Il tifoso e il cronista: la vittoria di Pontedera da due angolazioni

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La quarta vittoria consecutiva porta tanto ottimismo, eppure bisogna analizzare anche come è arrivata. Lo

Il quarto trionfo consecutivo porta tanto ottimismo, eppure bisogna analizzare anche come è arrivato. Lo “stellone” di Formisano continua a brillare, ma la vera svolta l’ha data Sylla

 

Per analizzare la vittoria per 3 a 2 del Perugia a Pontedera, che consolida il terzo posto dei grifoni, bisognerà farlo da due angolazioni diverse, quella del tifoso e quella del cronista obiettivo, con un’attenta analisi che coinvolga tutto il percorso di queste quattro vittorie consecutive ottenute dal nuovo tecnico Alessandro Formisano.

Partiamo dall’angolazione del tifoso: grande vittoria, squadra finalmente con gli attributi giusti, che sa soffrire e che segna con facilità, anche a Pontedera tre gol, come era successo già nelle due gare casalinghe contro Lucchese e Spal, Formisano è un grandissimo allenatore e ha letteralmente sterzato il campionato del Perugia e poco importa se dietro abbiamo preso due gol perché la colpa è delle tante assenze in difesa. E adesso via con la caccia al primo posto o, se dovesse non riuscire, al secondo.

L’entusiasmo del tifoso è comprensibile visto che le quattro vittorie consecutive non arrivavano da ben tre stagioni, esattamente da quella della promozione in B con il bravissimo Fabio Caserta in panchina, tecnico sempre, colpevolmente, troppo poco ricordato a Perugia, che, non solo realizzò la striscia di quattro vittorie consecutive per ben due volte, la prima a metà del girone d’andata, la seconda prima del giro di boa del torneo, ma che, addirittura, compose quella formidabile striscia di ben sei vittorie consecutive finali che consentì la difficile rimonta sul Padova e l’agognata promozione in B.

Adesso però entra in scena il giudizio creato dall’altra angolazione, quella di quell’antipatico, puntiglioso rompiscatole, del vostro cronista che non può esimersi dal riconoscere che chi ha fatto una grande partita, obiettivamente, sono stati i ragazzini del Pontedera, nove, più gli esperti Espeche e Ganz, guidati in panchina dal bravissimo tecnico milanese Max Canzi, che hanno dominato la gara, creato ben sette nitide palle gol, tre segnate, una annullata per fuorigioco, due salvate miracolosamente da un grandissimo Adamonis con due straordinari interventi, il primo sullo zero a zero e  il secondo sull’uno a zero per il Perugia, le altre due sprecate, in particolare la seconda, quella del possibile tre a tre, clamorosamente messa fuori, nel recupero, dal neo entrato Selleri.

Il Perugia è stato bravo nel calarsi nel clima da battaglia sportiva, ha saputo soffrire, è stato molto cinico e ancora una volta fortunato, trasformando tutte in gol le uniche tre occasioni create. Da qui il cinismo, prerogativa, comunque, delle grandi squadre, con il terzo gol arrivato quando sembrava che il Pontedera potesse raggiungere la parità da un momento all’altro, causato ancora una volta da una decisiva deviazione di un giocatore avversario, stavolta Guidi, che mandava la testata di Mezzoni, grande protagonista della vittoria con la sua doppietta, il terzo autogol nelle ultime tre gare dopo i cinque legni colpiti dalle avversarie nelle prime tre gare con Formisano in panchina.

Anche a Pontedera, quindi si è confermato lo “stellone” del nuovo tecnico che, a nostro modesto parere, non è l’assoluto protagonista di questo repentino cambio di marcia del Perugia rispetto a quello di Baldini. Il vero cambio di marcia lo si deve all’arrivo, finalmente, di un centravanti vero, Sylla, classico attaccante di categoria, fondamentale nella manovra, non solo per i gol, ieri è arrivato il secondo da grifone, settimo stagionale, con una zampata opportunistica degna del miglior Inzaghi, ma per tutto il lavoro che svolge per la squadra sfruttando la sua fisicità e alla sua altezza.

Un giocatore così mister Baldini non lo ha avuto a disposizione e, guarda caso, neanche mister Formisano nella sua prima panchina biancorossa, quella della gara in cui il Perugia venne travolto tre a zero al “Curi” dalla capolista Cesena e una buona percentuale di questo cambiamento radicale del Perugia lo si deve proprio a Sylla. A Pontedera, oltre al centravanti, ad Adamonis e a Mezzoni, ci è piaciuto ancora una volta Kouan, bravissimo ancora una volta sia ad interdire che a ripartire ed è un peccato che un giocatore così sarà perso dal Perugia a parametro zero a Giugno, a meno che non venga ceduto, e sarebbe una perdita gravissima, in questi ultimi tre giorni di mercato.

Dicevamo all’inizio dell’entusiasmo del tifoso che guarda addirittura al primo o al secondo posto. Chiariamo una cosa: il Cesena, che giocherà oggi ad Ancona, anche perdendo, ed è tutto da vedere, viaggerà sempre ad una media promozione diretta di 53 punti in 23 partite, 2,31 a gara, che porta la proiezione finale a 87,5 punti, matematicamente irraggiungibile per il Perugia, che anche vincendo tutte le restanti quindici partite, fantascienza, arriverebbe a quota 87.

Ma anche se il Cesena, oltre a perdere ad Ancona, dovesse calare un po’, arrivando a quota 82, per il Perugia sarebbe veramente impossibile pensare di arrivare a quota 83, il punteggio che ad inizio campionato indicammo come necessario per la promozione diretta, visto che a pari punti sarebbe promosso il Cesena a meno di un successo per 4-0 del Perugia a Cesena nell’ultima giornata, perché occorrerebbero ben tredici vittorie e due soli pareggi, senza perdere mai, nelle ultime quindici gare, un sogno dal quale ci sveglieremmo tutti sudati.

Capitolo secondo posto, che, comunque farebbe evitare solo gli ottavi di finale rispetto al terzo posto, ricordando che il vantaggio della classifica in caso di parità si avrebbe solo nel quarto, dalle semifinali è tutto libero con supplementari e rigori ad oltranza in caso di parità: la Torres, pur perdendo oggi a Carrara, cosa che ragionevolmente non ci auguriamo perché lascerebbe solo a tre punti dal Grifo gli apuani nella lotta per il terzo posto, l’unica che ci compete veramente, con una media di 50 punti in 23 gare chiuderebbe in proiezione a 82,6 punti e il Perugia per superarlo dovrebbe fare quei famosi 83 punti, praticamente un utopia.

Nel caso di un calo dei sardi, fermo restando l’eventuale sconfitta odierna, diciamo con un punteggio finale di 78 punti, al Perugia occorrerebbero 37 punti in 15 gare per superarla a 79 (al momento le due squadre sono a scontri diretti pari, col ritorno che si giocherà in Sardegna tra venti giorni e la Torres vanta una differenza reti migliore di 6 gol), ovvero il Perugia dovrebbe vincerne undici e pareggiarne quattro senza perdere mai, vincerne sette su otto in casa (difficile ma non impossibile) e quattro su sette fuori. Un’autentica impresa viste le avversarie da affrontare, Cesena, Torres, Carrarese, Entella e Gubbio, oltre alle più abbordabili Sestri Levante e Vis Pesaro.

Meglio concentrarsi, quindi, sul mantenimento del terzo posto. Per noi l’avversario più temibile, più che la Carrarese, rimane il Pescara che, clamoroso autogol di Di Pasquale a parte, ha totalizzato, finora solo un punto meno del Perugia. Credo che per arrivare terzi ci vorranno sessantanove punti ma, avendo anche lo scontro diretto favorevole in caso di arrivo in parità con gli abruzzesi,  potrebbero essere sufficienti sessantotto, ovvero mancano ventisei punti, da totalizzare con sette vittorie, cinque pareggi e tre sconfitte.

Un percorso alla portata del Grifo, a cominciare dalla gara interna col Rimini di sabato. Un avversario, il Rimini, molto più forte di quello incontrato all’andata, quando pareggiamo 2 a 2 una gara dove successe di tutto e di più. Rimini rigenerato con Troise in panchina che lo ha portato alla semifinale di Coppa Italia contro il Catania, eliminando, tra le altre, il Perugia e il Cesena, con la gara d’andata vinta mercoledì al “Neri” uno a zero grazie al gol di Lamesta, un tutto sinistro, rapidissimo sulla fascia destra, che ci ha messo molto in difficoltà già all’andata.

In campionato il Rimini, con Troise in panchina, ha totalizzato ventitré punti in diciotto gare, passando dall’ultima all’undicesima posizione e oggi, vincendo in casa con il Pineto, entrerebbe in zona playoff. Un avversario scorbutico e ci vorrà il miglior Perugia, magari riveduto e corretto (da qualche arrivo all’altezza e non, ci auguriamo, dalla partenza di Kouan), per portare a cinque le gare vinte consecutivamente, blindando ancor più il terzo posto.

Danilo Tedeschini