Grifo: adesso nervi saldi e coraggio

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Grifo: adesso nervi saldi e coraggio. Il pari di San Benedetto impone un solo risultato nel turno infrasettimanale contro la capolista Padova

Grifo: adesso nervi saldi e coraggio. Il pari di San Benedetto impone un solo risultato nel turno infrasettimanale contro la capolista Padova

 

Niente pokerissimo per il Perugia che a San Benedetto del Tronto si deve accontentare di un pareggio che interrompe la serie di quattro vittorie consecutive totalizzate dalla formazione di mister Caserta, costretto a rinunciare a ben sei pedine tra infortunati, quattro e fermati dal Covid-19, due, delle quali ben quattro titolari, Elia, Crialese, Kouan e Burrai, quest’ultimo portato in panchina ma non utilizzato, oltre a Negro e Minesso.

Se il meritato punto colto al “Riviera delle Palme” contro una buona formazione, ma spuntata in avanti, priva com’era del suo temibile terrminale offensivo Maxi Lopez, può anche andar bene, non è del tutto positivo in ottica classifica, con il Perugia che, insieme al Carpi, viene agganciato a quota diciassette dalla Feralpi Salò (con la Triestina che potrebbe unirsi al gruppo nel caso di successo contro il Gubbio nella gara casalinga rinviata oggi), riavvicinato ad una sola lunghezza di distanza dal Modena e dal Sudtirol e che, quel che più conta, vede allontanarsi la vetta, adesso a tre lunghezze, dopo la prevedibile vittoria casalinga del Padova sulla Virtus Vecomp Verona.

Perugia che ha saputo reagire bene allo svantaggio, causato da un errore dell’incerto Sgarbi, che ha atterrato con una vistosa trattenuta il ghanese Shaka Mawuli.

E’ stata questa l’unica imperfezione del reparto difensivo, nel quale ha giganteggiato ancora una volta Monaco, che ha poi lasciato solo due pericolosi tiri dalla distanza agli avversari, uno finito per fortuna sull’incrocio dei pali sull’uno a zero, l’altro deviato bene in angolo da Fulignati nella ripresa.

Pur senza strafare si è comportato in maniera sufficiente il centrocampo, mentre in avanti è spiccata la differenza di rendimento tra Melchiorri, autentica spina nel fianco della difesa rossoblù, e Murano, notatosi solo per essersi divorato un clamoroso gol prima di uscire a metà ripresa per un infortunio, sostituito dall’impalpabile Bianchimano.

Per la verità anche Melchiorri ha fallito un paio di buone occasioni facendosi ipnotizzare dal portiere avversario ma ha avuto il grosso merito, oltre alla caparbietà, di riagguantare la Samb con un bel colpo di testa nel momento topico della gara.

E’ mancato ancora una volta il cinismo agli attaccanti biancorossi e l’assenza in rosa di un centravanti esperto e di peso è probabilmente la causa che penalizza la pur buona classifica dei grifoni, adesso quarti nel gruppo delle tre seconde, proprio a causa della peggior differenza reti rispetto a Feralpisalò e Carpi, potenzialmente quinti nel caso di successo con due gol di scarto della Triestina sul Gubbio quando si recupererà la gara del “Nereo Rocco”.

E visto che ormai, fino a Gennaio, non ci sarà la possibilità di rinforzare il reparto offensivo, appare ancora una volta condizionante l’incompletezza nell’allestimento della rosa da parte della società, rosa certamente di buon livello ma alla quale manca quella ciliegina, proprio l’attaccante da diciotto-venti gol, per poter competere con grandissime possibilità per l’unico obiettivo che conta, il primo posto.

Per fortuna che la società quest’anno ha indovinato, invece, la scelta dell’allenatore, il bravissimo Fabio Caserta.

Il tecnico, infatti, ha avuto, tra i tanti meriti, quello di non abbattersi dopo i rovesci subiti col Cesena e a Mantova, cambiando il modulo in cui ha sempre creduto, il 4-3-3, per adottarne un altro, il 3-5-2, più consono ai giocatori che la società gli aveva messo a disposizione nel mercato estivo.

E con il nuovo modulo la squadra biancorossa, partita dopo partita, ha riacquisito certezze ed è stata in grado di risalire la classifica.

Ma il tecnico reggino ha anche un altro fondamentale merito, quello di essere riuscito a cementare un gruppo, per metà reduce da una vergognosa retrocessione e per l’altra metà completamente nuovo.

Impresa tutt’altro che facile, proprio alla luce della profonda spaccatura verificatasi all’interno dello spogliatoio nella scorsa stagione e rivelatasi come una delle cause principali che aveva portato il Perugia a retrocedere in Serie C.

Tornando al campionato di quest’anno, mercoledì i grifoni sono attesi dal terzo impegno di questo ciclo di ferro novembrino, il più difficile e anche il più importante visto che al “Curi” scenderà la capolista Padova, forte dei tre punti di vantaggio e determinata a proseguire la sua cavalcata.

Ma il Perugia ha la grossa chance di poterla agguantare in vetta ed è quindi chiarissimo che contro i biancoscudati, l’unico risultato da ottenere sarà la vittoria.

Un pareggio, che lascerebbe inalterato il distacco, unito a qualche vittoria di qualche diretta concorrente, farebbe scivolare all’indietro, come posizione in classifica, i grifoni, con la prospettiva di perdere ancora più terreno dal Padova nel turno successivo quando il Perugia sarà impegnato nella difficile trasferta di Carpi mentre il Padova giocherà in casa con il Matelica.

Non vogliamo neanche nominare l’altra possibilità di risultato, che allontanerebbe, in maniera molto pesante, dalla vetta i grifoni, costretti, purtroppo, a giocarsi questo importantissima gara con alcune defezioni.

Danilo Tedeschini