Bartoccini Gioiellerie Perugia lancia la sfida

Bartoccini Gioiellerie Perugia lancia la sfida durante la presentazione ufficiale della squadra che parteciperà al prossimo campionato di A2 femminile

 

Si respira ottimismo e c’è aria di festa al Centro Fratti, la locazione scelta per la presentazione della Bartoccini Gioiellerie Perugia. La società, alla sua prima esperienza in A2, si presenta coesa con le ragazze sedute nelle prime file ed i dirigenti e lo staff intorno quasi a fare da ala. Nutrita la schiera degli invitati sul palco, da molti di loro il riferimento alla storia della Sirio è costante. Da segnalare la lodevole iniziativa del Comune di Perugia espressa dall’assessore Prisco:

Stiamo cercando di recuperare i trofei (ben quindici ndr) vinti dalla Sirio per riposizionarli all’interno del tempio della pallavolo umbra (PalaEvangelisti ndr)

Gli fa eco il figlio del compianto presidente Sirio, Carlo Iacone, scomparso nel 2011:

Sono grato per questa iniziativa e metto a disposizione l’unico trofeo da me posseduto, il primo titolo tricolore, a disposizione del Comune.

E’ comunque l’imprenditore perugino Antonio Bartoccini, nonché nuovo presidente della società Wealth Planet Perugia, a sottolineare gli obiettivi:

Dobbiamo far affezionare il pubblico a questa squadra. Abbiamo iniziato un nuovo percorso, creando anche un rapporto tra la squadra e gli sponsor. Vogliamo costruire una squadra di imprenditori che credano in questo progetto sportivo tanto da poter arrivare insieme in A1.

A spiegare meglio il concetto interviene il dr. Ortolani responsabile del progetto NetBreak, creato proprio a supporto della società di pallavolo:

Il format che stiamo costruendo è stato già realizzato con successo nell’ambito della moda. Dobbiamo mettere in sinergia tutti gli imprenditori, creare alleanze di successo, andare oltre la parola “sponsor”.

La società si sta preparando ad una doppia sfida. Non solo il campo, dunque, il supporto economico è fondamentale per costruire una storia vincente e le premesse per riuscirci sembrano esserci.

Angelo Pagano