Goretti si congeda: “Speravo di chiudere con la A”

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Goretti si congeda:

Goretti si congeda: “Speravo di chiudere con la A”. L’ex d.t. del Perugia: “Non c’erano le condizioni per andare avanti”

 

Roberto Goretti, ormai ex direttore dell’area tecnica del Perugia, ha voluto tenere una conferenza stampa di congedo dal club biancorosso nel pomeriggio di giovedì 20 agosto.

Le modalità di tale “conferenza”, consentitecelo, ci lasciano sempre perplessi.

Nel dialogo online con l’ex dirigente, i collaboratori di Sportperugia.it sono rimasti ancora una volta esclusi, come puntualmente accade da marzo a questa parte sia per le conferenze del tecnico che del presidente.

Segno che nemmeno la retrocessione in Serie C ha insegnato qualcosa… Ma tant’è.

Queste alcune delle dichiarazioni di Goretti apprese attraverso gli scritti di alcuni colleghi:

“In questi giorni ci siamo parlati molto con il presidente. E’ stata una stagione schifosa – ammette l’ex d.t. – Abbiamo sviscerato a cuore aperto ciò che c’era da dire e ragionando insieme. Poi c’è stata la decisione, presa in maniera onesta. Non ci sarebbero state le condizioni per creare una situazione subito vincente. Dopo Perugia-Venezia ho detto a giocatori che se non avessimo cambiato atteggiamento avremmo rischiato di retrocedere. Da gennaio in poi è stato un film dell’orrore scritto da un regista molto bravo. Il mercato invernale? Già a dicembre ho capito che in pochi giocatori si sarebbero mossi. Non c’era la possibilità di fare le operazioni necessarie. Abbiamo cercato di cambiare guida tecnica per avere un approccio diverso. Inutile andare nei dettagli. Volerlo portare in serie A era un sogno che però si è trasformato in un incubo che mi tormenterà per molto tempo. Speravo di chiudere tra gli applausi in Corso Vannucci per poter festeggiare qualcosa, invece sono andato via tra gli insulti. Forza Perugia, il presidente è partito molto forte. Sono molto felice del ritorno di Comotto, un ragazzo in gamba che saprà dare il proprio contributo e carattere a questa società”.

Nicolò Brillo