Stavolta c’è Oddo in cima al Paradiso, Grifo e Fere negli Inferi

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La Spal del tecnico abruzzese vince lo spareggio-retrocessione col Benevento e Stellone si dimette. Perugia ancora k.o., la Ternana non sfata il

La Spal del tecnico abruzzese vince lo spareggio-retrocessione col Benevento e Stellone si dimette. Perugia ancora k.o., la Ternana non sfata il “tabù” Rigamonti

 

Paradiso

10 – Massimo Oddo

La Spal vince tre a uno lo spareggio-retrocessione del “Vigorito” contro il Benevento e continua a sperare di poter agganciare il playout. Oddo indovina le scelte impartendo una severa lezione, anche sul piano del gioco, al collega Stellone. In vantaggio con Prati intorno alla mezzora, la Spal subisce il pareggio sannita pochi minuti dopo ma continua a premere cogliendo un palo con La Mantia. E nella ripresa raccoglie i frutti grazie alle reti di Celia e dell’ex Moncini. Una grande boccata d’ossigeno per Oddo e per la Spal, sempre terzultima ma a quota trentadue, a sole due lunghezze dal playout e a quattro dalla salvezza diretta. Grande reazione d’orgoglio!

9 – Bari, Parma e Modena

Una girata di Moracchioli in pieno recupero regala tre punti di platino al Bari, che espugna il “Druso” superando, appunto, uno a zero il Sudtirol nello scontro diretto. Il successo consente alla formazione di mister Mignani, confermatasi saldamente al terzo posto, adesso con cinquantasei punti, di accorciare il distacco dal Genoa, secondo, a quattro lunghezze.

Il Parma batte uno a zero il Cittadella al “Tombolato”, grazie alla rete di Camara nel primo tempo e aggancia il Cagliari al sesto posto a quota quarantasette. La squadra di Pecchia sembra aver ritrovato quella continuità di risultati, seconda vittoria di seguito, che aveva condizionato, finora, il suo altalenante campionato.

Un ottimo Modena impartisce una lezione di calcio ad uno spento Perugia, superandolo uno a zero al “Curi” grazie alla rete di Gerli ad inizio ripresa. L’uno a zero sta decisamente stretto alla squadra di Tesser che non concretizza almeno altre quattro palle gol, compresa la traversa colta nel primo tempo. Il Modena si allontana definitivamente dalla zona calda e strizza l’occhio alla zona preliminare, distante quattro lunghezze dal suo decimo posto a quota quarantadue.

8 – Frosinone

Torna al successo il Frosinone, che sfrutta il turno casalingo per battere due a zero l’Ascoli grazie alle reti, una per tempo, di capitan Lucioni e di “bomber” Mulattieri. I ciociari, primi con sessantasei punti, aumentano a sei lunghezze il vantaggio sul Genoa, secondo, mantenendo i dieci punti di vantaggio sul Bari, terzo. La squadra di mister Grosso è a sole tre vittorie dalla matematica promozione in Serie A!

7 – Reggina e Brescia

La Reggina bissa il successo ottenuto in settimana, nel recupero del “Curi”, contro il Perugia, superando di misura al “Granillo”, uno a zero il finale, uno sfortunato Venezia visto che la rete del successo calabrese arriva grazie ad un autogol dopo soli dieci minuti. Sei punti in due gare rappresentano ossigeno puro per la squadra di mister Inzaghi, al momento risalita al quinto posto a quota quarantotto, ma che, in settimana, potrebbe essere penalizzata di quattro punti per la doppia, mancata contribuzione Irpef, uscendo, in quel caso, dalla zona nobile.

Dopo oltre quattro mesi torna al successo il Brescia, che supera uno a zero la Ternana al “Rigamonti”. A timbrare la sofferta vittoria delle rondinelle la rete di Jallow dopo solo cinque minuti. Il Brescia abbandona così l’ultima posizione salendo al penultimo posto a quota trentuno, a tre lunghezze dalla zona playout.

Purgatorio

6 – Como, Cagliari e Cosenza

Un gran bel Como riesce a recuperare al “Sinigaglia”, nella ripresa, un pesante doppio svantaggio contro la corazzata Genoa che avrebbe ammazzato anche un toro. Invece la squadra di mister Longo riesce a bucare ben quattro volte in un tempo la munitissima difesa genoana, due volte in maniera valida con Cutrone e Mancuso, con il Var che annulla le altre due segnature lariane e un rigore, sempre a favore del Como. Da qui la presenza nella parte alta del Purgatorio nonostante il pari casalingo, con Cerri e compagni che salgono a quota quaranta, agganciando e superando all’undicesimo posto la Ternana, al momento grazie alla vittoria di Terni nello scontro diretto.

Finisce zero a zero il posticipo pomeridiano tra Pisa e Cagliari, al termine di una gara piacevole e ricca di occasioni, con una leggero predominio del Cagliari. Con questo meritatissimo punto colto in trasferta, la squadra di mister Ranieri rimane sesta, anche se adesso in compagnia del Parma.

Finisce a reti inviolate anche il posticipo serale del “Barbera” tra Palermo e Cosenza ma, a differenza di quello di Pisa, questo è avaro di emozioni, nonostante il netto predominio sul piano della manovra del Palermo, con il Cosenza, però, andato vicinissimo al gol in chiusura di gara. I silani,  grazie al pareggio, raggiungono Venezia e Cittadella al quintultimo posto a quota trentasei.

5 – Genoa, Pisa e Palermo

Il Genoa, in vantaggio due a zero a Como grazie alle reti di Strootman nel primo tempo e di Coda nella ripresa, subisce il veemente ritorno della squadra lariana nell’ultima mezzora che pareggia meritatamente la contesa. Il Genoa, sempre secondo, ora a quota sessanta, dopo questo mancato successo vede assottigliarsi a quattro lunghezze il vantaggio sulla terza e aumentare a sei il distacco dalla prima.

Il Pisa non riesce a battere il Cagliari nello scontro diretto casalingo, terminato zero a zero e ringrazia il proprio portiere Nicolas, autore di due/tre interventi salva risultato. Dopo questo pareggio i nerazzurri di mister D’Angelo scivolano all’ottavo posto, a quota quarantasei, l’ultimo utile in ottica preliminare.

Il Palermo domina la gara del “Barbera” sul piano del gioco ma si ritrova con le polveri bagnate e, alla fine, contro il Cosenza deve accontentarsi dello zero a zero, visto che nel recupero rischia anche di perdere. Palermo sempre fuori dalla zona nobile, distante tre lunghezze dal suo nono posto a quota quarantatré.

Inferno

4 – Venezia e Ternana

Il Venezia lotta ma torna a mani vuote dalla trasferta di Reggio Calabria, persa uno a zero per colpa della sfortunata autorete di Ceppitelli dopo soltanto dieci minuti del primo tempo. Un gol annullato dal Var a Pohjanpalo completa la sfortunata giornata dei lagunari in riva allo stretto, con il Venezia adesso di nuovo quintultimo in compagnia di Cittadella e Cosenza.

La Ternana non sfata il tabù “Rigamonti” perdendo, a sorpresa, uno a zero in casa dell’ex ultima in classifica, il Brescia, a digiuno di vittorie da oltre quattro mesi. Una prestazione deludente quella della squadra di mister Lucarelli, ancora una volta andata sotto in trasferta dopo pochi minuti di gioco, con la Ternana che, probabilmente, deve dire addio ai sogni playoff, distanti adesso sei punti dal loro dodicesimo posto, determinato, al momento, dallo scontro diretto perso col Como.

3 –  Ascoli

Due errori in uscita del portiere Leali, antico tallone d’Achille dell’estremo difensore dei marchigiani, condannano alla sconfitta l’Ascoli sul campo della capolista Frosinone. I marchigiani, scivolati al tredicesimo posto a quota trentanove, non sono ancora tranquilli, alla luce delle sole tre lunghezze di vantaggio sulle quintultime.

2 – Sudtirol e Cittadella

Il beffardo gol dei pugliesi in pieno recupero decide lo scontro diretto del “Druso” tra Sudtirol e Bari, con i bolzanini che interrompono la loro lunga serie positiva, dando addio alle speranze di promozione diretta, distante adesso otto lunghezze dal loro, comunque più che lusinghiero, quarto posto a quota cinquantadue.

Ancora una sconfitta interna per il Cittadella, superato di misura, uno a zero, dal lanciato Parma al “Tombolato”. I veneti, in svantaggio a metà primo tempo, denotano ancora una volta le loro difficoltà in fase offensiva tra le mura amiche, scivolando pericolosamente al quintultimo posto, in compagnia di Venezia e Cosenza.

1 – Perugia

Dopo il pari interno con il Frosinone e la sconfitta del “Curi” con la Reggina nel recupero, il Perugia completa con un’altra rovinosa battuta d’arresto casalinga, molto più netta sul piano del gioco e delle occasioni di quanto reciti lo striminzito uno a zero finale, il trittico casalingo da incubo in sette giorni dal quale ricava solo un punto, ritrovandosi quartultimo a quota trentaquattro, addirittura solo due lunghezze sopra la zona retrocessione diretta.

0 – Roberto Stellone

Il Benevento perde rovinosamente in casa per tre a uno contro la diretta concorrente Spal, la gara chiave per continuare a sperare nel playout. Sovrastata in tutti i reparti dagli avversari la squadra di mister Stellone ha la forza di pareggiare con Foulon l’iniziale vantaggio spallino, ma crolla nella ripresa subendo due gol e rischiando di prenderne un altro paio. Per il Benevento di mister Stellone, che a fine gara ha rassegnato le dimissioni dopo i soli sei punti conquistati in nove gare, ad una media, appunto, da retrocessione diretta, si sta ormai spalancando la terribile botola della retrocessione in C, visto che i sanniti, ultimi da soli con ventinove punti, rischiano concretamente di dover fare, in soli dodici mesi, il doppio salto all’indietro dalla A alla C. Adesso la palla passa a mister Agostinelli, quarto allenatore chiamato da un Vigorito, evidentemente in grande confusione, a realizzare un’impresa, totalizzare dodici punti su diciotto per sperare nel playout, decisamente improbabile. Burrone giallorosso!

Dan.Te.