Vento in poppa per il Pescara, brusca frenata per il Grifo

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La squadra di Cascione batte l’Olbia e alimenta un buon ruolino di marcia, il Perugia cade a Pesaro e dimostra di essere ancora discontinuo

 

Paradiso

10Emmanuel Cascione

Sette punti in quattro gare, questo il buon cammino del nuovo tecnico del Pescara, Emmanuel Cascione da quando si è seduto sulla panchina del Pescara. Certamente l’avversario, l’Olbia, fanalino di coda del torneo, non era di quelli tosti, tutt’altro e per di più ha anche giocato un tempo e mezzo in inferiorità numerica, ma un tre a zero in trasferta è sempre da rimarcare. Quello che piace è, in particolare, la ritrovata solidità difensiva del Pescara che, con Cascione in panchina, ha subito solo un gol, in casa della capolista Cesena, per di più a soli tre minuti dalla fine. Un ottimo segnale in ottica playoff che il Pescara andrà ad affrontare, al momento da sesto in classifica con i suoi cinquantadue punti, partendo dal primo turno di Girone. Le tre reti del successo del Pescara in terra di Sardegna portano la firma di Merola, su rigore e di Accornero nel primo tempo e di Sasanelli nel finale di gara. Buon viatico!

9 Juventus Next Gen., Spal

Continua l’ottimo momento della Juve N. G., soltanto offuscato dall’immeritata sconfitta interna contro il Cesena del turno precedente. I piemontesi si riscattano subito, andando ad espugnare il terreno del Pineto, rimontando lo svantaggio iniziale con l’immediato pareggio di Sekulov nella prima frazione e la rete del definitivo due a uno, segnata da Anghele a diciotto minuti dal fischio finale. La Juve N.G aggancia il Pontedera a quota cinquantuno, rimanendo, però, ottava per i peggiori scontri diretti nei confronti dei toscani.

Blitz esterno della Spal, che vince a Chiavari due a uno, rimontando il vantaggio iniziale dell’Entella. Valentini, nel finale della prima frazione e Petrovic, in apertura di ripresa, ribaltano il risultato e consentono alla squadra di mister Di Carlo, che da quando è stato richiamato sulla panchina estense ha totalizzato ben ventidue punti in dodici gare, di salire in tredicesima posizione con quarantatré punti, ad un passo dalla salvezza matematica.

8 Cesena, Carrarese e Ancona

Ormai sono finiti gli aggettivi per magnificare questo straordinario Cesena, che continua implacabile a vincere dominando, anche dopo la matematica certezza della promozione in B. Ieri è toccato alla Recanatese inchinarsi alla capolista, andata subito in gol due volte nella prima frazione, prima con Berti e poi con Corazza. Lo stesso Berti sigla, nel finale di gara, la sua personale doppietta, fissando il risultato sul tre a zero. Cesena sempre più primo, adesso a quota novantadue, sempre a caccia del record assoluto di punti, novantasei, stabilito dal Catanzaro nella scorsa stagione.

La Carrarese riscatta subito il brutto passo falso di Recanati battendo largamente in casa il Rimini tre a zero e, approfittando del passo falso del Perugia, è ormai praticamente sicura del terzo posto con due giornate d’anticipo, alla luce dei suoi sessantasette punti, sei di vantaggio, cinque più il bonus del sesto per i migliori scontri diretti, sui grifoni a sole due giornate dalla fine. Di Zuelli nel primo tempo e di Capello, su rigore, nella ripresa i primi due gol apuani, con il terzo, arrivato nel finale grazie ad un autogol.

Primo importante successo per il tecnico Boscaglia, da tre partite alla guida dell’Ancona. I dorici battono nettamente, in rimonta, al “Del Conero”, tre a uno il finale, il Sestri Levante, risalendo al quintultimo posto con trentotto punti, a tre lunghezze dalla salvezza diretta. Sotto di un gol dopo un quarto d’ora, l’Ancona pareggia a metà primo tempo con Saco per poi passare due volte nella ripresa con Spagnoli e Agyemang.

7Fermana e Vis Pesaro

Terzo successo consecutivo, dopo due pareggi, per la Fermana sotto la gestione di mister Mosconi. Il due a uno di platino, colto in rimonta al “Recchioni” contro la Lucchese grazie alle reti di Paponi nel primo tempo, susseguente all’iniziale vantaggio lucchese e del subentrato Njang, proprio all’ultimo secondo, dopo che Giovinco si era fatto parare un rigore, consentono alla formazione marchigiana di consolidare il proprio penultimo posto, adesso a quota trentuno, ma soprattutto di rientrare in pieno in zona playout, visto che il distacco dalla quintultima, è sceso a sette lunghezze.

Primo successo della Vis Pesaro targata Roberto Stellone, che batte meritatamente uno a zero il Perugia al “Benelli”, grazie al gol di testa di Gianmarco Neri sul calcio d’angolo battuto da Di Paola ad inizio ripresa. La Vis Pesaro, che negli ultimi minuti è anche rimasta in dieci per l’espulsione di Rossetti, sale a quota trentasei, rimanendo però al terzultimo posto.

Purgatorio

6Torres e Pontedera

La Torres pareggia uno a uno sul campo dell’Arezzo una partita dominata nel primo tempo, nel quale i sardi passano in vantaggio con Zecca, venendo, però colpevolmente puniti in ripartenza nell’unica occasione amaranto della prima frazione, che vede poi la Torres sciupare molto. Ripresa più equilibrata e, tutto sommato, pareggio giusto. Torres che fortifica il suo secondo posto, adesso con settantatré punti, sei più della Carrarese, terza. A due giornate dalla fine manca solo la  matematica.

Pontedera più fortunato che bravo, che torna da Gubbio con un punto, frutto dello zero a zero conseguito sul terreno dei rossoblù. La squadra di mister Canzi si è limitata a difendersi, senza impensierire quasi mai i padroni di casa. Il Pontedera scivola, così, al settimo posto, insieme alla Juve N.G., che, però, precede per i migliori scontri diretti.

5Arezzo e Gubbio                                                                                   

L’Arezzo non va oltre un pari per uno a uno nella gara casalinga contro la Torres. Primo tempo opaco della squadra di Indiani che, dopo il vantaggio iniziale della Torres, pareggia, però, con Gucci, rischiando altre volte di tornare sotto. Decisamente meglio la ripresa nella quale l’Arezzo colpisce anche una traversa con Gaddini. Arezzo sempre nono, adesso con quarantanove punti, ad un passo dalla matematica certezza di disputare i playoff.

Termina zero a zero lo scontro diretto per il quinto posto del “Barbetti” tra Gubbio e Pontedera. Il pari sta un po’ stretto agli umbri che hanno sciupato parecchio in zona gol. Gubbio che rimane quinto, tenendo il Pontedera a quattro lunghezze dai suoi cinquantacinque punti, ma che vede avvicinarsi a tre lunghezze il Pescara.

Inferno

4Perugia e Lucchese                            

Il Perugia perde l’ultimo treno utile per l’obiettivo minimo del terzo posto, uscendo meritatamente sconfitta per uno a zero dal confronto del “Benelli” contro la Vis Pesaro, terzultima del lotto. Il quattro che gli affibbiamo è solo per lo scarto minimo perché, sul piano del gioco, anche un tre gli sarebbe andato largo, basti pensare che l’unico vero tiro in porta dei grifoni è arrivato in pieno recupero, con la Vis Pesaro in dieci. Decide la gara, che relega quasi matematicamente il Perugia ad un deludente quarto posto a quota sessantadue, la rete della Vis Pesaro in apertura di ripresa.

La Lucchese perde due a uno, all’ultimo secondo, la gara, di Fermo contro la penultima della classe. Una sconfitta meritata per la squadra di mister Gorgone, rinunciataria per tutto il secondo tempo, quando, poco prima del gol della vittoria della Fermana, viene salvata dal proprio portiere Chiorra che respinge un rigore. Eppure i rossoneri erano inizialmente passati in vantaggio con Yeboah, venendo però subito raggiunti dai marchigiani. In chiusura arriva il gol che decreta la sconfitta della  Lucchese, che rimane undicesima, per i migliori scontri diretti col Pineto, a quota quarantaquattro.

3 Sestri Levante, Recanatese e Rimini

Nonostante il gol iniziale di Omoregbe, il Sestri Levante perde meritatamente tre a uno ad Ancona, facilmente rimontato dalla squadra di mister Boscaglia, che pareggia nel primo tempo e affonda nella ripresa segnando due gol. Per i liguri una sconfitta meritata, che li ricaccia pericolosamente indietro, al sestultimo posto, a quota quarantuno, solo tre lunghezze sopra la zona bollente.

Niente da fare per la Recanatese nella gara con la capolista, “schiacciasassi”, Cesena. La squadra marchigiana perde nettamente tre a zero, subendo due reti nel primo tempo e il terzo nel finale di gara. Recanatese sempre quartultima con i suoi trentasette punti, rischiosamente avvicinata ad una sola lunghezza dalla Vis Pesaro.

Il Rimini torna con le ossa rotte dalla trasferta di Carrara dove viene sonoramente sconfitto per tre a zero dalla Carrarese. Subito in svantaggio, dopo soli dodici minuti, i romagnoli subiscono il secondo gol su rigore a metà ripresa, col l’autogol di Semeraro nel finale ad ampliare la sconfitta. Fortunatamente per il Rimini anche le immediate inseguitrici hanno perso per cui la squadra di mister Troise può rimanere dentro la griglia playoff, con il sui decimo posto a quota quarantasette.

2Pineto

Altra battuta d’arresto per il Pineto, stavolta sul proprio campo, dove non vince una gara da due mesi, quella contro l’ormai retrocessa Olbia, vinta a fatica uno a zero. Stavolta è la Juve N. G. ad espugnare il “Pavone-Mariani” con un meritato due a uno in rimonta. Il Pineto, infatti, dopo essere passato in vantaggio con Villa, subisce il pari dopo un solo minuto e il gol del successo juventino nella ripresa. Pineto dodicesimo per i peggiori scontri diretti con la Lucchese.

1Virtus Entella

Continua il deludente campionato dell’Entella, battuta in rimonta per due a uno, sul proprio campo, dalla Spal. Dopo essere passata in vantaggio al quartro d’ora con Zappella, la squadra ligure si fa raggiungere al tramonto della prima frazione per poi farsi colpevolmente superare ad inizio ripresa. Per i liguri svaniscono del tutto le speranze playoff mentre la salvezza matematica deve essere ancora conquistata, alla luce del loro quattordicesimo posto a quota quarantacinque.

0 Dirigenza dell’Olbia

Cola ancora a picco l’Olbia, cenerentola del campionato con i suoi venticinque punti. A passare facilmente al “Nespoli”, stavolta, è il Pescara, che infligge un sonoro tre a zero alla squadra sarda, costretta anche a giocare in inferiorità numerica dalla metà del primo tempo per il “rosso” diretto comminato a Montebugnoli. Due reti nel primo tempo, la prima su rigore e il definitivo tre a zero nella ripresa, condannano ormai alla retrocessione in Serie D l’Olbia, tenuta ancora in vita soltanto da un’infinitesimale possibilità concessagli dalla matematica. Addossare le colpe ai tre tecnici succedutisi nel corso della stagione sulla panchina dei sardi, Leandro Greco, Marco Gaburro e Oberdan Biagioni non ha senso perché quando falliscono tutti e tre, evidentemente, le enormi responsabilità ricadono sui dirigenti, la proprietà svizzera e il presidente Marino, che hanno allestito una rosa non competitiva per la Serie C. Retrocessione meritata!

Dan.Te.