Dal derby la spinta per affrontare un calendario ostico

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“Dice il saggio: “ Tutto è bene quel che finisce bene e… l’ultimo chiude la porta”. Questa frase del fumetto “Nick Carter”, resa famosa dalla sigla finale del programma Rai degli anni 70, “Supergulp”, sembra calzare a pennello come commento finale alla vittoriosa prestazione del Perugia nel derby del “Liberati”. Un derby brutto, inguardabile per tutto il primo tempo, ad eccezione degli ultimi cinque minuti quando il Perugia ha avuto un sussulto andando vicino al gol con Mustacchio, noioso anche nella ripresa, almeno fino alla magistrale “perla” di Nicastro, che sarebbe poi risultata determinante per il risultato finale. Da lì in poi, mancava solo un quarto d’ora alla fine, come troppo spesso accade, i grifoni hanno rischiato molto, ridando ossigeno ad una squadra moribonda ed impaurita che per settantacinque minuti non aveva mai impensierito Brignoli. Ma a quel punto, proprio il fischiatissimo, dalla “torcida” rossoverde, ex portiere della Ternana, si ergeva a protagonista assoluto della partita, chiudendo da ultimo la porta con due autentiche prodezze che consentivano alla squadra di mister Bucchi di portare a casa la preziosissima vittoria e ai milletrecento tifosi biancorossi presenti a Terni di iniziare la festa. E hanno fatto bene i tifosi a festeggiare perché una vittoria in un derby, soprattutto in campo esterno, va assolutamente festeggiata, senza però dimenticare che la prestazione del Perugia non è stata di certo esaltante. Contro una squadra, giustamente penultima in classifica, sinceramente modesta ad eccezione del solito Falletti, schierato però colpevolmente fuori ruolo da Gautieri e di un bravo, ma troppo lento, Ledesma, scesa in campo solo per controllare lo zero a zero iniziale, il Perugia si è adeguato ai ritmi bassi dell’incontro, andando vicino al gol solo in un paio di circostanze, compresa appunto quella del fantastico colpo di tacco di Nicastro che faceva esplodere la curva perugina. Una volta in vantaggio si è ripetuto pericolosamente il solito “clichè” di tante partite, con i grifoni che stentavano a mantenere il vantaggio, protetto stavolta fino alla fine da un monumentale Brignoli. Calma e gesso, quindi. La vittoria nel derby è importante, i tre punti conquistati consentono ai grifoni di rimanere al sesto posto ma è bene rimanere con i piedi per terra. Ieri sull’onda dell’entusiasmo, si sono sentiti commenti televisivi del tipo “visto come sta andando il Verona possiamo puntare anche al secondo posto” sicuramente eccessivi.  Negli ultimi sei giorni, dopo un lungo periodo abbastanza anonimo lungo ben dieci gare, sono arrivate due vittorie corroboranti ma contro due formazioni, il Brescia e la Ternana, quintultima e penultima in graduatoria e ultime, insieme alla Pro Vercelli, nella particolare classifica del periodo delle ultime dodici partite. La vera risposta sulle reali possibilità dei grifoni la daranno invece le prossime cinque gare, con tre formazioni, Spal e Cittadella che incontreranno fuori casa e il Frosinone in casa, che li precedono in classifica, una l’Entella, prossimo avversario sabato al “Curi”, che li segue da vicino e una, l’Avellino in trasferta, al momento tra le formazioni più in forma del campionato. Solo al termine della gara del “Tombolato”, l’ultima di questa impegnativa cinquina, se i grifoni avranno totalizzato almeno nove, dieci punti, si potrà pensare ad un Perugia in grado di poter occupare le posizioni più importanti della zona play-off nel rush finale del torneo. Per ora godiamoci, com’è giusto, il successo nel derby ma senza abbandonarci a troppi voli pindarici.

Danilo Tedeschini