Pochi trucchi dentro al cilindro: per Bisoli è dura la “vita del mago”

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Quando vai a vedere uno spettacolo di giochi di illusionismo puoi imbatterti in prestigiatori bravi e in prestigiatori meno bravi, ma se entrambe le categorie non hanno a disposizione dentro il loro cappello a cilindro trucchi a sufficienza e di qualità, diventa difficile, nonostante la buona volontà, portare a compimento con successo uno spettacolo di livello. Abbiamo voluto fare questa metafora per  cercare di spiegare la deludente prestazione del Perugia di Bisoli, mago esperto e navigato anche se poco spettacolare, tornato dall’Adriatico di Pescara con una sconfitta che preoccupa, al di là del valore degli abruzzesi. Si perché, sia in settimana che durante la partita, si è avuta netta la sensazione che il mago Bisoli frugasse a ripetizione nel suo cappello a cilindro alla ricerca di soluzioni alternative valide ma che al di fuori di giochini elementari e di scarso effetto che non hanno sortito effetti concreti, non abbia trovato molto, visto che neanche cambiando due, tre moduli a partita il tecnico di Porretta Terme è riuscito a trovare una sufficiente quadratura del cerchio. La vittoria col Como, matricola priva di ben otto titolari, agevolata dalla “papera” del portiere lariano in chiusura di primo tempo, era stata forse sopravvalutata ma anche contro i lombardi si erano notate certe lacune, che il diverso tasso tecnico del Pescara di ieri sera ha inesorabilmente evidenziato. Anche il tecnico, poi ci mette del suo, insistendo su un Fabinho assolutamente insufficiente ed un Mancini ancora troppo acerbo. Se poi Lanzafame continua in queste prestazioni a corrente alternata, a Pescara i “bassi” sono stati nettamente più numerosi degli “alti”, e si continua a cercare poco la profondità, guarda caso una delle sole tre palle gol del Perugia è venuta proprio da una percussione fin sulla linea di fondo di Salifu, non è un caso che si finisca per perdere partite come quella contro un Pescara, tecnicamente superiore, ma sceso in campo impaurito e bloccato dalla scoppola subita a Livorno. E proprio in quella mezzora iniziale  i grifoni avrebbero dovuto creare molto di più dell’unica, clamorosa palla gol costruita da Salifu e fallita, complice una deviazione, da Ardemagni. Insomma, come lo scorso anno, il Perugia, al di là dell’ottimo avvio, sembra essere stato costruito in modo incompleto, il gioco ne risente, anche se siamo solo alla seconda giornata e sembra che questo abbia influito anche sugli abbonamenti, visto che il tesoretto di oltre seicento abbonati in più registrato domenica scorsa rispetto allo stesso giorno dello scorso anno si è praticamente ridotto a poco più di trenta in soli sei giorni. Ma di tutto ciò parleremo ampiamente dopo la chiusura della campagna abbonamenti, annunciata, un po’ a sorpresa, dalla società per venerdì prossimo.

Danilo Tedeschini