La partita vista dal tifoso: Perugia-Cittadella

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Era un po’ di tempo che non si vedevano più in fila ben quattro vittorie consecutive. Il Perugia sembra aver voglia di non fermarsi più, così come i suoi tifosi che sono rimasti letteralmente entusiasti e divertiti dopo la bella prova di forza contro l’ormai ex capolista e rivelazione Cittadella. Ma il momento più bello di sabato pomeriggio? Sicuramente il coro finale per mister Bucchi, ma ne parleremo più avanti.

Non c’è tre senza quattro? Dopo la vittoria contro l’Avellino, che ha consegnato ai Grifoni tre punti importantissimi per la scalata alla classifica, i giorni che hanno preceduto la sfida tra il Perugia e la capolista-sorpresa Cittadella non hanno fatto che alimentare entusiasmo e maggiore fiducia verso l’operato del tecnico e della squadra. Grande la curiosità dei tifosi nel vedere i propri beniamini confrontarsi contro un avversario a detta di tutti forte, caparbio e capace di mettere in pratica un buon gioco. Ma perchè non accontentarsi anche di un pareggio dopo ben tre vittorie di fila? Il Cittadella, a dispetto del blasone, è un vero osso duro da affrontare soprattutto tra le mura amiche (questo dicono le statistiche). Perchè pensare di sbilanciarsi quando un pareggio potrebbe essere un risultato più che accettabile? Eppure la convinzione di essere forti, la consapevolezza nei propri mezzi e la voglia di lanciare un bel messaggio al campionato si sono fatte strada durante questi giorni che hanno preceduto il match. E la Nord, come sempre, ci crede.

Pioggia e forse pochi spettatori in gradinata e tribuna La sfida è stata subito caratterizzata (come ampiamente prevedibile) dall’incertezza metereologica, tantochè il dubbio dell’abbigliamento da stadio ha “tormentato” le menti dei tifosi biancorossi prima di recarsi al Curi. E infatti poco il fischio d’inizio una leggera pioggia si è abbattuta su Pian di Massiano, ma ben altro ci vuole per scoraggiare il popolo perugino. A dire il vero ci si aspettava sicuramente un po’ più di presenza in gradinata ed in tribuna dopo le vittorie contro Spal, Frosinone e Avellino: purtroppo i fattori che non favoriscono un’ampia affluenza allo stadio ce ne sarebbero eccome a pensarci. Alla fine si conteranno poco più di 8000 spettatori. Ciò non significa che la Nord non si sia fatta sentire: l’inizio sprint degli uomini di Bucchi ha da subito acceso grandi emozioni.

Fine primo tempo Terminata una breve fase di studio, il Cittadella ha dimostrato il motivo per cui si trova in prima posizione. I veneti dimostrano grande capacità nel tenere il campo ed il pallino del gioco, mettendo più di una volta i brividi a tutto il Curi. Onestamente, tra la gente della Curva, si è sentito più di un commento positivo verso la squadra allenata da Venturato. La prima frazione termina a reti bianche.

Di Carmine “bum-bum” Il secondo tempo sembra ripartire con lo stesso copione e con gli stessi ritmi, ma è proprio quando meno te lo aspetti che arriva l’episodio che sblocca la partita: calcio d’angolo battuto da Guberti e palla che vaga pericolosamente sopra l’area di gioco difesa dal Cittadella. Momenti palpitanti quando la sfera finisce a Samuel Di Carmine che, una volta stoppata, la deposita facilmente in rete. Esplode il tifo biancorosso per l’ennesimo gol del numero dieci che sembra aver trovato la giusta dimensione in questo 4-3-3 disegnato da Bucchi. Ancora più alto si alza il grido del Curi alla rete del raddoppio dello stesso attaccante che con un tacco manda in visibilio tutti quanti, anche il sostenitore più pacato e sportivo. Per il resto si soffre un po’, ma neanche troppo. Cuore in gola quando il Cittadella si vede recapitare una pericolosa punizione “a due” dentro l’area di rigore. Finisce 2-0 con una Nord traboccante di tifo, gioia, colori e sciarpe.

Bucchi gol! Aldilà della passerella di tutti i giocatori sotto la Nord a fine partita, ci piace sottolineare il bellissimo coro per l’ex bomber e ora mister del Perugia che recita così: “Bucchi, Bucchi, Bucchi, Bucchi goool….”. Bucchi applaude ma con il dito indica i giocatori, come a dire che l’allenatore, senza la disponibilità e le capacità dei propri uomini, non potrebbe fare nulla, tesi che poi ha ribadito in conferenza stampa. Ai tifosi però non interessa: l’artefice di questo piccolo capolavoro rimane lui. Il mister incassa tutti gli applausi del pubblico come se fosse stato lui, e non Di Carmine, a bucare per due volte la rete.

Nicolò Brillo