Nel Paradiso degli allenatori “troneggia” D’Angelo, nomi eccellenti all’Inferno

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Al rientrante tecnico del Pisa la palma di migliore tra i tecnici, anche Venturato e Gorini tra i

Al rientrante tecnico del Pisa la palma di migliore, anche Venturato, Caserta e Andreazzoli tra i “cattivi”. Voto zero per Baldini

 

Paradiso, Purgatorio e Inferno di Dan.Te. – Speciale allenatori

Paradiso

10 – Luca D’Angelo

Ventisette punti in tredici partite, media di 2.07 punti a partita, da quando, in quel pomeriggio di fine Settembre al “Curi”, ha ripreso il suo fortunato viaggio alla guida del Pisa, bruscamente e inopinatamente interrotto a sorpresa, dopo quattro stagioni che hanno regalato una promozione in B e buoni piazzamenti e dopo aver perso solo ai supplementari la finale dei playoff contro il Monza lo scorso Maggio. E’ lui, Luca D’Angelo, il re degli allenatori di questo girone d’andata. Nessuno ha fatto meglio del tecnico pescarese, che ha pilotato i nerazzurri dall’ultimo al quinto posto e, con lui in panchina all’ombra della Torre Pendente, i tifosi sognano nuovamente la Serie A, anche quella diretta, perché no, distante al momento solo quattro lunghezze. Grandissimo tecnico!

9 – Fabio Grosso e Pippo Inzaghi

Dopo tante stagioni poco fortunate e la grossissima delusione di aver perso allo sprint l’accesso al preliminare nella scorsa stagione, Fabio Grosso ha risposto alla grande alla fiducia accordatagli dal Presidente Stirpe e dal D.S, Angelozzi, portando superbamente il suo Frosinone al meritato titolo di Campione d’Inverno, con il primo posto solitario con trentanove punti in diciannove gare, alla bellissima media di 2,06 punti a partita. Se saprà gestire bene la situazione anche nel girone di ritorno il tecnico frusinate, nativo di Pescara come Luca D’Angelo, potrebbe coronare il sogno di riportare in Serie A, per la terza volta negli ultimi otto anni, la squadra ciociara.  Rivelazione!

Chiamato a Reggio Calabria dal nuovo patron Saladini per riportare in alto la Reggina, Pippo Inzaghi sta svolgendo al meglio il compito assegnatogli e il secondo posto a quota trentasei, a sole tre lunghezze dalla vetta, è lì a dimostrarlo, con il tecnico di Piacenza che sta andando addirittura oltre le più rosee aspettative estive. Squadra implacabile fuori casa, dove ha vinto ben sei gare su dieci, se riuscirà ad evitare qualche scivolone interno di troppo, la Reggina di mister Inzaghi potrebbe veramente centrare a Maggio, direttamente o ai playoff, quella Serie A che manca da ben quattordici stagioni. Re delle ripartenze!

8 – Alberto Gilardino, Michele Mignani

Promosso dall’Under 19 rossoblù poco più di un mese fa per sostituire Blessin, con un Genoa allo sbando, solo tre punti nelle cinque gare precedenti il suo arrivo, l’ex centravanti della Nazionale, riesce subito a trovare il giusto feeling con i suoi giocatori e il Genoa si trasforma. Quattro vittorie e un pari nelle cinque partite della sua gestione, con il terzo posto ritrovato, a sole tre lunghezze dalla promozione diretta. Nessuno si sarebbe aspettato un impatto così buono con la Serie B per Gilardino e adesso il popolo rossoblù è convinto che il Grifone, a fine campionato, ritornerà in Serie A. Piacevole sorpresa!

Arrivato in una piazza importante come quella di Bari dopo un campionato discreto ma non eccezionale col Modena in Serie C, centra subito la promozione in Serie B e quest’anno, nonostante i Mondiali gli abbiano tolto per ben cinque partite il capocannoniere della B con dieci gol, Cheddira, il suo Bari sta disputando un torneo sopra le righe per una matricola, anche se blasonata come quella pugliese. Il quarto posto a quota trenta del Bari è il giusto premio per il lavoro di questo bravo tecnico. Artefice della macchina da gol della Serie B!

7 – Pierpaolo Bisoli, Cristiano Lucarelli e Paolo Vanoli

Non confermato a Cosenza dopo aver colto un’insperata salvezza, accetta la sfida dall’altra parte d’Italia, a Bolzano dove, dopo solo tre giornate, prende in mano la matricola Sudtirol, ultima a zero punti. E la cura Bisoli dà subito gli effetti sperati, con la squadra che a suon di sorprendenti vittorie, anche su campi difficili, inizia la rimonta chiudendo in settima posizione, in piena zona preliminare, al giro di boa del campionato. Martello!

Dopo aver trionfalmente vinto subito il campionato di C e la Supercoppa, alla prima stagione in cadetteria, dopo un girone d’andata difficile, la squadra di Lucarelli si riscattava disputando un buon girone di ritorno, chiudendo al decimo posto. Quest’anno la Ternana stava andando bene, era stata anche prima, ma al primo fisiologico periodo di calo, con le fere in un lusinghiero quinto posto, pochi minuti dopo la sconfitta di Pisa, la squadra più in forma del torneo, il presidente Bandecchi decideva di esonerare il bravo tecnico livornese. Decisione apparsa incomprensibile ai più anche se la ridicola lettera di intenti fatta firmare da Bandecchi al tecnico in estate già faceva presagire nubi nere all’orizzonte. Chi non fosse a conoscenza di come stia andando la Ternana senza Lucarelli lo può facilmente desumere più avanti leggendo il voto del suo successore. Giustamente rimpianto!

Undici punti in sette gare, questo lo “score” da zona playoff, oltre un punto e mezzo a partita di media, tenuto da Paolo Vanoli da quando è stato chiamato a guidare il Venezia. L’ex tecnico dello Spartak Mosca ha saputo rivitalizzare una squadra in piena crisi che, nelle prime dodici giornate, aveva conquistato soltanto nove punti, facendo tornare ai suoi fasti un attaccante prolifico come Pohjanpalo.  Stratega!

Purgatorio

6 – Cristian Bucchi, Attilio Tesser, Moreno Longo

Tra alti e bassi l’Ascoli al giro di boa si trova nel folto gruppetto delle none ad un passo dalla zona preliminare. Proprio per questo il suo nocchiero Cristian Bucchi merita la sufficienza anche se, come si dice a scuola, il ragazzo si applica ma potrebbe fare meglio. L’obiettivo preliminare è a portata di mano e se Bucchi lo centrerà meriterà sicuramente la riconferma alla guida dei bianconeri. Sufficienza piena!

La matricola canarina ha disputato un girone d’andata a sbalzi ma alla fine la squadra di mister Tesser è anch’essa nel gruppo di centroclassifica che vede vicinissimi i posti al sole. Dopo aver rischiato anche l’esonero l’esperto tecnico del Modena ha saputo riportare il linea di galleggiamento la sua squadra e, se ritroverà la continuità, potrebbe benissimo centrare un posto nella zona nobile. L’esperienza paga!

Chiamato al capezzale del Como al posto di Guidetti, che aveva sostituito Giacomo Gattuso, ammalato (auguri di cuore, mister), Moreno Longo ha saputo ben calarsi nei problemi della squadra lariana e, piano piano, sta trascinando il Como fuori dalla zona bollente. Soprattutto in casa la squadra di Longo sa farsi rispettare e, continuando su questo trend casalingo e migliorando quello esterno, il Como non dovrebbe avere eccessivi problemi a raggiungere la salvezza. Sorpresa in prospettiva!

5 – Fabio Pecchia e Alfredo Aglietti

Considerato come la terza forza del campionato nei pronostici della vigilia, il Parma chiude il girone d’andata con un sesto posto a quota ventisette certamente non all’altezza degli obiettivi di partenza. I sei punti di ritardo dalla zona promozione diretta cominciano a pesare e mister Pecchia, che non sta ripetendo la brillante stagione di Cremona, dovrà far galoppare la sua troppo alterna squadra nel ritorno, magari con l’aiuto di qualche innesto di spessore dal mercato, se vorrà rientrare quantomeno nella zona altissima dei playoff, al momento non lontanissima. Mezza delusione!

Ha preso in corsa il Brescia da una sola settimana esordendo con un deludente pareggio interno contro il Palermo ma, a differenza di Gattuso e Muzzi lo abbiamo voluto inserire, comunque, in classifica, con l’augurio di rimanere sulla panchina delle rondinelle almeno fino alla fine del torneo. L’approccio è stato insufficiente ma Aglietti ha l’esperienza giusta per riportare il Brescia nella zona nobile del torneo. In bocca al lupo!

Inferno

4 – Fabrizio Castori, Josep Clotet e Daniele De Rossi

Girone d’andata “double face” per il tecnico del Perugia. Disastrosa la prima parte, fino all’esonero, con soli quattro punti conquistati in sei gare, voto uno, buona la seconda parte, dopo essere stato richiamato, con una media di un punto e mezzo a partita, voto sette. La media matematica assegna quindi un quattro al tecnico di San Severino Marche che, in totale, ha conquistato diciannove punti in sedici gare, media punti probabilmente appena sufficiente per salvarsi se ci fosse stato sempre lui in panchina, col Perugia che avrebbe chiuso a quota quarantacinque. E’ chiaro, quindi, che per arrivare ai quarantacinque punti necessari, Castori dovrà quasi ripetere il buon percorso delle ultime tredici gare perché il Grifo, nonostante gli evidenti miglioramenti è sempre penultimo! Giano bifronte!

Dopo quello di Ferrara nella scorsa stagione, ancora un esonero in Serie B, stavolta a Brescia, la squadra che due anni fa aveva condotto al preliminare, per il tecnico spagnolo Clotet. L’allenatore iberico paga l’uscita delle rondinelle dalla zona nobile ma paga anche una situazione societaria difficile, con i beni del presidente Cellino, Brescia compreso, bloccati dalla magistratura. Non sembra quindi essere stata fortunata l’esperienza italiana per Clotet, al di là dei suoi indubbi demeriti. Allenatore modesto o genio incompreso?

Il battesimo in panchina per Daniele De Rossi, subentrato in corsa a Venturato, non è stato, fino ad ora, certamente brillante, considerato il quintultimo posto in zona playout della Spal, determinato, tra l’altro, solo dallo scontro diretto vinto da Venturato col Venezia, che condivide con la Spal quota venti. Dopo un buon esordio, sei punti in quattro gare, l’ex capitano della Roma ha avuto un rendimento balbettante totalizzando con la sua squadra solo cinque punti nelle restanti sette partite che fanno un totale di undici punti in altrettante gare, media di un punto a partita che, se confermata nel ritorno, probabilmente porterebbe la Spal alla retrocessione diretta. Troppo altalenante!

3 – Alexander Blessin, Fabio Liverani, Fabio Caserta e Roberto Venturato

Che la sue idee non fossero confacenti al Genoa in particolare e al calcio in generale lo si era capito già la stagione scorsa quando, con Blessin in panchina nel girone di ritorno, il Genoa era retrocesso. Ma il medico di Berlusconi, Zangrillo, presidente dei rossoblu, più avvezzo alle cose mediche che a quelle pallonare, lo aveva confermato lo stesso e il tecnico tedesco, che come Alvini predilige il calcio-rugby a quello offensivo, collezionando pareggi in serie nell’epoca dei tre punti a vittoria, aveva finito per  frenare la corsa della corazzata della B, addirittura sesta al momento in cui anche Zangrillo si è convinto al cambiamento, esonerandolo. Infatti è bastato un pratico semi esordiente  come Gilardino per rimettere le cose quasi a posto in poche gare. Fallimento teutonico!

Arrivato a Cagliari in cerca di riscatto dopo la brutta parentesi col Parma nella massima Serie, Fabio Liverani non è mai riuscito a dare continuità ad una squadra, forte sulla carta, rivelatasi, però, sorprendentemente fragile sul campo, soprattutto in difesa. Belle prestazioni si sono alternate a molte figuracce e la deludente classifica dell’andata, con il Cagliari sorprendentemente fuori dalla zona playoff, ne hanno determinato l’esonero una giornata prima del giro di boa. Grossa delusione!

Confermato controvoglia dal presidente Vigorito dopo l’eliminazione nella semifinale dei playoff  della scorsa stagione, ha vissuto ogni partita sotto l’alone dell’insoddisfazione e della spada di Damocle di un possibile, ritardato esonero, fino a quando, alla sesta di campionato l’esonero è arrivato. Chi l’ha sostituito ha fatto peggio di lui, a dimostrazione che non era solo di Caserta la colpa degli insuccessi dei sanniti ma anche l’ex tecnico dei grifoni ci ha sicuramente messo tanto del suo. Da panchina d’oro a panchina “stregata”!

Dopo una vita trascorsa a Cittadella, Roberto Venturato si era voluto rimettere in gioco accettando la panchina della Spal. I fatti, purtroppo, non gli hanno dato ragione e la sua avventura estense è durata solo poche partite, otto, con soli nove punti conquistati. Chi lo ha sostituito non ha fatto certo molto meglio, segno evidente che i problemi della Spal non risiedono solo nella guida tecnica ma da un tecnico bravo come Venturato ci si attendeva sicuramente molto di più, anche fuori dalla sua  cuccia protettiva Spaesato!

2 – Aurelio Andreazzoli, Davide Dionigi, William Viali e Fabio Cannavaro

Catapultato all’improvviso sulla piazza di Terni dall’impopolare decisione di Bandecchi di esonerare Lucarelli con la Ternana al quinto posto, Andreazzoli sta facendo la figura del marziano a Roma di Ennio Flaiano. Un grande caos e tre sconfitte in cinque gare a fronte di una sola vittoria, che sta facendo scivolare la compagine rossoverde quasi fuori dalla zona preliminare. Da una tecnico del suo spessore ci si attendeva ben altro e se non si darà una svegliata al più presto, considerato chi ha come presidente, potrebbe anche seguire il suo collega Lucarelli sulla strada dell’esonero. Ma chi  gliel’ha fatto fare!

Due allenatori, Davide Dionigi prima e William Viali poi, non sono stati sufficienti per evitare che il Cosenza chiudesse il girone d’andata all’ultimo posto della classifica con soli diciassette punti. Dionigi era partito bene ma si è perso per strada anche per colpa dell’organico non all’altezza. Stessa sorte per il suo sostituto Viali che, dopo un discreto impatto, nelle ultime sei gare ha racimolato solo tre pareggi. Detto che entrambi i tecnici ci hanno messo del loro in maniera negativa, se il contestatissimo Presidente Guarascio non rinforzerà subito e adeguatamente la rosa cosentina, i rossoblù sono destinati a tornare in Serie C e Viali a condividere l’identica amara sorte del suo predecessore, l’esonero. Lupi spelacchiati e bastonati!

Il capitano dell’Italia Campione del Mondo 2006 allenatore del Benevento! Oreste Vigorito aveva invitato anche il sindaco Mastella a benedire l’arrivo in corsa di Fabio Cannavaro sulla panchina delle streghe al posto del poco sponsorizzato Fabio Caserta. Siccome, però, fare il giocatore è una cosa ed allenare è un’altra e il calcio non perdona, l’esperienza di Cannavaro sulla panchina del Benevento si sta trasformando in un autentico calvario e il modestissimo 1,15 come media punti, inferiore, se pur di poco a quello del suo predecessore, per non parlare del sestultimo posto, è lì a dimostrarlo. Cannavaro, bocciato!

1 – Edoardo Gorini, Ivan Javorcic e Massimiliano Guidetti

Negli ultimi anni il Cittadella ci aveva abituato a campionati più che dignitosi, addirittura arrivando a disputare in un paio di occasioni la finale playoff. Ecco perché appare strano vederlo annaspare come terzultimo e solo in virtù dello scontro diretto vinto a Perugia, con il quale condivide quota diciannove. E’ chiaro che mister Edoardo Gorini diventa il primo responsabile di questo girone d”andata chiuso pericolosamente in calando dalla squadra veneta. Gorini ha incassato, per ora, la fiducia della società ma dopo la sosta dovrà assolutamente iniziare a fare punti. Delusione cocente!

Dopo aver vinto alla grande il campionato di C col Sudtirol, in estate Ivan Javorcic aveva ceduto alle lusinghe provenienti dalla laguna e si era seduto sulla panchina del Venezia, abbandonando Bolzano dopo un anno stupendo. Scelta rivelatasi subito sbagliata per il giovane tecnico croato, giustamente esonerato dal Venezia dopo il pessimo inizio di torneo. Chi lascia la via vecchia per la nuova spesso male si trova!

Chiamato a sostituire l’amico Gattuso ammalato, sulla panchina del Como, Massimiliano Guidetti, suo vice, comasco doc, non è riuscito ad ingranare e, dopo i soli due pareggi conquistati in cinque giornate, è stato esonerato e sostituito alla guida dei lariani da Moreno Longo. Nemo propheta in patria!

0 – Silvio Baldini, Leandro Greco e Andrea Soncin

A chiudere la nostra graduatoria dal profondo dell’Inferno non potevano che essere i tre tecnici che, nelle loro brevi apparizioni, non hanno conquistato punti. Parliamo di Silvio Baldini, subentrato a Castori alla guida del Perugia alla sesta giornata e dimessosi, con la  solita coerenza che lo ha sempre contraddistinto, dopo sole tre giornate, nelle quali ha subito altrettante sconfitte. Troppo sognatore ma uomo vero!

Stesse tre partite, stavolta iniziali, senza punti per Leandro Greco alla guida del Sudtirol, inevitabilmente esonerato dopo la terza battuta d’arresto consecutiva e sostituito con successo sulla panchina bolzanina da Bisoli. Scelta troppo azzardata!

Infine Andrea Soncin, subentrato per due gare all’esonerato Javorcic sulla panchina del Venezia e anch’egli sollevato dall’incarico dopo le due sconfitte rimediate nel breve interregno e sostituito da Vanoli. Inesperto!

S.V. – Giacomo Gattuso (Como) (motivi di salute) e Roberto Muzzi (Cagliari) (brevissimo interregno)

Dan.Te.