Viali ha messo il turbo al Cosenza, umbre in Purgatorio

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I calabresi mandano al tappeto anche il Pisa e rilanciano la corsa alla salvezza diretta, Perugia e Ternana rimediano entrambe un 1-1. A Brescia giusto invocare il #Cellinout 

I calabresi mandano al tappeto anche il Pisa e rilanciano la corsa alla salvezza diretta, Perugia e Ternana rimediano entrambe un 1-1. A Brescia giusto invocare il #Cellinout

 

Paradiso

10 – William Viali

Il Cosenza che non ti aspetti. Dato quasi per retrocesso dopo il cinque a uno subito a Como, inanella una serie di vittorie, quattro nelle ultime cinque gare, tre consecutive nelle ultime tre, superando anche squadre forti come la capolista Frosinone in trasferta,  la Reggina nel derby casalingo, il Parma, sempre tra le mura amiche e ieri,  al “Marulla” il Pisa, battuto uno a zero grazie alla rete del “gioiellino” Nasti in chiusura di prima frazione. La squadra silana raggiunge così, al momento, il quintultimo posto a quota trentacinque, scavando un solco di ben sei lunghezze sulla zona retrocessione diretta, vantaggio assolutamente impensabile solo un mese e mezzo fa, con la salvezza diretta distante soltanto una lunghezza. Artefice di questa rimonta il tecnico Viali, subentrato a Dionigi dopo undici giornate e che nel girone di ritorno ha inanellato ben diciotto punti in dodici partite, ad una media di un punto e mezzo a partita, da zona playoff! Complimenti mister Viali,  allenatore dalle poche chiacchiere e dai tanti fatti!

9 – Bari 

Il Bari supera, come da pronostico, due a zero il Benevento al “San Nicola”, grazie al rigore di Antenucci e alla punizione di Folorunsho, entrambi nella ripresa. La squadra di mister Mignani, agevolata dalle due espulsioni subite dai sanniti, la prima sullo zero a zero e la seconda sull’uno a zero, approfitta del pari del Sudtirol per ritornare al terzo posto a quota cinquantatré, a dieci lunghezze dalla vetta e a sei dalla zona promozione diretta.

8 – Genoa

La giornata di sosta non ha arrugginito il Genoa che riparte come aveva finito, ovvero vincendo, stavolta nell’anticipo del venerdì sera di Marassi, contro la Reggina, superata uno a zero grazie al gol di Coda pochi minuti prima dell’intervallo. La squadra di mister Gilardino continua così la sua marcia di avvicinamento alla promozione in Serie A, confermandosi al secondo posto, adesso a quota cinquantanove, con la vetta più vicina, a quattro punti e, soprattutto, aumentando a sei lunghezze il vantaggio sulla terza.

7 – Venezia, Ascoli e Parma

Preziosissimo successo casalingo per tre a due del Venezia sul Como, che consente ai lagunari, attualmente quattordicesimi grazie alla migliore differenza reti rispetto al Cittadella, che condivide col Venezia quota trentasei, di rimanere fuori dalla zona playout anche nel caso che mercoledì sera il Perugia, vincendo il recupero, dovesse scavalcarlo. Di Candela nel primo tempo, che pareggia l’iniziale vantaggio lariano e di Milanese e Pohjanpalo nella ripresa, le reti veneziane, prima del tre a due finale del Como.

L’Ascoli vince soffrendo una gara spettacolare e altalenante nel risultato, quattro a tre il finale. Bianconeri, inizialmente sotto, che riescono a pareggiare prima dell’intervallo con Mendes e a ribaltare la gara ad inizio ripresa con Forte. Il Brescia pareggia su rigore poco dopo, rigore che causa anche l’espulsione di Simic. L’Ascoli, in inferiorità numerica, ha una reazione di orgoglio e riesce addirittura a segnare ancora due volte nel finale con un rigore di Caligara e con Marsura, prima del quattro a tre del Brescia sul fischio finale. L’Ascoli sale a quota trentanove, all’undicesimo posto, in compagnia di Modena e Como, allontanandosi sensibilmente dalla zona a rischio.

Il Parma ritrova il successo casalingo nel momento più importante, lo scontro diretto per la zona preliminare col Palermo. I ducali passano in vantaggio nel primo tempo con Benedyczak ma si fanno raggiungere dai rosanero sempre nella prima frazione. A decidere la combattuta gara a favore del Parma la rete di Coulibaly poco dopo la mezzora della ripresa. La squadra di mister Pecchia, con questo successo, rientra nella virtuale griglia playoff al settimo posto, a quota quarantaquattro.

Purgatorio  

6 – Frosinone, Sudtirol, Ternana e Cittadella

Il Frosinone esce imbattuto dalla gara di Perugia nonostante mister Grosso lasci in panchina inizialmente ben cinque titolari. Dopo un primo tempo equilibrato i ciociari subiscono la rete dei grifoni ma l’ingresso di Mazzitelli, Caso e Mulattieri trasforma i leoni che pervengono al giusto uno a uno intorno alla mezzora della ripresa con Mulattieri. Frosinone sempre primo, adesso a quota sessantatré, con quattro lunghezze di vantaggio sulla seconda e con dieci sulla terza.

Il Sudtirol non muore mai! La squadra di mister Bisoli subisce la veemenza del Cagliari andando sotto alla mezzora e rischiando più volte il raddoppio, con il portiere Poluzzi bravo a salvare diverse occasioni, per poi trovare il gol dell’insperato uno a uno finale con il rigore trasformato dall’ex Larrivey a tre minuti dalla fine. Il punto non evita, però, al Sudtirol di scivolare al quarto posto a quota cinquantadue.

La Ternana torna con un meritato pari per uno a uno dalla trasferta di Ferrara contro la Spal. Primo tempo sottotono dei rossoverdi, subito sotto su rigore, ma nella mezzora finale della gara la Ternana sala in cattedra creando occasioni in serie e pervenendo al giusto pareggio a sei minuti dalla fine con la rete di Favilli. Ternana decima a quota quaranta.

L’unico zero a zero di giornata arriva dal “Braglia” di Modena, dove il Cittadella porta via un meritato punto, al termine di una gara equilibrata e combattuta, che le consente di rimanere, al momento, al sestultimo posto a causa della peggiore differenza reti col coinquilino Venezia, in attesa del recupero della gara del Perugia di mercoledì.

5 – Perugia, Cagliari e Modena

Perugia che non va oltre l’uno a uno contro la capolista Frosinone. Il gol di Casasola, poco oltre l’ora di gioco, illude i grifoni, raggiunti, però, poco dopo la mezzora dai ciociari. Perugia che scivola, al momento, al quartultimo posto con trentaquattro punti ma che ha l’occasione di scavalcare in un colpo solo Cosenza, Venezia e Cittadella, portandosi in quattordicesima posizione, fuori dalla zona bollente, vincendo mercoledì il recupero casalingo con la Reggina.

Il Cagliari gioca, crea tanto, va in vantaggio alla mezzora con il capocannoniere del campionato Lapadula, sfiora più volte il raddoppio, ma viene beffato a tre minuti dalla fine dal pareggio su rigore del Sudtirol. La squadra di Ranieri rimane, comunque, quinta, adesso con quarantasei punti, ma mastica amaro perché vede rimanere inalterato lo svantaggio di sei punti dai bolzanini, quarti.

Solo un deludente zero a zero per il Modena nel posticipo casalingo col Cittadella che, in caso di successo, avrebbe avvicinato la squadra di mister Tesser alla zona preliminare. Modena che, invece,  rimane all’undicesimo posto, in compagnia di Ascoli e Como, a tre lunghezze dalla zona preliminare e quattro sopra la zona playout.

Inferno

4 – Spal, Palermo e Como

La Spal spreca una delle ultimissime possibilità di poter agganciare almeno la zona playout facendosi raggiungere a pochi minuti dalla fine dalla Ternana al “Mazza”. La squadra di mister Oddo va in vantaggio dopo soli quattro minuti grazie ad un rigore trasformato da Moncini ma non riesce a raddoppiare, subendo nella mezzora finale l’assedio degli umbri che pareggiano al minuto ottantaquattro. Un pari che equivale quasi ad una sconfitta, da qui l’insufficienza, con i biancocelesti sempre penultimi, insieme al Benevento, con ventinove punti, al momento a cinque lunghezze dal playout, ma mercoledì, se il Perugia non perderà il recupero, aumenteranno a sei.

Il Palermo, nonostante il sostegno degli oltre quattromila tifosi che hanno accompagnato i rosanero nella trasferta di Parma, perde due a uno al “Tardini”, pagando a caro prezzo le solite distrazioni difensive. Soleri riequilibra la gara già nel primo tempo ma, ad un quarto d’ora dalla fine, la squadra di mister Corini subisce la rete del definitivo due a uno, con il Palermo, scavalcato dal Parma, che si ritrova nono, fuori dalla zona preliminare, per la peggiore differenza reti negli scontri diretti con la Reggina, che condivide quota quarantadue con i siciliani e per di più con una gara in meno.

Non basta al Como andare subito in vantaggio al “Penzo” con la rete di Da Cunha. Il Venezia, infatti, pareggia già nel primo tempo e dilaga, andando sul tre a uno, nella ripresa, prima di subire al novantesimo il gol del tre a due del solito Gabrielloni, utile solo a contenere il passivo. Como nel terzetto delle undicesime, insieme a Modena ed Ascoli.

3 – Reggina

Continua a perdere la Reggina, battuta uno a zero a Marassi dal Genoa. La squadra di mister Inzaghi non demerita ma paga un errore di marcatura, troppo morbida, di Gagliolo su Coda, in occasione del gol del centravanti rossoblù. La quarta sconfitta consecutiva, l’ottava nelle ultime nove gare, fa scivolare i calabresi all’ottavo posto, mantenuto solo grazie alla miglior differenza reti negli scontri diretti col coinquilino Palermo, in attesa del recupero di mercoledì della gara di Perugia e della possibile penalizzazione dopo il deferimento per il mancato pagamento Irpef.

2 – Pisa 

Prestazione disarmante del Pisa, che perde uno a zero a Cosenza disputando probabilmente la peggiore gara della gestione D’Angelo. Andata sotto nel primo tempo, la formazione nerazzurra ha abbozzato una reazione nella ripresa, apparendo però lenta e prevedibile. Pisa che, dopo questa imprevista battuta d’arresto, scivola al sesto posto con quarantacinque punti.

1 – Benevento

Benevento in rottura prolungata si titolerebbe in gergo ippico. La squadra di mister Stellone perde la gara e la testa nella trasferta di Bari, subendo due gol nella ripresa dopo l’espulsione di Acampora sul finire della prima frazione e finendo la gara in nove per un altro doppio “giallo”, stavolta rimediato da Viviani, qualche minuto prima del gol del raddoppio barese. Benevento sempre penultimo con la Spal, a cinque o a sei punti, lo stabilirà il risultato del recupero del Perugia di mercoledì, dalla zona playout.

0 – Massimo Cellino

Sprofondo Brescia! Le rondinelle perdono anche ad Ascoli, quattro a tre il finale, subendo addirittura i gol del tre a due e del quattro a due in superiorità numerica e rimangono  desolatamente da soli all’ultimo posto della classifica con soli ventotto punti, a sei o a sette lunghezze dal playout e ad otto dalla salvezza diretta ad ormai solo sette giornate dalla fine. Una situazione ormai quasi compromessa del tutto, il Brescia dovrebbe fare almeno sedici-diciassette punti in sette gare per salvarsi direttamente e almeno tredici-quattordici per sperare di fare il playout, tenendo un ritmo da capolista, impensabile per una squadra che neanche cinque cambi di panchina, con quattro allenatori diversi hanno resuscitato. Proprio questa enorme confusione tecnica, creata dall’unico vero responsabile di questa situazione, il presidente Massimo Cellino, è alla base di questa stagione fallimentare delle rondinelle, ormai con quasi tutti e due i piedi in Serie C. Anche ieri la squadra, pur lottando, di Listkowski, Aye su rigore e Bisoli le reti delle rondinelle al “Del Duca”, è apparsa attanagliata da problemi mentali enormi, non si possono prendere due gol in superiorità numerica, che ne hanno compromesso la stagione. E i tifosi, che invocano il #Cellinout, hanno ragione!

Dan.Te.