Con la Spal un 1-1 da “polli” che sa di sconfitta

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De Luca rievoca il fantasma di Egidio Calloni. Sogno play-off in piedi solo grazie al rendimento esterno 

De Luca rievoca il fantasma di Egidio Calloni. Sogno play-off in piedi solo grazie al rendimento esterno

 

Come una sconfitta! Il gol del pareggio di Latte Lath a venti secondi dal fischio finale equivale al “colpo della domenica” di un pugile “suonato”, la Spal, che dopo essere stato dominato dall’avversario, il Perugia, per buona parte dell’incontro, avendo però il grosso merito di rimanere sempre in piedi, riesce a scagliare, sul suono del gong finale, il pugno della disperazione che manda l’avversario al tappeto.

Chiamateli presuntuosi, pavoni, ingenui, sciuponi o come volete, ma il termine più appropriato per definire i grifoni al termine dell’uno a uno casalingo contro la Spal è polli.

Non si può, infatti, subire il pareggio all’ultimo tuffo, in casa, contro la sestultima in classifica, scesa al “Curi” priva di ben otto giocatori, tra i quali i quattro migliori, il trequartista Mancosu, l’attaccante “Pepito” Rossi, il centrocampista Viviani e il difensore centrale Vicari, per di più costretta a giocare in dieci per quasi un’ora di gioco, recuperi compresi, dopo averla dominata, in particolare nella ripresa.

Troppe sono state le  le occasioni buttate al vento per chiudere la gara dopo il gol del vantaggio di Kouan, segnato di testa dopo un’ora di gioco. In particolare De Luca si è divorato l’inimmaginabile  e dopo quarant’anni al “Curi” è riapparso il fantasma dello “sciagurato Egidio”, come amava definire il grande Gianni Brera, Egidio Calloni.

Per i più giovani Calloni era il compagno di reparto di Paolo Rossi nell’annata disgraziata del primo calcio scommesse ed era famoso per i clamorosi gol mangiati, in particolare nella sua militanza nel Milan.

Ma De Luca non ha solo sbagliato almeno in tre occasioni il raddoppio, ma ha anche indirettamente agevolato il pari spallino quando all’ultimo minuto, invece di tenere palla e andare sulla bandierina a perdere tempo, ha dribblato l’avversario sparando per l’ennesima volta in bocca al bravo Alfonso che ha subito rilanciato lungo, innescando l’azione del pari.

Azione che coglieva, tra l’altro, una difesa del Perugia sanguinosamente scoperta. Il classico gol da polli, insomma.

Prosegue quindi il disastroso andamento casalingo della squadra di Alvini, ancor più il peggiore della storia del Perugia in Serie B dopo ben quindici gare, con lo “score” casalingo del girone di ritorno, se qualcuno non se ne fosse accorto, addirittura peggiore di quello dell’andata alla luce della sola vittoria col Frosinone, dei tre pareggi, con Cremonese, Lecce, e Spal e delle due sconfitte subite col Pordenone e col Benevento.

Una media di sei punti in sei gare, di 1 punto a partita, inferiore alla già modesta media del girone d’andata di 1,44.

Ieri sera, comunque, non si possono addossare grosse responsabilità al tecnico di Fucecchio, se non quella di aver rinunciato alla qualità di D’Urso visto che il Perugia ha dovuto faticare più di un’ora per riuscire a sfondare la retroguardia spallina, ora durante la quale, paratona del bravo Alfonso sul colpo di testa di De Luca nel primo tempo a parte, il Grifo non aveva finalizzato molto.

Alvini aveva tenuto inizialmente in panchina tutto il mercato di Gennaio, salvo poi mandare in campo Beghetto nell’intervallo, restituendo all’ottimo Falzerano, il più ispirato del Perugia, la sua fascia di competenza e Olivieri nel corso della ripresa.

Beghetto non ha entusiasmato ma ha avuto il grosso merito del perfetto assist su cross dalla fascia sinistra  per Kouan in occasione del vantaggio biancorosso. Olivieri ha cercato di dare vivacità al reparto senza però incidere particolarmente in zona gol.

Con il pari di ieri il distacco dal preliminare si è allungato a due punti, non più dall’Ascoli, che in troppi sottovalutano parlando di squadra che non preoccupa e che invece, dopo essere andata a vincere con caparbietà per due a uno, quattro giorni fa, proprio  in casa dell’avversario, la Spal, con il quale abbiamo gettato via due punti ieri, ha battuto due a zero in casa addirittura l’ex capolista Pisa, ma dal Frosinone, andato a perdere due a zero in casa del Crotone, penultimo.

In soccorso al Perugia, alla luce del modestissimo “score” al “Curi” della squadra di Alvini, più che la seconda gara casalinga in quattro giorni, stavolta con il Como, arriva la difficile gara casalinga del Frosinone contro il lanciato Benevento.

Un’altra sconfitta della formazione di Grosso darebbe ai grifoni la grossa opportunità di poterla superare agganciando l’ottavo posto, l’ultima posizione utile, a patto che contro i lariani si centri il successo pieno.

Una condizione imprescindibile, quella di battere il Como domenica al “Curi”, per continuare a coltivare quel sogno, finora tenuto in piedi solo dall’ottimo rendimento esterno dei grifoni.

Danilo Tedeschini