Grifo, gli errori arbitrali iniziano a pesare

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Recriminare per presunti errori arbitrali, in fondo non è mai troppo bello, soprattutto per due motivi: i fischietti sono umani e sbagliano al pari dei giocatori e tali lamentele non ripareranno mai ai presunti torti subiti. D’altro canto è anche vero che la pazienza ha un limite, e lo sa bene Goretti, sfogatosi civilmente davanti alle telecamere di Sky per la conduzione dell’arbitro Abisso nel match con il Frosinone:

“Da quando siamo tornati in B, il Perugia non ha mai protestato nei confronti degli arbitri, ma visto che abbiamo diecimila spettatori di media, penso ci sia bisogno di rispetto. Oggi è la 59esima partita di fila in cui non ci viene dato un rigore, nessuno ha mai protestato. Ma ci vuole rispetto, la società si comporta sempre in maniera esemplare. Il gol regolare di Monaco non concesso, le ammonizioni e il resto diventano pesanti. Evidenti. E’ stata una bella partita, questo sicuramente, ma ci tenevo a dire queste cose.”

Effettivamente, la scellerata gestione dei gialli che ha falcidiato i diffidati del Perugia ed il gol annullato a Monaco per fuorigioco inesistente, hanno sicuramente condizionato la gara, aldilà di due squadre che hanno mostrato un buonissimo livello di calcio. Il tutto si somma a tanti episodi pregressi che ora tornano prepotentemente alla luce: troppi gli episodi da rigore quantomeno dubbi in cui i biancorossi si sono visti togliere la possibilità del penalty. Si è spesso detto che la colpa di questa situazione, fosse la poca scaltrezza e furbizia di una squadra che cerca poco l’ingresso in area di rigore e che quindi non costringe i difensori avversari al fallo o comunque sia al contatto. Questa può anche essere una mezza verità, ma anche per la legge dei grandi numeri non esistono sessanta partite senza ricevere un singolo tiro dal dischetto a favore. Una situazione che sta diventando quasi grottesca, con un pubblico perugino costretto ad assistere, specie al Curi, ad arbitraggi che spesso hanno favorito l’ostruzionismo degli avversari (Perugia-Novara di quest’anno docet). Insomma, non è nemmeno troppo onorevole ritirare fuori i tanti possibili torti subiti dal Grifo in questa e anche nella passata stagione, ma di fronte a certe cose non si può rimanere indifferenti. Rimane invece quasi indefferente Bucchi, bravo nelle interviste post-gara di martedì a pensare solo al calcio giocato e a ciò che di buono ha fatto la sua squadra: qualità necessarie per emergere in un giovane allenatore come lui. Non ce la sentiamo di affermare che il Perugia potrebbe avere tutta un’altra classifica senza gli sfavori arbitrali palesatisi in alcune partite: i demeriti dei Grifoni, in alcune partite, ci sono eccome. Tuttavia certi errori da parte dei direttori di gara, se sommati, incominciano a pesare troppo sulla bontà del gioco espresso dagli uomini di Bucchi. E questo ragionamento non è figlio di interpretazioni soggettive, ma di ciò che con gli occhi si può vedere nel rettangolo verde.

Nicolò Brillo