Il “battello” Perugia come il Titanic: mentre affonda l’orchestra continua a suonare

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L'amministratore unico del Perugia si scaglia contro le affermazioni del Presidente del Lecco e del Sindaco di Terni

Passerelle presidenziali, scene riprovevoli, ennesimo k.o. casalingo e altro cambio tecnico in vista: cronaca di un fine settimana da film horror

 

Mentre il Titanic sta affondando, l’orchestrina, sul ponte, continua a suonare. E’ la famosa scena del film Titanic che ci è venuta in mente in questo disgraziato fine settimana di questo sciagurato campionato del Perugia, dopo aver assistito all’allucinante passerella televisiva del Presidente Santopadre che, con tempismo perfetto, annunciava la sua firma sull’accordo con un gruppo di imprenditori per la costituzione di un progetto per la costruzione del nuovo stadio.

Tempismo perfetto perchè la sofferta firma, come da lui descritta, e l’immediato annuncio avvengono nel momento più buio della sua presidenza, con la squadra sprofondata all’ultimo posto della classifica e con una feroce contestazione nei suoi confronti da parte dei tifosi in atto, come a voler rabbonire e distrarre la piazza. Il tutto alla vigilia di una partita fondamentale, quella in casa col Sudtirol assolutamente da vincere e che invece si è ignominiosamente persa, col Grifo, non solo sempre più ultimo, ma caricatosi di altre gravi problematiche.

La sconfitta ha infatti provocato le dimissioni del tecnico Baldini, dimostratosi ancora una volta, anche se allenatore discutibile, una persona tutta d’un pezzo, merce rara nel calcio odierno, che ha  imputato alla non compattezza dello spogliatoio le ragioni del suo gesto e della mancanza di risultati. Una decisione maturata già dopo la sconfitta di Como e rinviata solo dopo una telefonata, probabilmente col presidente.

Una situazione di disagio che avevamo intravisto nella sua conferenza pregara di sabato, dopo la quale avevamo confidato al collega Brillo come avessimo avuto la sensazione netta di un Baldini a disagio, stranamente molto “moscio”.

Insomma, mentre la nave affonda, invece di concentrarsi sul grave problema incorso, si cerca mediaticamente e colpevolmente di spostare l’attenzione su altre cose, in questo caso l’annuncio di una firma su un progetto accattivante ma ancora lontano dal realizzarsi, appunto come l’orchestrina del Titanic che suona mentre la nave sta affondando.

E a provocare un ulteriore squarcio al battello, non di certo un transatlantico, messo a disposizione dall’armatore Santopadre al capitano Baldini, è stato l’iceberg Bisoli, contro cui è andato a sbattere l’insulso quattro-due-tre-uno mandato in campo ancora una volta dal tecnico toscano, privo per scelta, guardando col senno di poi, di quegli elementi che, secondo il tecnico, pensano più al personalismo che al gruppo, alla famiglia.

Così ecco la riesumazione di Vulic a centrocampo, con una panchina ricca dei vari Casasola, Bartolomei, Strizzolo, Kouan, Melchiorri e Curado, tutti, tranne Casasola, subentrati a gara in corso, Kouan e Curado addirittura prima della mezzora del primo tempo al posto di Lisi e Beghetto. Una confusione totale nel quale il Sudtirol ha sguazzato nel primo tempo, che poteva finire con un passivo più pesante per il Grifo dopo la rete di Mazzocchi che sovrastava di testa un ormai improponibile Angella.

Ad inizio ripresa  la “perla” di Melchiorri, l’attaccante più bravo dei sei a disposizione e poco utilizzato sia da Castori che da Baldini, sembrava poter riaccendere le speranze ma si trattava solo di una pia illusione perchè, come a Como, il tridente dei trequartisti improvvisati non creava occasioni e l’unica arrivata, su un regalo difensivo bolzanino, la sciupava un abulico Di Carmine, confermatosi, ancora una volta, l’ombra del giocatore che quattro, cinque anni fa fece mirabilie con la maglia del Grifo.

Puntuale, nel finale, dopo l’incredibile sostituzione di Kouan con Strizzolo, mal digerita da Kouan, che gettava la maglia a terra per poi essere inseguito in panchina da Baldini (scena riprovevole) e, addirittura, con gli altoatesini sulle gambe, arrivava il gol del subentrato ex Carretta, fotocopia del gol subito a Como, che bucava facilmente la difesa di burro biancorossa. Altro che stadio nuovo, la situazione è drammatica, sportivamente parlando! 

Ultimo posto con soli quattro punti, a quattro lunghezze dal playout, a  cinque dalla salvezza diretta, con le concorrenti che ci precedono, dal Benevento al Venezia, dal Palermo, al Pisa, al Como che hanno quasi tutti organici migliori e, soprattutto tutti, capitali a disposizione per rinforzarsi adeguatamente a Gennaio. Dieci punti dal preliminare, quattordici dal “sogno” Serie A del dimissionario Baldini e del venditore di illusioni Santopadre e, ciliegina sulla torta avvelenata, ben quindici punti di ritardo dalla Ternana, per di più da ieri capolista solitaria del campionato!

Il tutto con uno spogliatoio spaccato alla vigilia del quasi certo ritorno di Castori che, nelle sei gare  in cui aveva allenato il Perugia, le uniche in cui almeno quattro punti erano stati conquistati, aveva anche lui tastato personalmente il polso al disagio di alcuni giocatori, magari altri rispetto a quelli di Baldini, le cui idee non collimavano con quelle del tecnico marchigiano.

Una situazione pesantissima alla vigilia di una trasferta quasi fuori portata per i grifoni, quella del “Granillo” contro la Reggina seconda in classifica, almeno per i numeri, che recitano di quattro vittorie su quattro gare casalinghe della squadra di mister Inzaghi, una volta per quattro a zero e tre volte per tre a zero, per un totale di tredici gol segnati e zero subiti, contro le quattro sconfitte nelle quattro gare esterne del Perugia, con una sola rete segnata, quella di Luperini a Brescia e sei subite!

E dopo la Reggina, all’orizzonte ci sarà, prima l’insidiosa gara interna con lo scorbutico, soprattutto quando gioca in trasferta, Cittadella, bestia nera dei grifoni al “Curi”, poi la doppia, difficilissima trasferta, quella in casa del lanciatissimo Frosinone, secondo e quella sul campo di un Modena in piena rimonta, capace di rifilare quattro gol alla capolista Ternana e, sabato, cinque a quel Como contro il quale, solo sei giorni prima, il Perugia non era stato capace di tirare una sola volta in porta.

Auguri mister Castori o a chi sarà, eventualmente, il prescelto. In questa situazione e con questo calendario lei e il nostro vecchio, malandato Grifo ne avete proprio molto, molto bisogno!

Danilo Tedeschini