A Genova una sconfitta immeritata ma salutare

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A Genova una sconfitta immeritata ma salutare. Bravo Alvini, ma un'eventuale vittoria avrebbe mascherato le lacune della rosa perugina. Urgono prima di tutto un centrale e due attaccanti

A Genova una sconfitta immeritata ma salutare. Bravo Alvini, ma un’eventuale vittoria avrebbe mascherato le lacune della rosa perugina. Urgono prima di tutto un centrale e due attaccanti

 

Nel calcio ci sono sconfitte e sconfitte, ma quello rimediato a Marassi dal Perugia nel secondo turno di Coppa Italia è stato sicuramente un k.o. immeritato ma salutare.

E’ stato un bel Perugia quello ammirato contro i rossoblù, bellissimo fino al rigore che ha rimesso in partita i padroni di casa dopo che il Grifo aveva comandato a suo piacimento i primi venti minuti, sciorinando buone trame di gioco, segnando due gol e addirittura sfiorando il clamoroso tre a zero, mettendo in mostra pressing, grande determinazione e una bella fluidità di gioco.

Il rigore trasformato da Criscito ha un po’ impaurito una retroguardia che, priva di Angella, ha dimostrato qualche limite di troppo e il grave errore di Sgarbi prima, che ha determinato l’espulsione di Curado, e la papera di Chichizola sul gol del pareggio genoano hanno cambiato il volto della gara ma, comunque, giocare quasi un’ora inferiorità numerica contro una squadra di categoria superiore e resistere sino a tre minuti dalla fine, con Vano che allo scadere ha, oltretutto, mandato fuori il colpo di testa del possibile pari è, comunque, un grosso merito.

Il Perugia sino ad ora aveva affrontato solo avversari modestissimi o di categoria inferiore e la gara di Marassi era il primo impegno contro una formazione di categoria superiore.

C’era quindi molta curiosità per valutare il lavoro svolto dal nuovo tecnico Alvini che, possiamo dire, sembra aver iniziato a dare una sua precisa impronta di gioco alla formazione biancorossa, anche se, con la linea di difesa molto alta, si rischia tantissimo quando si perde palla in fase di uscita, come accaduto nell’occasione dell’espulsione di Curado e come testimoniano un paio di “gialli” rimediati da Angella nelle gare precedenti.

Parlavamo di sconfitta salutare perchè l’euforia per un risultato diverso avrebbe probabilmente mascherato le lacune di organico che, purtroppo, il Perugia ha tuttora, ad appena sei giorni dall’inizio del Campionato di Serie B, che inizierà venerdì con l’anticipo dello “Stirpe” tra Frosinone e Parma e che il pomeriggio seguente vedrà i grifoni esordire al “Teghil” di Lignano Sabbiadoro contro il Pordenone, pregiudicando magari il rafforzamento della squadra illudendosi di avere in casa un ottimo organico.

Ed invece, nonostante la buona gara disputata, le lacune rimangono e vanno tamponate.

La difesa senza Angella, con Curado e Sgarbi non ci è sembrata impenetrabile e, probabilmente, più che di un quarto centrale giovane per completare la rosa, ha bisogno di un altro elemento valido (brucia la mancata conferma di Monaco) da utilizzare come titolare a fianco di Angella e Dell’Orco, apparso, dopo il subentrato ex udinese, il più in palla dei tre centrali.

A centrocampo Burrai e Vanbaleghem fanno quello che possono in fase di copertura difensiva ma l’impressione è che serva qualcuno che faccia più legna e, in quest’ottica, riportare Kouan a centrocampo, togliendolo da quel ruolo di trequartista che non gli si confà, potrebbe aiutare, cercando di arrivare alla svelta all’ingaggio di un buon trequartista (l’ex triestino Boultam, quello che l’anno scorso ci fece molto male, ad esempio, portato da Goretti a Cosenza, non al Parma o al Monza, poteva essere l’elemento giusto) e di un altro centrocampista, soprattutto se Sounas dovesse partire.

Servono poi come il pane due attaccanti forti con un buon bottino di reti in categoria nel loro curriculum. Murano, molto volenteroso e attivo sul piano della manovra è apparso evanescente sotto porta e Vano, destinato giustamente alla cessione, non sembra assolutamente all’altezza della categoria superiore.

Quanto al giocatore di fascia destra, invece, la bella prestazione di Falzerano a Marassi, che ha dimostrato un’ottima intesa con Carretta, adattato come seconda punta ma devastante sugli affondi sulla fascia destra, potrebbe anche far optare per una conferma come titolare del ruolo dell’ex Venezia, con l’ingaggio eventuale di un giovane (Ferrarini?) come sua riserva, anche se è risaputo che una rondine non fa quasi mai primavera.

Oltre a Falzerano le note positive riguardano sicuramente Lisi e Carretta che sulle loro fasce di competenza potrebbero diventare l’arma in più del Perugia.

Insomma, come giustamente ribadito da Alvini in settimana, urgono rinforzi e alla svelta, al di là della bella prestazione di Marassi.

Sabato si inizia, anche se il mercato sarà aperto per un altra settimana e mezzo e i tre punti delle prime due gare a mercato aperto valgono come quelli del resto del campionato e abbiamo visto sulla nostra pelle negli ultimi due anni quanto sia importante, in negativo e in positivo, avere alla fine un punto in meno o aver segnato un gol in più.

Danilo Tedeschini