Russell: “Perugia vuole vendicare la Supercoppa”

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Russell: “Perugia vuole vendicare la Supercoppa”. L’ex Sir ritorna da avversario con la sua Trento dopo la vittoria nella final four di inizio ottobre

 

A distanza di circa tre settimane, la Itas Trentino Volley tornerà nel luogo del delitto dove nella semifinale di final four di Supercoppa si è sbarazzata della Sir Safety Conad Perugia con un secco 3-0.

L’incontro, valido per la terza giornata di Superlega, darà senza dubbio indicazioni più veritiere su quello che è lo stato di preparazione delle due formazioni.

A parlare attraverso le colonne del “Corriere dell’Umbria” è il grande ex della sfida Aaron Russell, ceduto in estate a Trento quasi a malincuore da patron Sirci per far spazio ad uno schiacciatore italiano (Lanza).

“Come mi trovo a Trento? La gente mi ha accolto estremamente bene ed  è una città che mi piace. Gioco in una grande squadra…mi diverto molto a giocare in un gruppo del genere ed essere allenato da un coach come Lorenzetti”.

Poi spazio alle differenze “tecniche” tra Perugia e Trento.

“Bernardi mi ha insegnato diversi modi per prepararmi al meglio rispetto agli avversari che incontravamo. Con Lorenzetti, sebbene mi stia allenando con lui da poco tempo, ho avuto modo di vedere come sia abile nella gestione del gruppo e dei singoli. Ha creato un ambiente molto sano all’interno dello spogliatoio. I registi? Giannelli ha più energia di De Cecco essendo più giovane, mentre Luciano ha maggiore esperienza ed è in grado di gestire una partita meglio di qualunque altro palleggiatore”.

La sfida ancora a Perugia nel fine settimana.

“Sarà un test difficile contro un avversario molto forte. I miei ex compagni vorranno vendicare la sconfitta subita in Supercoppa. La chiave della sfida sarà la battuta. Perugia serve davvero bene, dovremo essere bravi a resistere quando ci metteranno sotto pressione. Allo stesso modo anche noi dovremo essere efficaci in battuta”.

Emozioni per il secondo ritorno nella suo ex palazzetto?

“Affronterò questa partita come qualunque altra. Certo, dovrò gestire delle emozioni, ma alla fine giocherò in un palazzetto a me familiare”.

Nicolò Brillo