Pajac: l’importanza di farsi trovare sempre pronti

Pajac: l’importanza di farsi trovare sempre pronti. Il croato, con la prestazione contro il Parma, ha dimostarto di poter adattarsi con ottimi risultati nella posizione di terzino

 

Nel calcio moderno, una delle doti più apprezzate di un calciatore è sicuramente la grande duttilità tattica. L’atleta in grado di interpretare più ruoli in maniera egregia può quindi costituire un valore aggiunto.

Dopo il match col Parma, ci sentiamo di dire che anche il Perugia ha il suo giocatore “multi-uso”: si tratta del croato Pajac, arrivato a sorpresa in estate dal Cagliari insieme a Colombatto ed Han. Il suo ruolo naturale è quello di esterno alto/ala, ma il classe ’93 ha dimostrato sin da subito grande disponibilità nell’adattarsi nella posizione lasciata vacante dalla partenza di Di Chiara, quella di terzino sinistro.

Con la prestazione di ieri, dopo la discreta prova di Cittadella, Marko Pajac ha dimostrato di poter essere un titolarissimo a tutti gli effetti (anche se il tecnico castellano non ama distinguere tra titolari e riserve): sgroppate ponderate con ottimi interventi difensivi, aldilà del clamoroso rischio che ha corso cogliendo il palo su retropassaggio a Rosati.

Il gol del vantaggio, aldilà dell’indubbio merito di Buonaiuto, bravissimo a correggere il cross e a mettere in mezzo per la corrente Han, parte da una personale intuizione dell’ex Benevento.

Il croato, in una posizione ancora non del tutto sua, sta dimostrando di poter già dare ampie garanzie e la cosa è davvero fondamentale: Belmonte, terzino sull’out mancino per tutto il pre-campionato, ne avrà fino a metà ottobre per problemi fisici, mentre Coccolo, classe ’98 e alla prima esperienza nel professionismo, non è ancora pronto per essere gettato da subito dal primo minuto in campo.

Insomma, la corsia mancina è attualmente tutta di competenza di Pajac, ragazzo che ha mostrato sin da subito grande duttilità e grande disponibilità verso il proprio tecnico.

Nicolò Brillo