Il k.o. nelle Marche pesa come un macigno in vista dei play-off. Perso per perso, perchè non affidare la panchina a un tecnico con più esperienza?
Nella fondamentale serata in cui il Perugia era obbligato a rispondere subito alla Carrarese, che solo due ore prima aveva bellamente riscattato l’episodico scivolone di Recanati, infliggendo un sonoro tre a zero casalingo al Rimini, il Perugia disputa una delle tante abuliche partite, migliore solo a quella del cinque a zero subito a Chiavari, perdendo strameritatamente uno a zero in casa della terzultima in classifica, tirando in porta una sola volta, al novantaduesimo, con il subentrato Sylla, solo quando la Vis Pesaro, da qualche minuto, era rimasta in inferiorità numerica per il doppio “giallo” a Rossetti.
Tutti coloro che si erano entusiasmati alla vittoria casalinga per tre a zero contro la squadra materasso del campionato, l’Olbia, praticamente retrocessa con due gare d’anticipo, parlando e scrivendo di grande prestazione del Perugia senza considerare la pochezza dell’avversario, faranno bene a leggere questi numeri impietosi che la dicono lunga sul campionato deludente del Perugia, che, dopo aver perso già a metà del girone d’andata le speranze di primo posto, quelle del secondo posto quando c’era ancora un terzo di campionato da giocare e, con due giornate d’anticipo, anche quelle di arrivare terza, deve ringraziare solo la profonda crisi del Gubbio, solo quattro punti nelle ultime sei gare, se è riuscito matematicamente ad arpionare un più che deludente quarto posto.
Con Formisano in panchina il Perugia ha giocato diciotto gare, ben dieci in casa e solo otto fuori, perdendo ben sei volte, una su tre, ben cinque delle quali in trasferta, vincendo in totale dieci volte e pareggiando due volte, entrambe in casa. Ma le vittorie, soprattutto quelle casalinghe sono state spesso determinate da episodi molto favorevoli contro squadre modeste, il palo del possibile pareggio della Fermana, il clamoroso autogol di Pescara al novantaquattresimo dopo l’ennesimo legno avversario, la deviazione del difensore della Spal sul gol del pareggio di Lisi che cambiò direzione alla gara, i tre pali colti dalla Lucchese sullo zero a zero e sull’uno a zero, il palo del Pontedera e la deviazione di un loro difensore sul terzo gol di Mezzoni in una gara che i toscani dominarono, sono alcuni degli episodi che hanno accompagnato spesso le vittorie, senza gioco, di mister Formisano.
Trentadue punti in diciotto gare, solo due in più del suo predecessore Ciccio Baldini, che però non aveva potuto usufruire dei due arrivi di Gennaio, Sylla e Lewis, e, soprattutto, al contrario di Formisano, aveva avuto a disposizione solo otto gare in casa e ben dieci fuori, venendo esonerato alla sua seconda sconfitta stagionale, quella di Arezzo. Alla luce di quanto elencato ci sentiamo di affermare che il percorso di Formisano è stato pari, se non addirittura peggiore a quello di Baldini, andato poi a miracolare il modesto Trento portandolo dal quartultimo posto, in piena zona playout, all’attuale ottavo, in piena zona playoff.
Il tecnico napoletano, anche ieri sera ha dimostrato, cambiando nuovamente formazione e moduli, anche durante la gara, di avere poche idee e confuse e in campo i giocatori questo hanno dimostrato. Non ci è piaciuto neanche che nel dopo gara il tecnico abbia scaricato sulla squadra quasi tutte le responsabilità della prestazione incolore di Pesaro, che ha dato seguito alle altre altre diciassette gare nelle quali il Perugia, molto raramente, si è fatto apprezzare sul piano del gioco.
Se la Torres non perderà stasera ad Arezzo il percorso del tecnico napoletano sarà da quinto in classifica avendo totalizzato trentadue punti in diciotto giornate, ben quattordici meno del Cesena, primo anche in questa particolare classifica, probabilmente diciassette se i romagnoli vinceranno stasera in casa contro la Recanatese, quattro in meno della Carrarese, seconda, uno in meno della Juve N.G, terza e scomodissimo avversario da evitare al debutto nel playoff, gli stessi della Torres, quarta per lo scontro diretto, se pareggerà ad Arezzo, due in meno in caso di vittoria sarda, precedendo di un solo punto il Gubbio, sesto, che, come accennato, nelle ultime sei gare ha dilapidato ben venti punti su ventiquattro.
Ecco perchè riteniamo che, perso per perso, visto che dovremo affrontare dei playoff ad handicap perché dopo la sconfitta di ieri non siamo più neanche la migliore quarta, posizione che ci avrebbe promossi a testa di serie nel primo turno Nazionale, con tutti i vantaggi del caso, ritorno in casa e passaggio del turno a parità di risultati e reti, in queste ultime due gare sarebbe il caso di affidare la squadra ad un tecnico più esperto, in grado di preparare e gestire al meglio i playoff.
Playoff dove, all’esordio, nel secondo turno di quelli di Girone, affronteremo martedì 7 Maggio al “Curi” in gara unica, con qualificazione del Perugia anche con il pareggio al novantesimo, la peggiore in classifica della “regular season” tra le tre qualificate dal primo turno, che si giocherà sabato 4 Maggio tra la quinta contro la decima, la sesta contro la nona e la settima contro l’ottava.
Assolutamente da evitare sarebbe la Juve N.G che, come abbiamo accennato, è la squadra più in forma, occupando addirittura il terzo posto, dietro solo a Cesena e Carrarese, nella particolare classifica delle ultime diciotto giornate.. Le altre possibili avversarie potrebbero essere il Pontedera, altro cliente scomodo quando gioca fuori casa o, al momento meno probabilmente, il Rimini o l’Arezzo, a meno di un successo degli amaranto stasera nella gara casalinga con la Torres.
Se il Perugia si qualifica accederà al primo turno Nazionale e se non risulterà la migliore quarta, attualmente è la Triestina, che ha un punto in più dei grifoni e, nel caso di arrivo a pari punti, vanta due vittorie in più, il regolamento infatti in caso di arrivo a pari punti premia prima le vittorie e poi i gol segnati e anche qui il Perugia è in svantaggio di ben quattordici rispetto ai giuliani, incontrerà una delle cinque teste di serie, ovvero le tre terze, al momento il Vicenza nel Girone A, una tra Avellino e Benevento, al momento seconde a pari punti ma che stasera si affrontano nello scontro diretto del “Partenio”, nel Girone C e la Carrarese, terza nel Girone B.
Alle tre terze si aggiungono il Catania, vincitore della Coppa Italia, a meno che gli etnei attualmente quattordicesimi, non debbano disputare il playout, eventualità molto difficile, con la Casertana, quarta nel suo Girone, che, a quel punto, prenderebbe il loro posto come testa di serie e con l’undicesima del Girone C che andrebbe al primo turno dei playoff a Girone, oltre alla migliore quarta, al momento, come accennato, la Triestina. Il Perugia disputerebbe in casa la gara di andata e fuori quella di ritorno nella quale, al termine dei tempi regolamentari, in caso di perfetta parità di risultati e di differenza reti, il Perugia sarebbe, purtroppo, eliminato.
Per tutto questo la sconfitta di ieri pesa come un macigno sul futuro del Perugia!
Danilo Tedeschini