I biancorossi ringraziano una difesa, quella dorica, decisamente disorganizzata e prendono i 3 punti. Formisano sulle difensive a fine gara: perchè? Ora il Gubbio e “qui si parrà la tua nobilitate”
Da oggi, sulla tavola dei giocatori del Perugia non potrà assolutamente mancare il radicchio, un particolare tipo di cicoria, ortaggio ricco di vitamina C e di betacarotene, elementi molto utili per l’organismo. Non ce ne voglia il giovane difensore dell’Ancona che porta lo stesso cognome dell’erba, ma il suo esordio assoluto nell’Ancona, se è stato disastroso per la sua squadra, è stato fondamentale per il Perugia per rimediare, in parte, alla batosta subita quattro giorni prima a Chiavari e per tornare subito alla vittoria.
Il giovane centrale difensivo dell’Ancona, mandato in campo dall’inizio per necessità da mister Colavitto, squalificato e sostituito in panchina dal secondo Noviello, visto che tra i cinque titolari assenti insieme al tecnico dalla gara del “Curi”, c’erano entrambi i centrali difensivi titolari, è stato protagonista di una gara disastrosa, provocando con due falli ingenui i due rigori a favore del Perugia, facendosi poi saltare facilmente da Paz nell’azione del secondo gol, prima di essere giustamente e tardivamente sostituito prima dell’ora di gioco.
Ci sono voluti, quindi, due calci di rigore a favore, il primo fallito da Sylla, che se l’era procurato, la cui trasformazione è stata respinta dal bravo Perucchini, il secondo trasformato molto bene da Lisi, e più di mezzora al Perugia per riuscire a scardinare l’allegra difesa dell’Ancona, colpita e definitivamente affondata, a distanza di pochi minuti dal primo gol, dal raddoppio di Paz, bravo ad incrociare imparabilmente il suo destro sull’angolo lontano.
Il doppio vantaggio sbloccava per un po’ il Perugia che, nel finale di tempo e all’inizio della ripresa, poteva segnare ancora, bravo Perucchini, soprattutto sul tiro, deviato, di Kouan dopo l’intervallo, poi i grifoni tiravano inspiegabilmente i remi in barca, e l’Ancona, un fantasma dalle parti di Adamonis per quasi un’ora, prendeva coraggio e dopo la sostituzione di Radicchio, riusciva a creare un paio di occasioni con Energe e, soprattutto, con D’Eramo, quest’ultima sventata dall’ennesimo miracolo del portierone lituano Adamonis, dimostratosi ancora una volta un lusso per la Serie C.
Il meritato due a zero finale, scaturito più dalla pochezza del rimaneggiatissimo avversario, rientrato in partita solo grazie al calo fisico e mentale dei grifoni nell’ultima mezzora, che dalla prestazione di questi ultimi, ancora lontana, sul piano del gioco e della continuità, dagli standard necessari per affrontare, con l’obiettivo di vincerli, la lotteria dei playoff, magari con un piazzamento migliore del quarto posto attuale, al momento, comunque, matematico, nonostante sia la lepre Carrarese, che il cane inseguitore, il Gubbio, debbano ancora giocare.
Vedremo infatti solo dopo le due gare, tutt’altro che facili, della Carrarese, impegnata stasera a Pescara, e del Gubbio, che andrà a far visita alla capolista Cesena nel posticipo di domani sera, quanto in chiave classifica varrà il successo dei grifoni. Se la Carrarese dovesse perdere all’ “Adriatico-Cornacchia” e la distanza dagli apuani accorciarsi ad una sola lunghezza, varrebbe enormemente. In caso di pari della Carrarese, con gli apuani a due lunghezze, varrebbe abbastanza, mentre se la Carrarese dovesse vincere e conservare le quattro lunghezze, varrebbe solo in chiave quarto posto.
E qui entra in scena il Gubbio, prossimo avversario dei grifoni nello scontro diretto del “Barbetti” del prossimo turno. Se la squadra di Braglia, come da pronostico, dovesse perdere a Cesena, arriverebbe alla gara con i grifoni sotto di quattro lunghezze, senza la possibilità di poterli agganciare in caso di vittoria mentre un pari in Romagna o, addirittura, una vittoria, porterebbe il Gubbio a tiro, a tre o, addirittura, a una lunghezza dei grifoni, rendendo la gara del “Barbetti” ancora più difficile.
Gubbio che affronterà la gara di Cesena con un problema non da poco, in ottica Perugia, i ben sette diffidati in organico, in gran parte titolari: il portiere Vettorel, il centrale difensivo Signorini, il terzino D Marco, i centrocampisti Mercati e Rosaia e i due attaccanti Udoh e Spina. Vedremo se Mister Braglia non schiererà qualcuno di questi a Cesena, probabilmente il portiere, uno dei due difensori, uno dei due centrocampisti e uno dei due attaccanti e quanti, dei diffidati che andranno, invece, in campo, rimedieranno il giallo che costerebbe loro la squalifica contro il Perugia.
Tornando al successo sull’Ancona la nota più positiva è stato il ritorno di Lewis in difesa, il migliore del Perugia insieme a Paz e Lisi, con Seghetti sgusciante come al solito ma che ha sbagliato troppo sotto rete. Centrocampo a corrente alternata, bene Iannoni, sottotono Torrasi, discreto Kouan, mentre, in difesa, il rientrante Vulikic ha disputato una gara positiva. Da rivedere, invece, quella dell’altro rientrante Vazquez, subentrato ad uno spento Sylla. Discorso a parte merita Marius Adamonis, perchè quando un portiere prende solo freddo per un’ora e un quarto e alle prime ed uniche due occasioni si fa trovare, come sempre, prontissimo, sfoderando sul tiro di D’Eramo un intervento mostruoso, vuol dire che il portiere è decisamente di un’altra categoria!
Non comprendiamo, infine, l’atteggiamento di chiusura tenuto da mister Formisano in sala stampa. Ricordiamo solo che il buon andamento del suo Perugia nelle ben otto gare in casa, sei vittorie, un pari e una sconfitta, dovuto in gran parte allo scarso valore degli avversari incontrati, tutti della parte destra della classifica, Cesena, con il quale ha perso tre a zero e Juve N. G. esclusi, la metà, Fermana, Recanatese, Spal e Ancona nei playout o a ridosso, contrasta sensibilmente con quello tenuto nelle sole cinque trasferte affrontate, dove a fronte di due fortunatissime vittorie a Pontedera e a Pescara sono arrivate ben tre sconfitte, l’ultima delle quali per cinque a zero a Chiavari con l’Entella, per cui ha ancora molto da dover dimostrare.
Non possiamo assolutamente credere, invece, che abbia potuto influire la presenza di mister Novellino in tribuna d’onore a fianco dell’Amministratore Unico, Massimiliano Santopadre. Stendiamo quindi un velo sulla vicenda e pensiamo alle due gare di oggi e domani dei diretti avversari, auspicando risultati favorevoli al Perugia e, soprattutto, pensiamo alla gara di Gubbio e ad arpionare il terzo posto. Occorre arrivare almeno a settanta punti, per cui ribadiamo che il Perugia deve assolutamente vincere le sole tre gare casalinghe rimanenti, con Pineto, Olbia e Arezzo e obbligatoriamente una tra quelle di Pesaro e Gubbio in trasferta, almeno pareggiando assolutamente a Carrara e a Cesena, senza mai perdere.
Caro mister Formisano, estrapolando dal contesto l’ultimo verso di una famosa terzina della Divina Commedia, che lei conoscerà sicuramente avendo frequentato con successo il Liceo Classico, “…qui si parrà la tua nobilitate”.
Danilo Tedeschini