Di Carmine. Questo anno capiremo se  il loro ed il nostro ciclo è finito oppure no.

Falco era una richiesta di Giunti, ho sbagliato la tempistica nel prenderlo. Lui veniva dalla delusione nel non andare in Serie A insieme al Benevento. Non ho valutato bene l’aspetto emozionale e caratteriale.

Brighi ragazzo ineccepibile, lo scorso anno è andato sopra le mie aspettative. Ha iniziato questa stagione in maniera straordinaria. Il suo infortunio nella gara col Parma è stata una bella botta e non si è ripreso dal punto di vista delle prestazioni. Con Breda avrebbe avuto un ruolo marginale, ha scelto Empoli conoscendo già Andreazzoli.

Devo essere sincero, siamo troppo altalenanti per pensare ad obiettivi più prestigiosi a lungo termine, almeno per quanto riguarda questa stagione.

Più di 100 giocatori in 4 anni? Gran parte delle squadre di B ha i nostri stessi numeri. Mi dispiace non aver dato una certa continuità dal punto di vista degli allenatori.

Le plusvalenze vengono spartite negli anni e servono alla società per essere più solida e virtuosa. Il Perugia fa sempre il passo giusto tenendosi da parte un tesoretto o salvagente per qualsiasi evenienza.”

Nicolò Brillo