Bandecchi senza freni e le Fere scendono negli Inferi, Vazquez illumina il Paradiso

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foto: Profimedia (da diretta.it)

Il presidente della Ternana, ai margini del k.o. con il Cittadella, dà uno “spettacolo” di pessimo gusto con tifosi e stampa. Il Parma, trascinato dal fantasista argentino, fa cadere l’imbattibilità casalinga del Frosinone

 

Paradiso

10 – Franco Vazquez

Il Parma compie l’impresa andando ad espugnare l’imbattuto terreno della capolista Frosinone, al termine di una partita spettacolare, finita quattro a tre per la squadra di mister Pecchia. A trascinare i ducali al successo la splendida prestazione del “Mudo” Vazquez, autore della doppietta che ha aperto e chiuso il match dello “Stirpe”, con i ducali andati sul tre a uno già nel primo tempo grazie al raddoppio di Ansaldi e al tris di Zanimacchia dopo il momentaneo due a uno del Frosinone. Nella ripresa, complice l’espulsione di Estevez, il Frosinone riagguanta il Parma sul tre a tre ma la “perla” di Vazquez riporta definitivamente avanti la squadra di mister Pecchia, che chiude addirittura in nove per l’altra espulsione di Camara. Al netto di qualche leggerezza difensiva, la migliore partita stagionale del Parma, almeno in trasferta, con i ducali che salgono al settimo posto, insieme al Cagliari, entrambe dentro la zona preliminare con ventiquattro punti. La classe, del “Mudo”, non è acqua!

9 – Bari e Cittadella

Non è mai facile rispettare il pronostico, soprattutto in trasferta, ma il Bari lo fa nel migliore dei modi vincendo due a zero a Brescia con un gol per tempo di Benedetti e Scheidler. Una bella iniezione di fiducia per i pugliesi, che rafforzano il loro terzo posto a quota quarantatré, mantenendo inalterate, a tre le lunghezze, le distanze dalla zona promozione diretta.

Due straordinarie prodezze balistiche di Crociata, la seconda su una punizione in pieno recupero, permettono al Cittadella, sotto di un gol all’intervallo, di ribaltare il risultato del “Liberati” e battere a domicilio la Ternana per due a uno. Da quando è arrivato Crociata, sei gol in sette partite, niente male per un centrocampista, il Cittadella vola, quattordici punti in sette gare con l’ex Sudtirol in campo e scala la classifica, piazzandosi al dodicesimo posto in compagnia dell’Ascoli, che condivide con i veneti quota trentatré, precedendolo, però, per i  migliori scontri diretti.

8 – Como e Genoa

Un Como straripante asfalta il Cosenza rifilandogli un sonante cinque a uno al “Sinigaglia” che parla da solo. Vantaggio comasco in apertura con Gabrielloni, pareggio cosentino a metà primo tempo e nuovo vantaggio lariano con il rigore di Cutrone nel recupero. Ripresa a senso unico con l’autorete di D’Orazio, e le reti di Ioannou e di nuovo Gabrielloni, autore di una doppietta. Lariani nuovamente fuori dalla zona calda con il loro quattordicesimo posto a quota trentuno.

Il Genoa vince con un rotondo tre a zero la gara interna con la Spal. Ma non è stata una passeggiata perché solo a dodici minuti dalla fine un colpo di testa di Dragusin faceva saltare il bunker ferrarese. Nel recupero le altre due segnature di Gudmundsson e di Salcedo, con i rossoblù che consolidano il loro secondo posto a quota quarantasei, adesso a nove lunghezze dalla vetta.

7 – Pisa e Reggina

Un Pisa piacevole e caparbio supera due a uno il Perugia all’“Arena Garibaldi-Anconetani” riuscendo addirittura a ribaltare in inferiorità numerica, per un rosso eccessivo comminato ad Hermannsson, il rigore dell’uno a zero dei grifoni con cui si era chiusa la prima frazione. Di Morutan e Marin le pregevoli reti della rabbiosa rimonta pisana nella ripresa, che consente alla formazione del bravo mister D’Angelo di posizionarsi saldamente in zona playoff con il suo sesto posto a quota trentotto.

Dopo quattro sconfitte consecutive torna al successo la Reggina che, al “Granillo”, supera due a uno un coriaceo Modena. Di Pierozzi nel primo tempo e di Strelec nella ripresa le reti amaranto, intervallate dal momentaneo pari modenese verso l’epilogo della prima frazione. La Reggina dallo “score” particolarissimo, è la squadra che vince di più dopo il Frosinone con tredici successi ma anche quella che pareggia di meno in assoluto, solo tre pareggi e, soprattutto, perde di più, dieci volte, tra le prime nove squadre, sale al quarto posto con quarantadue punti.

Purgatorio

6 – Palermo, Benevento e Cagliari

Secondo pareggio consecutivo per uno a uno per il Palermo che, dopo aver bloccato in casa la capolista, torna con un meritato punto dallo scontro del “Druso” contro la quinta forza del campionato, il Sudtirol. Ad inizio ripresa la rete di Soleri, appena subentrato dopo l’intervallo,   riequilibra la gara che, dopo soli sei minuti, pendeva dalla parte bolzanina. Il punto, però, non è sufficiente ai rosanero per rimanere in zona preliminare e adesso, infatti sono noni con trentasei punti, una lunghezza sotto.

Il Benevento porta via un punto prezioso dal “Del Duca”, pareggiando zero a zero con l’Ascoli. Pari meritato anche perché i sanniti hanno giocato per più di un’ora in inferiorità numerica per il doppio giallo rimediato da Improta. Benevento quartultimo da solo a quota ventisette, con una lunghezza di vantaggio sulla zona retrocessione diretta.

Finisce con un equo pareggio per zero a zero la sfida del “Penzo” tra Venezia e Cagliari. I sardi crescono molto nella ripresa ma non riescono a superare la barriera lagunare nonostante alcune buone occasioni create. Cagliari settimo col Parma a chiudere, al momento, il lotto delle, momentaneamente, elette.

5 – Venezia, Ascoli e Sudtirol

Punto guadagnato o due punti persi per il Venezia nella gara casalinga col Venezia terminata zero a zero? Visto l’andamento della ripresa, di marca sarda, forse è un punto guadagnato anche se, per migliorare la classifica che vede il Venezia sempre quintultimo, non più col Como ma col Perugia, a quota ventinove, sarebbe servita una vittoria.

L’Ascoli, penalizzato dalle contemporanee assenze di tutti e tre gli attaccanti titolari, Forte, Dionisi e Gondo, non va oltre lo zero a zero nella gara casalinga col Benevento, nonostante la superiorità numerica avuta per un’ora. Una traversa di Simic nel recupero l’occasione più ghiotta dei bianconeri, adesso tredicesimi per gli scontri diretti negativi col coinquilino Cittadella

Un rimaneggiato Sudtirol è bloccato sull’uno a uno al “Druso” dal Palermo. L’iniziale vantaggio di Cissé illude i bolzanini, raggiunti, però, sul pari dalla squadra rosanero ad inizio ripresa. La formazione di mister Bisoli scivola, così, dal terzo al quinto posto, a quota quarantuno.

Inferno

4 – Modena

Il Modena lotta ma torna a mani vuote dalla difficile trasferta di Reggio Calabria. Il due a uno per la Reggina ci sta ma se il Modena avesse guadagnato un punto non avrebbe rubato nulla e il momentaneo pari di Tremolada in chiusura di primo tempo e la reazione dopo il secondo gol reggino nella ripresa, sono lì a dimostrarlo. Modena che esce dalla zona nobile con il suo decimo posto a quota trentacinque.

3 – Perugia

Incredibile Perugia, capace di perdere due a uno a Pisa subendo le due reti nella ripresa in superiorità numerica, tenuta per oltre un’ora, dopo aver chiuso il primo tempo avanti uno a zero grazie al rigore trasformato da Casasola.  Tre punti gettati alle ortiche dalla rimaneggiata squadra di mister Castori, rimasta anch’essa in dieci nel finale per il rosso a Paz e nuovamente scivolata in zona playout col suo quintultimo posto in condominio col Venezia.

2 – Spal e Cosenza

La Spal crolla nel finale a Marassi subendo tre gol negli ultimi dodici minuti, due nel recupero. Genoa forte ma la squadra di mister Oddo ha pensato per lo più a difendersi e una volta subito il primo gol è andata in barca. Spal sempre pericolosamente penultima, insieme al Brescia, con venticinque punti.

Naufragio del Cosenza sul lago di Como. I rossoblù vengono travolti dalla squadra di mister Longo, cinque a uno il finale, con il Cosenza che crolla nel secondo tempo, dopo il rigore del due a uno subito nel recupero. Inutile, se non per gli almanacchi, la splendida rete del momentaneo uno a uno di Marras, con i rossoblù sempre più fanalino di coda del torneo con solo ventitré punti.

1 – Frosinone e Brescia

Il Frosinone perde l’imbattibilità casalinga a causa della rocambolesca sconfitta per quattro a tre col Parma. Chiusa la prima frazione sotto tre a uno, con Caso autore del momentaneo due a uno, i ciociari, prima accorciano con Mulattieri e poi, in superiorità numerica, pareggiano con Moro, prima di subire, inopinatamente, la rete del quattro a tre finale. Frosinone, comunque, sempre largamente primo con i suoi cinquantacinque punti.

L’ennesima sconfitta del Brescia, due a zero al “Rigamonti” col Bari, la quarta consecutiva in casa,  la settima consecutiva in assoluto, la decima nelle ultime dodici partite, intervallate, solo da due miseri pareggi,  non farebbe più notizia se non fosse la prima del nuovo tecnico delle rondinelle, Gastaldello, il quarto allenatore stagionale del presidente Cellino, vero responsabile di questa crisi senza fine del Brescia, sempre penultimo insieme alla Spal, con la quale condivide quota venticinque.

(Sotto) 0 – Stefano Bandecchi

La sconfitta per due a uno subita al “Liberati” per opera del Cittadella, con la Ternana passata addirittura in vantaggio con Diakite nel primo tempo e rimontata nella ripresa, scatena un devastante e, per certi versi, sgradevole effetto domino, con le dimissioni del tecnico Andreazzoli, annunciate in un’allucinante conferenza stampa a fine gara, infarcita di volgarità ed insulti gratuiti, dal presidente Bandecchi, appena reduce da un mancato scontro fisico con i tifosi della Curva Est che lo contestavano violentemente, ma non da un deprecabile scambio di sputi con gli stessi tifosi, indegno per un presidente di una squadra di calcio. La Ternana, intanto, continua la sua discesa in classifica, occupando adesso l’undicesima posizione a quota trentaquattro e vedremo se toccherà a Cristiano Lucarelli, l’allenatore inspiegabilmente esonerato da Bandecchi tre mesi fa con la Ternana quinta, arrestarla. Uno dei pomeriggi più neri del calcio ternano!

Dan.Te.