Altro che lavori al “Curi”… Meglio giocare sempre in trasferta!

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Col Como la quinta sconfitta stagionale tra le mura di casa. Alcune scelte di Alvini opinabili, ora una sosta tempestiva prima di due trasferte decisive. In bocca al lupo alla Nazionale

Col Como la quinta sconfitta stagionale tra le mura di casa. Alcune scelte di Alvini opinabili, ora una sosta tempestiva prima di due trasferte decisive. In bocca al lupo alla Nazionale

 

Altro che iniziare i lavori al “Curi”. Meglio chiuderlo lo stadio e continuare a giocare sempre in trasferta, almeno lì i risultati arrivano, perchè con questi vergognosi risultati casalinghi si sta disonorando quel terreno dove quasi quarantacinque anni fa è caduto il nostro piccolo grande eroe Renato Curi.

Mai nessuno, infatti, nei ventiquattro campionati di B disputati nella storia del Perugia Calcio degli ultimi settantanni, aveva fatto così male come la squadra guidata da mister Alvini nelle gare casalinghe, con un vergognoso “score” che parla da solo, di quattro vittorie, sette pareggi e cinque sconfitte, con quella rimediata ieri contro un tutt’altro che trascendentale Como, per un totale di solo diciannove punti in sedici gare giocate davanti al proprio pubblico, giustamente sempre più scarso, record negativo assoluto nella storia della Serie B biancorossa.

Dopo il successo pescato in pieno recupero grazie alla magistrale punizione di Burrai a Reggio Calabria, il Grifo si era portato a ridosso della zona preliminare, con l’Ascoli, ottavo ad una sola lunghezza e il  Frosinone, settimo a tre e si confidava tantissimo quindi, nelle due gare casalinghe contro Spal e Como per raggiungere o magari superare le due rivali.

Invece, dopo il pareggio colpevolmente subito dalla Spal al novantaquattresimo, arriva l’inopinata sconfitta per uno a zero contro i lariani a tarpare le ali al Grifo, con il Frosinone ormai scappato a cinque lunghezze e con il vantaggio dell’Ascoli salito a tre punti, nonostante i ciociari mercoledì siano andati a perdere a casa del Crotone, penultimo, e l’Ascoli lo abbia imitato ieri con la sconfitta a casa del Vicenza, terzultimo fino al fischio d’inizio della gara del “Menti”.

Alvini, nella conferenza stampa post-gara, ha solo accennato ad un personale “mea culpa” per questo deludente trend casalingo, limitandosi a dire che effettivamente in casa qualcosa non va.

Qualcosa ci sembra riduttivo alla luce di quanto da noi esposto sopra  e, soprattutto è un’ammissione tardiva visto che, come il nostro articolo di dieci giorni fa aveva evidenziato, la frittata casalinga, ovvero il peggior rendimento al “Curi” della storia in Serie B, era stata già cotta, mangiata e mal digerita ben prima di queste due gare con Spal e Como.

Ed è stucchevole ribadire sempre che l’obiettivo primario, quello della salvezza, sia stato centrato con molto anticipo, perchè quello dichiarato da Santopadre in estate era solo un obiettivo di comodo, come dimostra la forte arrabbiatura che sembrerebbe abbia avuto il presidente dopo il pari con la Spal, immaginiamo ancor più forte dopo la sconfitta di ieri, evidenziata anche dalla consueta  conferenza stampa pregara di Alvini, annullata senza spiegazioni.

Se l’obiettivo fosse stato veramente la salvezza si sarebbe detto “peccato, grazie lo stesso ragazzi, l’obiettivo è stato centrato, va bene così” ed invece, giustamente, è venuto fuori che non si era costruita una buona squadra in estate, anche se con il grosso neo della cessione di Melchiorri, l’unico attaccante con caratteristiche simili a quelle di De Luca e che ha sempre avuto dimestichezza col gol, che sarebbe stato utilissimo come cambio in corsa dalla panchina per far rifiatare il centravanti bolzanino, solo per centrare la salvezza.

Squadra, tra l’altro, rinforzata ulteriormente a Gennaio, con l’arrivo di buoni giocatori come quelli di D’Urso, Beghetto e Olivieri, anche se  il buon De Luca è rimasto ancora colpevolmente privo del suo sostituto naturale.

Tornando alla gara di ieri, della quale salviamo soltanto la generosissima prestazione di “soldatino” Falzerano e un po’ quelle di D’Urso e Beghetto, non riusciamo ancora a capacitarci, a distanza di quasi venti ore, del perchè Alvini abbia tolto dal campo proprio D’Urso, tecnicamente il migliore, anche se troppo defilato a sinistra in un ruolo che non gli appartiene e Beghetto, l’unico che metteva cross decenti. Non a caso dalla loro uscita dal campo il Perugia, che già era poco acceso, si è spento.

Beghetto e D’Urso, con la Spal, erano addirittura rimasti in panchina, a lungo Beghetto e per tutta la gara D’Urso.

Scelte molto opinabili quelle del mister di Fucecchio, troppo sopravvalutato a nostro parere, alla luce dei risultati, migliori dei suoi, raggiunti in B dai vari Camplone, Breda, e Bucchi, pressoché equivalenti, al momento a quelli di Nesta, che comunque al preliminare ci andò, anche se solo grazie alla penalizzazione del Palermo, e a quelli di Bisoli, che arrivò decimo. Migliori solo della sciagurata gestione di Oddo e Cosmi che portò alla retrocessione di due anni fa.

Adesso, mai così tempestiva per il Perugia, arriva la sosta per la Nazionale che DEVE qualificarsi per il Mondiale del Qatar battendo Macedonia del Nord in casa e Portogallo fuori, impresa tutt’altro che semplice la seconda.

Alla ripresa ci attendono due trasferte insidiose, a Crotone, dove gli squali, in un buon periodo di forma, si giocheranno le residue speranze di agganciare il playout, e a Cittadella, squadra che ci insegue a due lunghezze e nutre ancora qualche speranza di preliminare.

Dall’esito di queste due gare sapremo se il Grifo potrà continuare a credere nell’ottavo posto o se le  ultime cinque gare, derby di Terni a parte, saranno solo pleonastiche.

Intanto un grande in bocca al lupo a Roberto Mancini e ai suoi ragazzi!

Danilo Tedeschini