Il Perugia ha l’X Factor

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Il tecnico del Perugia dopo il 2-2 con la Vis Pesaro:
foto: Settonce

Con la Carrarese l’ottavo pareggio in 15 gare: sogni di gloria addio (a meno di miracoli). Ed è bene riascoltare le parole pre-gara di Baldini…

 

Signore e signori, benvenuti a X-Factor. Il campionato del Perugia, con l’uno a uno casalingo rimediato contro la Carrarese, prosegue, infatti, nel segno X del noto “talent” musicale, ridimensionato quest’anno negli ascolti rispetto ai fasti di una volta, come il Perugia nella posizione e nei punti fatti in una categoria che non le compete, dopo l’ottavo pareggio in quindici gare, pareggi equamente divisi, quattro e quattro, tra casa e trasferta.

La settimana scorsa avevamo scritto che il pari di Pineto sanciva la definitiva, molto anticipata uscita del Perugia dalla lotta per la promozione diretta. L’ennesimo, brutto pareggio con la Carrarese, che fa salire il ritardo dallo scatenato Cesena, ma anche dalla Torres, che ha battuto tre a uno in casa il Gubbio, (abbiamo aspettato proprio la gara dei sassaresi per pubblicare l’articolo), chissà se avrà convinto anche quei pochi (per fortuna) che avevano avanzato critiche alla nostra obiettiva opinione.

Il pareggio con la Carrarese, altra avversaria diretta, dopo Pescara e Torres, uscita indenne dal “Curi”, è arrivato, solo grazie ad una rocambolesca, provvidenziale deviazione del difensore Imperiale sul tiro di Matos che ha messo fuori causa il portiere Bleve, ai titoli di coda di un primo tempo inguardabile da parte dei grifoni nel quale non avevano mai  impegnato l’estremo difensore apuano.

Andare negli spogliatoi sul pari, immeritato, avrebbe dovuto dare una grande iniezione di fiducia al Perugia e in parte l’ha data, limitata però solo ai primi venti di minuti nella ripresa, nei quali il Grifo colpiva una clamorosa traversa col subentrato Ricci e segnava anche una rete con Seghetti, annullata per un millimetrico fuorigioco, prima di ritornare al solito tran-tran del primo tempo nell’ultima mezzora, recupero compreso, dove ha rischiato anche di subire il due a uno.

Con l’uno a uno finale falliva la speranza di ritornare almeno al terzo posto grazie all’eventuale controsorpasso alla squadra di mister Dal Canto, terzo posto che rimane l’unico obiettivo reale alla portata dei grifoni in questo torneo, al di là di qualcuno che ieri sera in Tv, dopo la gara del Perugia, ancora si augurava la vittoria del Pescara sul Cesena, senza pensare che, invece, proprio l’uno a zero per i romagnoli è stato un risultato positivo per i grifoni, che tengono così a distanza il Pescara  in ottica terzo e quarto posto. Avere sette, otto o dieci punti di distacco dal Cesena avrebbe cambiato poco, senza contare, poi, che la Torres è comunque, a più dieci.

La differenza tra il Cesena e il Perugia è stata ben spiegata, in parte, da mister Baldini nella conferenza stampa che ha preceduto la gara con la Carrarese. Nella stessa conferenza stampa Baldini ha sottolineato una cosa molto importante e che sta alla base di tutto, poco reclamizzata nei titoli del giorno dopo: “Siamo partiti da una situazione complicata, dovevamo abbattere completamente il monte ingaggi perché rischiavamo di NON ISCRIVERCI al campionato!”.

Ma come? I fedelissimi paladini del Presidente Santopadre hanno sempre battuto sul fatto che l’amministratore unico ha tenuto sempre i conti a posto per giustificare le cocenti delusioni degli ultimi anni della sua gestione sportiva e poi si viene a sapere dal tecnico che se non si vendevano i pezzi più pregiati, l’ultimo, l’unico centravanti vero a disposizione di Baldini, Di Serio, fatto prelevare da un van mandato dall’Atalanta direttamente nell’albergo del ritiro a poche ore dalla gara d’esordio con la Lucchese, Il Perugia rischiava di non ci iscriversi al campionato?

Facile scaricare su Baldini la colpa dei troppi pareggi quando il mister sta, comunque, tenendo in linea di navigazione il battello, di certo non una nave da guerra, che, come scrivemmo all’inizio, poteva arrivare tra il quinto e il quarto posto, visti i suoi limitati cavalli nel motore, leggi attaccanti. Le colpe vanno ricercate in un’altra direzione, lo ha fatto capire con la schiettezza che lo contraddistingue, un uomo vero come Baldini.

Sulla gara poco da commentare visto che a nostro giudizio il solo Iannoni si è distinto dall’anonimato delle sufficienze stiracchiate o delle molte insufficienze dei compagni. Peccato che abbia sporcato la sua prova, che sarebbe stata da sette, con l’ammonizione che gli costerà la squalifica e che priverà  Baldini della sua pedina, al momento, più in forma, anche a Pineto Iannoni era stato il migliore in campo, nella lontana trasferta di Olbia.

In Sardegna bisognerà assolutamente tornare alla vittoria, anche se non sarà scontata. Squadra che punta solo ad una tranquilla salvezza quella guidata da mister Leandro Greco, un ex, ma che al “Nespoli” è stata in grado di battere il Cesena, unica sconfitta romagnola, anche se nell’ormai lontana prima gara di campionato, il Pineto, unica sconfitta degli abruzzesi negli ultimi due mesi, riuscendo anche ad imporre lo zero a zero alla Carrarese, al momento terza forza del torneo.

Squadra che in casa segna poco, solo cinque le reti all’attivo ma che non subisce molto, otto i gol al passivo che, comunque, al “Nespoli” le hanno fruttato undici punti. Il Perugia dovrà imporre fin dall’inizio la sua forza e stare attento alle ripartenze e ai tagli per l’esperto e veloce attaccante  Ragatzu.

Uscire con i tre punti dal “Nespoli” sarà fondamentale per ambire al terzo posto,  un altro pareggio, infatti, assumerebbe il sapore amaro di una sconfitta.

Danilo Tedeschini