Alvini il migliore della storia del Grifo in trasferta, ma le concorrenti vanno forte…

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Bene la lettura della gara di Reggio, ora bisogna fare punti anche in casa per la corsa al preliminare. Mercoledì arriva un'insidiosa Spal 

Bene la lettura della gara di Reggio, ora bisogna fare punti anche in casa per la corsa al preliminare. Mercoledì arriva un’insidiosa Spal

 

La “maledetta” era la famosa punizione tirata da Andrea Pirlo, terrore dei portieri che la subivano, con il pallone che ruotava su se stesso prendendo un effetto particolare, abbassandosi proprio là dove i numeri uno avversari non potevano arrivare.

La punizione tirata da Burrai da trenta metri, in pieno recupero, che ha permesso al Grifo di cogliere tre punti di platino al “Granillo” contro la Reggina, ricorda molto i capolavori balistici del centrocampista campione del mondo.

Una vittoria, quella del Grifo, meritata per il buon secondo tempo disputato, dopo un primo tempo volenteroso ma abbastanza monocorde di entrambe le squadre.

Alvini ha saputo leggere bene la gara e, dopo che Olivieri, allo scoccare dell’ora di gioco, era ritornato quello di Lecce, divorandosi un incredibile gol a porta vuota, lo ha subito sostituito con Santoro, ma è stato il successivo cambio con l’ingresso di Matos per D’Urso che ha dato l’input alla squadra per provare a vincere la gara contro una Reggina troppo abbottonata.

L’atteggiamento propositivo di Alvini ha giustamente pagato, anche se bisogna riconoscere che il Grifo ha anche rischiato di perdere la gara ma, come al solito, Chichizola è stato impeccabile nelle due sole vere occasioni create dalla Reggina nella ripresa, le uniche in tutta la gara.

Al “Granillo” è così arrivata l’ulteriore conferma della grande forza del Perugia di Alvini in trasferta, arrivato alla settima vittoria fuori casa, con Alvini che, con venticinque punti conquistati in quindici gare lontano dal “Curi”, risulta essere l’allenatore dal miglior “score” esterno della storia del Perugia.

Purtroppo, però, a fare da incredibile contraltare, c’è il rendimento interno della squadra biancorossa, solo diciassette punti in quattordici gare, che certifica questo deludente “score” interno di Alvini come il peggiore in assoluto nella storia del Perugia calcio.

E questo zavorra la classifica dei grifoni, sempre fuori dalla zona preliminare nonostante la vittoria di Reggio Calabria, dopo il nono successo esterno dell’Ascoli, stavolta a Ferrara, anch’esso arrivato in “Zona Cesarini”.

Ascoli che sembra la fotocopia del Perugia, avendo accumulato addirittura due punti in più dei grifoni in trasferta e uno in meno in casa. E proprio con i bianconeri piceni, ottavi e dentro il preliminare, una lunghezza avanti al Perugia, col Cittadella, decimo a due lunghezze dai grifoni e col Frosinone, settimo, due punti sopra l’Ascoli, tre sopra il Perugia e cinque sopra il Cittadella che la squadra di Alvini si giocherà i due posti, il settimo e l’ottavo, del preliminare con lo svantaggio.

Difficilmente, infatti, si potrà aspirare a qualcosa di meglio visto che la promozione diretta è a nove lunghezze, i playoff senza passare per il preliminare, ovvero il terzo e quarto posto, sono lontani sette-otto lunghezze e i preliminari col vantaggio, quinto e sesto posto, sono occupati al momento  da Monza e Benevento, che sono avanti al Perugia, di sei lunghezze i brianzoli e di cinque, ma con una gara in meno e col vantaggio dello scontro diretto in caso di arrivo a pari punti, i sanniti.

Tutto questo chiama ad un deciso cambio di passo casalingo la squadra di mister Alvini, “conditio sine qua non” per riuscire ad acciuffare uno dei due posti nel preliminare come settima od ottava, preliminare con lo svantaggio, ricordiamo, perchè si giocherà in gara unica in trasferta, contro la quinta o la sesta che, in caso di pareggio, anche dopo i supplementari, passerebbe il turno. E le prossime due gare casalinghe consecutive, quella contro la Spal di mercoledì e quella contro il Como di domenica, assolutamente da vincere entrambe, giungono a pennello per cambiare passo.

La prima delle due partite del “Curi” vedrà proporsi come avversario dei grifoni la Spal di Roberto Venturato, reduce dalla sconfitta interna con l’Ascoli, che al momento occupa la poco rassicurante sestultima posizione, l’ultima che garantisce la salvezza diretta, anche se il vantaggio di cinque o sei punti (dipenderà dall’esito dello scontro diretto del “Moccagatta” del 2 Aprile, con i piemontesi al momento in vantaggio grazie al tre a due colto a Ferrara all’andata) appare cospicuo.

Con Venturato, come succedeva anche negli anni in cui il tecnico allenava il Cittadella, la Spal si esprime  allo stesso modo sia in casa che in trasferta, come dimostra l’identico ruolino di marcia, una vittoria, due pareggi e due sconfitte in cinque gare, sia al “Mazza” che fuori casa. Squadra che come il Perugia gioca molto sul piano fisico, sugli uno contro uno ma che, a differenza del Perugia, non  possiede una difesa  granitica.

In attacco la Spal ha, invece, molte frecce al proprio arco, dagli ex grifoni Vido e Melchiorri, quest’ultimo già a quota cinque reti senza rigori pur non avendo giocato moltissimo, al giovane Colombo, sei gol nell’andata ma ancora a secco nel ritorno, a “Pepito” Rossi, attaccante dalla tecnica sopraffina. Infortunati invece Mancosu e Finotto mentre il centrocampista Viviani, specialista delle punizioni e il difensore Vicari potrebbero essere della partita.

Ma al di là di chi manderà in campo Venturato, i ragazzi di Alvini non possono prescindere dal risultato pieno. Inizia lo sprint finale delle ultime dieci gare e chi non riesce a prendere le posizioni giuste rischia di essere beffato sullo striscione d’arrivo.

Danilo Tedeschini