Contro il Gubbio una vittoria fondamentale in chiave ‘classifica’

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Il tecnico del Perugia presenta la sfida in Sardegna:
foto: acperugiacalcio.com

Domenica al contrario della precedente: vince il Perugia ma anche la concorrenza. Ora guai a sottovalutare il Pineto

 

Una domenica al contrario di quella precedente. Prima di tutto perché il Perugia, invece di perdere, come accaduto sette giorni fa ad Ancona, ha vinto uno a zero in casa con il Gubbio. Poi perché le sette avversarie dirette, quelle che occupano con il Perugia i primi otto posti, manca solo il Pescara che giocherà stasera all’”Adriatico” col Rimini, hanno tutte vinto.

In casa, di misura, la Torres, largamente il Cesena e la Recanatese. In trasferta la Carrarese, ad Alessandria con la Juve Next Gen, quella vera, con i tre gioiellini, spesso prestati alla prima squadra, in campo, il Pineto, avversario del Grifo nel prossimo turno in trasferta, ad Arezzo e il Pontedera a Ferrara, con la Spal in caduta libera. Proprio per questo la striminzita, meritata vittoria sul Gubbio assume un valore fondamentale.

Senza i tre punti, infatti, il Perugia si sarebbe ulteriormente staccato dalle prime due e sarebbe stato anche superato dalla Carrarese e, probabilmente dal Pescara ed avvicinato ad una sola lunghezza dalla Recanatese e a due dalle sorprendenti Pontedera e Pineto. Invece il Grifo rimane terzo, sempre a sei punti dalla Torres e, vedremo giovedì sera, dopo il recupero di Entella-Cesena, se a tre, a quattro o a sei anche dallo straripante Cesena, con Carrarese e, probabilmente, Pescara che rimangono un punto dietro.

E’ stata una partita, non bellissima sul piano del gioco, con un Perugia  bravo a trovare il gol dopo pochi minuti con Vazquez, approfittando di un’amnesia difensiva del Gubbio che, poco prima, aveva graziato i grifoni non sfruttando a dovere un errore in uscita di Adamonis. Da lì in poi il Perugia ha giocato di rimessa, discretamente bene nel primo tempo, un po’ meno nella ripresa quando ha arretrato un po’ troppo il baricentro, consentendo al Gubbio, comunque, soltanto uno sterile possesso palla.

Una gara nervosa come questo tipo di gare tra squadre della stessa provincia, spesso propone, con Morichelli, al debutto, che ha rischiato presto il “rosso” diretto per una manata in faccia a Udoh, invece ritenuta dal signor Scatena meritevole del semplice “giallo” e con mister Baldini, espulso nella ripresa, ma tutto questo poco importa di fronte all’importanza dei tre punti conquistati, tra l’altro per la prima volta contro un avversario posizionato nella zona playoff, anche se col nono posto.

Mister Baldini è tornato al quattro-tre-uno-due, schierando in attacco Vazquez vicino a Seghetti, con Santoro dietro. Scelta ripagata dall’attaccante argentino, ex della partita che, con un gran colpo di testa finito sotto l’incrocio, su cross al bacio di Cancellieri, mandato inizialmente in campo in luogo di Paz, altra scelta indovinata dal tecnico, ha deciso la tenzone a favore del Perugia.

Oltre a Vazquez, da rimarcare la prestazione di Vulikic, orfano del compagno di reparto Angella, che ha ben guidato la difesa e il suo nuovo compagno di reparto Morichelli e del solijto Bartolomei, autentica diga a centrocampo e che ha anche sfiorato il gol su punizione. Qualche incertezza iniziale, oltre al brutto fallo su Udoh, per l’esordiente Morichelli, ripresosi poi col passare dei minuti mentre anche Adamonis, nei primi dieci minuti, aveva fatto venire qualche capello bianco ai tifosi biancorossi con un paio di uscite “thrilling” che potevano costare care.

Certo, occorre migliorare la fluidità del gioco e la continuità, il secondo tempo è stato un po’ troppo rinunciatario al di là della forza dell’avversario, il Gubbio, squadra, comunque, scorbutica, per potere cercare di  limare il gravoso “gap” di sei punti di distacco dalla vetta, visto che le avversarie  dirette hanno ripreso ad andare come un frecciarossa. Il tutto a  cominciare dall’insidiosa trasferta di sabato che opporrà il Perugia al Pineto.

Oggi si dovrebbe conoscere dove si giocherà la gara, non più a Pescara perché  la concessione da parte del Comune per giocare all’“Adriatico” è terminata. Forse sul sintetico del “Bonolis” di Teramo oppure, addirittura, proprio nel piccolo stadio “Pavone-Mariani” di Pineto se i lavori di ampliamento saranno terminati e la Lega darà l’ok alla disputa della gara. Una decisione in tal senso sarà presa in giornata.

Non sarà una gara facile per i grifoni perché il Pineto, in casa, dove ha pareggiato col Cesena e battuto, tra le altre, il Pescara e il Pontedera, con le quali al momento condivide un sesto posto assolutamente impensabile alla vigilia, è imbattuto e subisce pochissimi gol, due soltanto in sei gare, quattro vinte e due pareggiate, uno dei quali dall’atomico attacco del Cesena, trentatré gol in tredici partite, nella gara pareggiata in rimonta uno a uno.

Davanti poi ha quell’Emilio Volpicelli, attualmente capocannoniere del campionato con sei gol, insieme a Corazza del Cesena, Catanese del Pontedera e l’ex grifone Gucci dell’Arezzo, nonostante non sia una prima punta, che solo la cecità di molti addetti ai lavori ha da sempre relegato ingiustamente in squadre di C non di prima fascia. Temibilissimo sui calci piazzati, quattro anni fa,  quando militava nel Matelica, nella stagione della nostra promozione, ci segnò proprio con una splendida punizione.

Ci vorrà un Perugia migliore anche di quello del primo tempo di ieri sera per riuscire a tornare a Perugia con i tre punti, indispensabili perché un pari, nel caso molto probabile che la Torres, impegnata a Pesaro contro la terzultima e il Cesena dal gol facile, impegnato ancora all’”Orogel Stadium”, stavolta contro la Lucchese, dovessero fare ancora bottino pieno, assumerebbe il valore di una sconfitta.

Danilo Tedeschini