Il Perugia rischia di riaprire la “stagione dei rimpianti”. La sconfitta di Bari costringerà il Grifo a giocarsi gli spareggi da una posizione scomoda e poi fortuna il Venezia …
Voglio iniziare facendo i complimenti alla Sir-Conad Perugia ed al suo Patron Gino Sirci, per la splendida vittoria dello scudetto 2017/2018 di Volley.
É pur vero che la società campione d’Italia è originaria di Bastia e solo dal 2010 è “residente” a Perugia.
Vero che i colori di Perugia non sono il bianconero della Sir, ma il biancorosso.
Vero che il simbolo delle squadre di Perugia è lo stesso della città, il Grifo rosso e non il diavoletto della Sir.
Ma è lo stesso una vittoria prestigiosissima che lancia la Sir e tutta Perugia nell’olimpo del secondo sport italiano (per popolarità).
Si parlerà sempre di Perugia Campione d’Italia 2018 nel volley.
E questo – al netto di ogni possibile “riserva” – non può essere altro che vanto ed orgoglio per la nostra città.
Vanto ed orgoglio tutto merito di Gino Sirci, un imprenditore del territorio che ha creduto ed investito in questo sogno tricolore.
E magari – Leon permettendo – chissà che la prossima settimana l’imprenditore bastiolo non ritorni da Kazan con un altro prestigioso trofeo…
In ogni caso Sirci è risultato vincente anche nello sport, come nel suo “core business” di imprenditore.
É riuscito a raccogliere intorno a sé più di 100 imprenditori locali, per creare le condizioni che ci hanno portato in cima all’Italia.
Che hanno fatto della Sir-Conad Perugia una corazzata ed una potenza sportiva nel volley.
E tutti i suoi sponsor – unitamente alla città di Perugia – ne sono stati ripagati da grande visibilità.
Più che criticare la Sir per la sua origine, i suoi colori ed il suo simbolo, quindi, nel calcio si dovrebbe prendere ad esempio il suo modello gestionale vincente.
Le sinergie che Sirci è riuscito a raccogliere intorno a sé.
Creando, oltretutto, quasi dal nulla uno zoccolo duro di tifosi appassionatissimi, quanto calorosi: i “SirManiaci”.
Quest’anno Gino Sirci ha meritatamente raccolto ciò che ha con lungimiranza e competenza seminato in tutti questi anni.
Onore al merito, quindi.
Venendo al nostro amato Grifo, la 13ma sconfitta di questa stagione, maturata in terra pugliese ha visto definitivamente svanire le residue speranze di un buon piazzamento del Perugia nei play off.
Dopo che era già svanita da alcune giornate ogni speranza della promozione diretta, siamo – allo stato – condannati ai preliminari dei play off.
Praticamente una partita esterna in casa della quinta o della sesta (in base al piazzamento: ottavi o settimi), in cui passeremo il turno solo ed esclusivamente in caso di vittoria.
Il pareggio o la sconfitta nei preliminari, invece, decreteranno l’eliminazione del Perugia.
E per fortuna il gol del veneziano Stulac al 93mo che ha doppiato il momentaneo pareggio del “solito” Mazzeo, decretando la sconfitta del Foggia e mantenendolo a -5 da noi.
Consentendoci, quindi – conquistando un solo punto dei 6 ancora disponibili – di entrare matematicamente nei play off.
Certo: la matematica ancora non ci condanna ai preliminari.
Ma dovremmo vincere entrambe le prossime due gare, mentre il Bari dovrebbe perderle entrambe.
Circostanza possibile sulla carta, ma quanto mai improbabile in concreto.
Soprattutto, perché – guardando al nostro calendario – se può essere anche verosimile una vittoria al Curi contro il Novara sabato prossimo.
La settimana successiva si dovrebbe andare a vincere al “Castellani”, in casa dell’unica vera corazzata di questa B: il capolista Empoli, già matematicamente promosso.
Empoli che sicuramente non si vorrà far rovinare i festeggiamenti casalinghi della promozione con una sconfitta.
Rimanendo con i piedi per terra, quindi, allo stato arrivare settimi od ottavi cambia poco.
Incontreremo – presumibilmente – una tra Frosinone, Palermo, Parma o Venezia.
Se ci basassimo sui risultati della regular season, sicuramente – giocando in trasferta – dovremmo preferire Frosinone o Parma.
Ma tali calcoli – allo stato – sono inutili come le forchette per il brodo.
Per ora dobbiamo solo pensare a giocarci al meglio le prossime due partite.
E poi giocarcela “alla morte” con chiunque ci toccherà.
Se da una parte i playoff – ancorché da ottavi – sono un risultato insperato per come si era messa la stagione solo pochi mesi fa.
Rimane lo stesso il grande rimpianto per tutte le occasioni mancate.
E non abbiamo avute poche…
Senza rivangare tutti i punti lasciati per strada nel girone di andata, bruciano i 12 punti in palio dalla gara con l’Unicusano ad oggi, di cui siamo riusciti a conquistarne solo 2.
E cerco in tutti i modi di rimuovere dalla memoria l’infamante sconfitta casalinga nel derby.
Con 4 vittorie saremmo stati secondi a +1 dal Frosinone, ma anche con sole 3 vittorie saremmo stati quarti, ben lontani dai preliminari di play off ed in piena corsa per la promozione diretta.
Se poi pensiamo all’attacco del Perugia, con ben 65 gol realizzati – di cui più della metà (36) della coppia Di Carmine-Cerri – dietro solo agli 85 della corazzata Empoli, il rimpianto si fa ancor più bruciante.
Certo che se fai 65 gol, ma ne subisci ben 55, essere comunque sia nei play off – ancorché ottavi – è un gran lusso.
Guardiamo avanti e ripensiamo al 2015, quando il Pescara partì dai preliminari con noi (ricordate Koprivec?) ed arrivò in finale con il Bologna.
O l’anno scorso quando il Carpi dai preliminari arrivò in finale con il Benevento.
Chiaramente – se ciò dovesse succedere anche al Grifo – spero in un esito ben diverso da quello di Pescara e Carpi…
L’unica certezza che ora abbiamo è che con due vittorie, al massimo potremo raggiungere i 65 punti di Bucchi lo scorso anno, il quale, però, si classificò terzo nella regular season.
Non i 66 punti del Perugia del tanto bistrattato Camplone, risultato – a tutt’oggi – migliore dal nostro ritorno in B.
Ma non appellatemi come “Vedova”.
Forza Grifo.
Avv. Gian Luca Laurenzi