Il Pontedera si è rivelata squadra difficile da affrontare. Adesso ci si concentri sulla sfida sul sintetico del “Neri”
Eravamo nel giusto, purtroppo, quando in chiusura dell’editoriale sulla vittoria di Ferrara, avevamo descritto il Pontedera come un avversario non facile, la cui classifica non rispecchiava il valore della squadra e del suo bravo allenatore Max Canzi e che, per venirne a capo, ci sarebbe voluto un Perugia ancor più determinato e concentrato di quello ammirato al “Mazza” e l’uno a uno finale, figlio dell’unica, ma fatale, distrazione difensiva e di una buona reazione è lì a dimostrarlo.
Mister Baldini era perfettamente a conoscenza delle difficoltà di dover affrontare un Pontedera che gioca ad uomo contro uomo in tutte le parti del campo e dopo la gara, ricordando le parole proferite da Pep Guardiola, a suo tempo, prima di incontrare l’Atalanta: “Affrontare la squadra di Gasperini è come andare dal dentista”, ha paragonato l’irritante uomo contro uomo attuato dalla squadra toscana a quello dei bergamaschi, con il Pontedera risultato il dentista dei grifoni che, al di là dell’impegno, hanno evidenziato un passo indietro rispetto alla bella prestazione di Ferrara.
Nel primo tempo la squadra non è praticamente quasi mai riuscita ad infrangere la fastidiosa ragnatela intessuta dalla squadra di Canzi, passata addirittura in vantaggio nella ripresa con un gol dell’ex Nicastro che finalizzava una ripartenza innescata da un lungo lancio dalle retrovie sul quale si facevano colpevolmente trovare fuori posizione i centrali difensivi, in particolare Dell’Orco, alla prima da titolare in coppia con Angella nella linea difensiva a quattro.
Sotto di un gol la squadra ha finalmente alzato i ritmi e, approfittando anche di un naturale calo, sia fisico che tecnico, del Pontedera, quest’ultimo determinato dalla qualità più bassa dei subentrati rispetto ai titolari, è riuscita a pareggiare meritatamente con un gol di Matos a dieci dalla fine, bello anche se fortunato, poiché scaturito da un involontario assist di Vazquez, che aveva fortuitamente respinto una forte conclusione di Lisi dal limite.
A parte l”errore sul gol, la difesa si è ben comportata anche se, sulle fasce, sia Mazzoni che Cancellieri hanno sofferto più del dovuto la marcatura a uomo attuata da mister Canzi. Soprattutto la catena di sinistra, con Cancellieri e Ricci, quest’ultimo ancora con una condizione approssimativa, è apparsa sottotono. Meglio nella ripresa quando Ciccio Baldini l’ha cambiata in toto, inserendo Bozzolan e, soprattutto, Lisi.
A centrocampo sottotono Iannoni e a corrente alternata Kouan, Bartolomei ha provato a cantare e a portare la croce, risultando, ancora una volta, il più positivo. Davanti Vazquez ha fatto, come sempre a sportellate con i difensori avversari, risultando però poco pericoloso in avanti, assist fortuito del gol a parte. Come pericolosità meglio Matos che, oltre al gol, ha sporcato i guantoni di Lewis con un bel tiro nel primo tempo, anche se si è concesso qualche pausa di troppo.
Passo indietro anche in classifica, anche se abbiamo scritto che, al momento, dobbiamo vivere alla giornata senza guardarla troppo, con il distacco dalla vetta, occupata dalla nuova capolista, il Pescara di Zeman, che resta di quattro lunghezze, in attesa dello scontro diretto di stasera tra Torres e Carrarese che, se dovesse avere un vincitore, lo porterebbe in testa a punteggio pieno con sei punti di vantaggio sui grifoni, al momento matematicamente settimi se una tra Cesena e Spal, attualmente a pari punti come il Gubbio, dovesse vincere il loro recupero, oppure ottavi in caso di pareggio.
E allora soffermiamoci sul prossimo avversario, il Rimini, che il Perugia affronterà sabato sera in trasferta sul sintetico del “Neri”. L’insidia maggiore potrebbe essere rappresentata proprio dalla diversa superficie del terreno di gioco, alla quale il Perugia non è abituato, perché tecnicamente la squadra di mister Raimondi appare inferiore, come dimostrano le tre sconfitte subite in quattro gare, l’ultima, quella di ieri sera a Pescara col Pineto, maturata proprio nel finale dopo aver giocato tutta la ripresa in dieci, con l’unico successo, ottenuto in casa contro il fanalino di coda Juventus N.G.
Gara quindi assolutamente alla portata della squadra di Baldini, obbligata a ritrovare quel successo pieno sfuggitole contro il Pontedera, ma attenzione a sottovalutare la squadra di mister Raimondi, ex grifone ai tempi di Covarelli, perché in Serie C ogni partita ha una sua storia come dimostrano le due sconfitte consecutive in quattro giorni del blasonato Entella contro Sestri Levante in casa e ieri sera a Pesaro contro la Vis, formazioni che, nelle altre tre gare disputate non hanno racimolato neanche un punto.
Danilo Tedeschini