Grifo: si riaccende una speranza per il terzo posto

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Trento domata al tie-break, Ishikawa eletto miglior giocatore del torneo 

Con l’Olbia vittoria netta e meritata e l’inciampo della Carrarese riporta i biancorossi a meno due dai toscani. Comunque importante essere la miglior quarta

 

Vittoria, netta, come da pronostico. Un tre a zero eloquente contro una squadra, l’Olbia, troppo debole e ormai destinata a programmare il prossimo campionato di Serie D visto l’ultimo posto solitario a tre punti dalla penultima, con i ben dodici punti di distacco dalla quintultima, la Recanatese, che annullerebbero l’eventuale playout contro i marchigiani, sarebbero sufficienti anche solo nove, condannando alla retrocessione diretta l’Olbia e salvando la Recanatese.

Gara chiusa già nel primo tempo grazie alle reti del rientrante Vazquez, che, poco dopo colpirà anche un palo e di Iannoni, al termine di una bella ripartenza, appena prima dell’intervallo, dopo lo spavento iniziale della traversa colpita da Nanni dell’Olbia sullo zero a zero. A metà ripresa un generoso rigore, trasformato impeccabilmente da Ricci consente al Perugia di arrotondare il risultato.

Mister Formisano, tornato al modulo caro a mister Baldini, il quattro-tre-tre, visto l’impegno tutt’altro che proibitivo, ha concesso inizialmente un turno di riposo a Sylla e Seghetti in avanti, a Kouan a centrocampo e all’acciaccato Lewis in difesa, rispolverando Vazquez punta centrale, buona la sua prova, con vicino Lisi a sinistra, come faceva Baldini, con Ricci libero di svariare nel tridente offensivo, il giovane Agosti in luogo di Kouan e il rientrante Angella a fianco di Mezzoni e Vulikic in difesa. Le scelte si sono rivelate quasi tutte giuste, anche in funzione della pochezza dell’avversario che, solo quattro giorni prima, ricordiamo, aveva subito un umiliante cinque a zero a Rimini nel recupero.

La difesa è stata praticamente impeccabile, la traversa sarda è arrivata su un tiro dal limite, ma il compito di Angella e compagni oggi era veramente facile. Iannoni, ancora una volta, si è dimostrato il centrocampista più in palla, oltre ad essere di nuovo andato in gol, che poi è quello che ci si aspetta da un giocatore bravo come lui. Della buona prova di Vazquez abbiamo già parlato, discreta quella di Ricci mentre non ci è piaciuto molto Lisi. D’altro canto una delle poche cose che contestavamo al buon Ciccio Baldini era proprio l’impiego di Lisi come componente sinistro del tridente avanzato.

I tre punti conquistati, che al termine della gara sembravano essere utili al Perugia soltanto in funzione dell’obiettivo “migliore quarta”, obiettivo del quale spiegheremo più avanti i vantaggi, sono diventati improvvisamente di platino alla luce del sorprendente quattro a uno che la Recanatese ha rifilato alla Carrarese, al “Tubaldi”, due ore più tardi. Risultato che, a tre giornate dalla fine, restituisce parzialmente al Perugia qualche piccola possibilità di poter agganciare in extremis il terzo posto,  che consentirebbe di qualificarsi direttamente, come testa di serie, al Primo turno Nazionale.

Per riuscirvi il Perugia è obbligato a fare il pieno, ovvero vincere a Pesaro, replicare in casa nel derby con l’Arezzo ed espugnare all’ultima giornata l’imbattuto campo della capolista Cesena. Può sembrare “fantacalcio” ma si tratta di una “conditio sine qua non” perchè, salvo ulteriori suicidi della squadra di mister Calabro, la Carrarese, con cinque punti tra Rimini e Pontedera in casa e Lucchese fuori, sarebbe matematicamente terza per i migliori scontri diretti se il Perugia facesse sette punti. Se ne facesse sei agli apuani basterebbe farne solo quattro.

Domenica prossima, nel terzultimo turno della stagione regolare, si comincia con la trasferta in casa  della Vis Pesaro, fortemente impelagata nella zona playout e, quindi, affamata di punti, dopo l’immeritata sconfitta subita in pieno recupero a Rimini. Non sarà una passeggiata come quella odierna perché la differenza tra la Vis Pesaro, adesso affidata a mister Stellone e l’Olbia è evidente e ce ne siamo accorti già all’andata al “Curi”, quando la Vis, allora guidata da mister Banchieri, meritò ampiamente il due a due finale.

Il Perugia, però deve assolutamente tornare dal “Benelli” con i tre punti per provare a rimanere in corsa per quell’obiettivo terzo posto, ancorché ridimensionato rispetto ai ben più importanti della vigilia del torneo, promozione diretta o, al limite, secondo posto, affacciatosi di nuovo all’orizzonte dopo l’epica “batosta” subita ieri dalla Carrarese a Recanati e, comunque, dovesse arrivare solo il quarto posto, sarebbe utile arrivarci da migliore quarta, opportunità che garantirebbe al Perugia, l’identico vantaggio del terzo posto.

Quale vantaggio? Quello, in caso di superamento del secondo turno dei Gironi, unica differenza rispetto al terzo, di essere una delle cinque teste di serie nel primo turno Nazionale insieme alle tre terze e al Catania, vincitore della Coppa Italia, con qualificazione certa ai quarti di finale nel caso di perfetta parità al termine delle due partite, col ritorno che si gioca in casa della testa di serie, fermo restando che questo vantaggio si acquisirebbe più agevolmente arrivando terzi, saltando quindi il secondo turno dei Gironi.

Al momento, con sessantadue punti, il Perugia è la migliore quarta, con due punti di vantaggio sulla Triestina, quarta nel Girone A a quota sessanta e quattro di vantaggio sulla Casertana, quarta nel Girone C a quota cinquantotto, ma che potrebbe anche qualificarsi direttamente al primo turno Nazionale come testa di serie se il Catania dovesse finire al playout, con l’inserimento dell’undicesima nel primo turno a gironi, al momento il Foggia. Se sette punti non fossero sufficienti per arrivare terzi, quota sessantanove potrebbe, invece, certificare il Perugia come migliore quarta!

Danilo Tedeschini