E’ un Grifo che resta “Belle de jour”

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“Belle de jour” è un bellissimo film degli anni sessanta del grande regista francese Louis Bunuel, il cui titolo, “Bella di giorno”, in italiano, sembra calzare a pennello per il Grifo di Bucchi, bello, appunto, quando si gioca di giorno, bruttino e soprattutto poco redditizio di sera, vittoria sulla Spal compresa, eccezion fatta per la gara di Cesena, ben giocata ma che purtroppo fruttò un solo punto. Assolutamente deleterie, poi, per il Perugia, le notturne dei turni infrasettimanali, visto che i grifoni non perdevano proprio dall’altra gara del martedì, quella di Chiavari contro l’Entella. Al di là della citazione temporale, il Perugia che ha lasciato l’intera posta in casa contro un Carpi solido, cinico ma non eccezionale, ha disputato una partita sottotono, ricca di errori puerili in occasione delle reti degli emiliani con Monaco e Acampora che hanno perso palloni sanguinosi, il primo a ridosso della propria area, il secondo a centrocampo innestando il contropiede emiliano. Ma la gara col Carpi ha purtroppo riproposto la lacuna principale di questa rosa, la poca prolificità. Dopo la gara col Cittadella e con l’Avellino, avevamo doverosamente sottolineato le due doppiette di Di Carmine, ricordando anche come le stesse fossero state sensibilmente agevolate dall’assenza del forte difensore centrale irpino Djimsiti, impegnato con la nazionale albanese di De Biasi e di entrambi i centrali difensivi titolari del Cittadella. Sarà un caso ma contro le ultime due difese avversarie affrontate, quelle di Benevento e Carpi, che erano al completo, non siamo riusciti a segnare. Escluse le due gare contro Avellino e Cittadella il Perugia è andato in gol otto volte in nove gare, una media inferiore ad un gol a partita, poco incoraggiante per una squadra che punta ad arrivare in alto. E’ altresì palese come una parte delle responsabilità nel non essere andati in rete nelle ultime due gare appartenga anche al centrocampo, con il Carpi lento e troppo prevedibile, a Benevento fragile e in difficoltà nella ripresa, in particolare dopo l’uscita dal campo dell’unico vero uomo d’ordine del Perugia, quel Matteo Ricci, a nostro giudizio meritevole di una maglia da titolare. Avevamo definito il trittico trittico di fuoco con Cittadella in casa, Benevento fuori e Carpi in casa come quello in grado di indirizzare il campionato dei grifoni. Sono arrivati quattro punti, pochi per nutrire ambizioni grandissime ma sufficienti per posizionare il Grifo in settima posizione, all’interno della virtuale griglia play-off, più o meno la posizione agognata dalla società in estate. Per mantenerla e possibilmente migliorarla, in attesa che a gennaio la società rinforzi adeguatamente l’attacco, occorrerà voltare subito pagina. Ora il Grifo è atteso da due trasferte non impossibili ma entrambe “rognosette” per diversi motivi, quella di Vicenza contro l’ex Bisoli che vorrà sportivamente vendicarsi del fresco esonero subito a Perugia e quella di Pisa contro la squadra di Gattuso, capace di fermare sullo zero a zero quella macchina da gol che risponde al nome del Verona capolista, nonostante le grosse difficoltà societarie. Serviranno dai quattro ai sei punti, in queste due trasferte, per poter continuare a stazionare tra le prime sette della graduatoria.

Danilo Tedeschini