Grifo Femminile, Roscini: “Spazio a nuove collaborazioni”

942
Grifo Femminile, Roscini:
foto di Lorenzo Barlozzi

Grifo Femminile, Roscini: “Spazio a nuove collaborazioni”. Il responsabile del settore in rosa: “Disponibili a concludere i nostri campionati, ma ora orgogliosi dei nostri tesserati che lavorano in campo medico”

 

A parlare attraverso le colonne del “Corriere dell’Umbria” è Valentina Roscini, responsabile del settore femminile del Perugia Calcio. La numero uno delle “donne in biancorosso” dipinge la situazione attuale e traccia un bilancio della stagione (almeno fin quando si è potuto giocare).

“I nostri campionati sono al momento sospesi – afferma Roscini – In A e in B ci sarebbe la disponibilità a concluderli. La nostra stagione? L’arrivo di mister Recchi ci ha dato una spinta in più. Stavamo ingranando”.

Poi Valentina Roscini apre a nuove forme di collaborazione…

“Puntiamo a far si che questa la nostra serie cadetta possa servire per lanciare le nostre giovani. Intanto Michela Angori farà uno stage di tre giorni alla Juventus. Per chi forma le calciatrici non è però previsto un premio di formazione. Ma speriamo che le collaborazioni non siano da una sola parte. Mi spiego. Ludovica Silvioni è da due anni alla Juventus. Noi potremmo far giocare atlete che nei loro club non trovano spazio. A gennaio, invece, è arrivata l’americana Angela Boyle. Studiava a Roma in accademia, si è aperta una collaborazione. La stessa cosa proveremo a farla con l’Università per Stranieri”.

La responsabile del settore femminile ci tiene però ad elogiare alcuni tesserati che contemporaneamente all’attività calcistica svolgono ruoli importanti in ambito sanitario.

“Arianna Marchesi, la nostra team manager, è un Oss all’ospedale di Terni. Alessandro Verducci, allenatore in seconda della Primavera, è infermiere a Magione. Valentina Brozzetti, atleta della prima squadra, fa l’infermiera a Marsciano. Stanno vivendo una quarantena diversa dalla nostra, vicino alle persone malate. E’ un orgoglio stargli vicino e capire la loro caratura a livello umano”.

Nicolò Brillo