I nodi di Bucchi: mercato, “affinità sugli obiettivi” e risultati

1277
 

Non sarà un avvio di 2017 semplice per Cristian Bucchi. Il tecnico biancorosso, dopo le ottime impressioni fornite ad inizio stagione, nella fase finale del girone di andata ha pagato i mancati risultati della squadra, che lo hanno portato a scelte discutibili (vedi la formazione di Salerno) e a qualche dichiarazione poco condivisibile (su tutte quella post Spezia). E dire che durante l’estate e in pieno autunno, Bucchi si era distinto per la lungimiranza a livello tecnico e per una esposizione mediatica di primo livello, tanto da dare un taglio netto con il recente passato e soprattutto con il suo predecessore. Al di là dei risultati, che chiaramente minano la serenità e le prospettive di un allenatore, la sensazione è che Bucchi abbia perso sicurezza e convinzione proprio quando, paradossalmente, si è trovato all’apice della stagione, ovvero a ridosso della promozione diretta. Da lì in poi, infatti, i numeri e le prestazioni del Grifo sono visibilmente calati e c’è voluta la vittoria casalinga contro la Pro Vercelli per scacciare l’ipotesi di una crisi.

AFFINITÀ’ SUGLI OBIETTIVI – Volendo ragionare in maniera semplicistica, si potrebbe pensare che il giovane tecnico Bucchi, alla prima esperienza in “B” e di fronte al ciclo vincente che lo ha portato a sbancare Frosinone e Vicenza, si sia ragionevolmente montato la testa e che abbia trasferito questo senso di appagamento alla squadra. Più realisticamente, invece, ci piace pensare che di fronte alla possibilità di salire sui binari per la serie A diretta, Bucchi e la squadra abbiano subito la pressione del “doverlo fare a tutti i costi”, pur consci di non avere a disposizione i mezzi necessari per farlo. Ambizioni e/o pressioni che sono arrivate più dal lato societario, che dall’ambiente. Basti ricordare le due pagine che un noto giornale sportivo nazionale ha dedicato al Perugia nel “momento d’oro” e i virgolettati, per comprendere come dei “bei tempi sul giro” dovevano per forza portare alla vittoria del “gran premio”. Non a caso, pare, che prima della gara casalinga contro il Latina, Bucchi e la dirigenza abbiano avuto un confronto serrato sugli obiettivi di stagione, con lo stesso tecnico che rivendicava maggiore equilibrio, chiedendo (forse invano?) che venisse apprezzato quanto fatto, visti i mezzi a disposizione. Valutazioni diverse, che avrebbero portato il tecnico a lunghe riflessioni e a qualche lungo sospiro, che non è passato inosservato alla squadra, tanto da tributare allo stesso Bucchi un caloroso e collettivo abbraccio al gol di Guberti. Poi è arrivata l’inspiegabile formazione di Salerno, dove Bucchi ha messo da parte uno dei “suoi uomini” (Imparato) per promuovere un giovane (Joss) subito dirottato altrove (Matera) con la riapertura del mercato.

MERCATO – Altro tema caldo per l’ex tecnico della Maceratese, a partire dalla responsabilità che l’agente di Bianchi gli avrebbe addossato rispetto alla scelta di mettere ai margini della rosa l’ex Toro. Non ce ne vorrà Riccardo Bianchi, tra l’altro molto disponibile con SportPerugia.it in tempi non sospetti e forse quando le sue dichiarazioni potevano essere “meno comode”, ma è faticoso pensare che una società, come quella presieduta da un dirigente autoritario come Santopadre, possa consentire ad un dipendente di non valorizzare un capitale della società stessa. A tale proposito ci tornano in mente le dichiarazioni di un altro agente, quello di Matteo Ardemagni, che lo scorso anno, di questi tempi, si era sentito comunicare dalla dirigenza di trovare una nuova sistemazione per il suo assistito perchè l’allora tecnico Bisoli non lo vedeva. Dire oggi che Bucchi non convoca Bianchi nemmeno per un’amichevole per ordini superiori, quando davanti è costretto a far giocare Drolè come prime punta, può essere un’azzardo che sinceramente è bene non correre, ma rimane difficile pensare che il tecnico possa autonomamente decidere il destino di un giocatore. Così come non si passerà (per tempi e modi) esclusivamente per le scelte di Bucchi rispetto a quei giocatori che dovranno arrivare (punta e centrocampista) per rafforzare la rosa.

I RISULTATI – Chiuso l’anno con il pari interno contro il Latina e la sconfitta di Salerno, Bucchi e i suoi ragazzi devono cambiare necessariamente marcia. Senza farsi trascinare da ipotesi da sogno (serie A diretta), è chiaro che al Grifo potrebbe non bastare ripetere nel girone di ritorno l’andamento di quello d’andata per centrare gli spareggi promozione. Servirà assolutamente migliorare il rendimento casalingo e trovare soluzioni nuove in attacco per una maggiore capacità realizzativa. In questo senso, la partita con il Cesena di lunedì arriva (forse) troppo presto, perchè Bucchi si troverà ad affrontare l’avvio del giro di boa con gli stessi (o quasi) problemi di fine corsa.