Capitolo spettatori: a Perugia è in atto la fuga dal “Curi”

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Capitolo spettatori: a Perugia è in atto la fuga dal “Curi”. Nel girone di andata perse quasi settemila presenze rispetto allo stesso periodo dello scorso anno

 

Non è solo il bilancio finale del girone d’andata, che vede il Perugia al quattordicesimo posto in condominio con Novara ed Entella con soli ventiquattro punti, una sola lunghezza sopra la zona playout e tre sopra la zona retrocessione diretta, ad essere deficitario ma anche la vistosa perdita di spettatori nelle gare casalinghe rispetto allo scorso anno, un po’ in controtendenza con quello totale delle altre quattordici formazioni presenti anche nella Serie B dello scorso anno.

Ma andiamo ad analizzare con ordine. Tra paganti e abbonati, Il totale delle dieci gare casalinghe del Grifo, è stato di 87.612 spettatori, con una media di 8761 a partita. Nel campionato precedente la media finale era stata di 9.379 a partita.

La perdita di spettatori è stata quindi di 618 a partita, per un totale di 6.180 spettatori in meno, il 6,6%.

Visto che gli abbonamenti in meno, rispetto alla scorsa stagione sono stati 72, l’1,2%, si evince come al botteghino settimanale i biglietti mancanti in totale rispetto allo scorso anno siano in media 546 a gara, per un totale di 5460, il 17% abbondante in meno, un    disavanzo allarmante.

Tutto questo rispetto all’anno scorso ma se si vanno a raffrontare i dati con quelli dei primi due anni di Serie B, si scopre che quest’anno il dato complessivo è nettamente inferiore del 5,2 % all’“annus horribilis”con Bisoli in panchina, il peggiore finora dei quattro di B, quando la media fu di 9.243 spettatori a partita.

Raffrontando poi i dati, con quelli del  primo anno, quello con Camplone in panchina, quando la media gara tra paganti e abbonati fu di 10.837, la perdita raggiunge, con 2076 spettatori in meno a partita, i 20.760 in totale, il 19,15%.

Una vera e propria emorragia quella degli ultimi tre anni, acuita dal fatto che, aldilà dei dati ufficiali, nelle ultime due gare, complice anche il maltempo, anche una parte degli abbonati ha disertato lo stadio.

Abbiamo accennato all’inizio come i dati del Perugia siano in controtendenza rispetto al totale delle altre quattordici squadre che erano presenti nello scorso campionato di B insieme ai grifoni, al netto delle retrocesse dalla A e delle promosse dalla B.

Quest’anno queste quattordici squadre realizzano al termine dell’andata una media in totale di 6429 spettatori a partita, con un leggero segno positivo dello 0,21% rispetto alle 6416 presenze dello scorso anno. Ottimo incremento, anche se con squadre totalmente diverse, per le quattro promosse dalla C1, nonostante il brutto dato del Venezia, rispetto alle retrocesse dalla B, 8.520 spettatori di media, ben il 52,45% in più!

Negativo, invece, quello delle tre retrocesse dalla A rispetto alle tre squadre promosse lo scorso anno, 6175 spettatori a partita, il 39,8% in meno, dovuto soprattutto alle 8531 presenze in meno a partita del Palermo rispetto a quelle del Verona, che condizionano fortemente anche la media complessiva delle ventidue squadre, di 6771 spettatori a gara, contro le 6.914 della scorsa stagione, l’1,79%, in meno.

Nella classifica complessiva il Perugia retrocede dal 5° al 7° posto, preceduto dal Bari (primo con 17.414 spettatori di media), dal Cesena (11.880), dal Foggia (10.915), dal Parma (10.881), dalla Salernitana (10.048) e dal Frosinone (9.128), quest’ultimo condizionato dall’aver dovuto giocare le prime due partite casalinghe sul “neutro” di Avellino in attesa del completamento del nuovo stadio (la media delle restanti otto gare casalinghe giocate allo “Stirpe” è infatti di 11.080).

L’immediata inseguitrice del Perugia è il Pescara, ottavo con 7844 presenze mentre il fanalino di coda è l’Entella con i soli 1.900 spettatori a partita.

La speciale classifica per bacino d’utenza, guidata incredibilmente dal Cittadella che, contando poco più di trentamila abitanti tra città e hinterland, riesce a portarne allo stadio più di uno su dieci, vede invece il Perugia stazionare più o meno nell’identica posizione della classifica sportiva, attorno al quindicesimo posto, riuscendo a portare al “Curi” solo un abitante su sessantacinque rispetto a quelli tra città e provincia.

Ultima di questa particolare graduatoria è, altrettanto incredibilmente, la capolista Palermo che, con le sue sole 6.243 presenze, porta allo stadio un abitante su duecento.

Tornando al Perugia c’è infine da sottolineare la netta differenza in negativo tra la media registrata nelle prime cinque gare casalinghe, quelle con Giunti in panchina (9837) e le cinque con Breda (7.687), 2150 in meno,  il 21,86%. Dati inequivocabili che fanno registrare una vera e propria “Fuga dal Curi” e che devono far seriamente riflettere!

Danilo Tedeschini