La partita vista dal tifoso: la tragedia che unisce le tifoserie

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Sarà ricordato come un derby maledetto quello di sabato 17 settembre: la fatale scomparsa di Osvaldo, tifoso biancorosso presente in gradinata, ha lasciato una ferita insanabile nei cuori dei suoi cari ma anche di entrambe le tifoserie. Un evento che doveva essere puro divertimento e svago, si è trasformato in un dramma, proprio nello stadio che aveva già visto la scomparsa dell’indimenticato Renato Curi. Alla fine non si saprà se la scelta di proseguire a giocare per circa 8 minuti sia stata moralmente sbagliata oppure giusta secondo quello che prevede il regolamento ed i piani dell’ordine pubblico, ma un fatto è certo: il silenzio surreale calato al Curi dopo l’atroce scomparsa di Osvaldo ha scosso gli animi di tutti. Un silenzio che però ha riacceso nei cuori dei perugini e dei ternani quello che è il cosiddetto sentimento che i latini chiamavano “humanitas”. Per humanitas si intende ad indicare quegli ideali di attenzione benevola tra gli uomini che prescindono da pregiudizi di varia origine. Beh, in questo caso le due parti hanno dato prova di grande maturità e rispetto che li ha portati a ritirare subito bandiere e striscioni dei rispettivi gruppi; accade che gli ultras perugini della Nord chiedano la sospensione della gara, perchè in fondo lo spettacolo del derby era praticamente finito. Non è facile descrivere le facce delle persone presenti al Curi al momento dell’uscita dai gradoni: i sentimenti sono contrastanti visto che nessuno avrebbe immaginato un epilogo del genere. L’immagine che rimarrrà stampata nel “libro della storia dei derby” sarà sicuramente quella delle due squadre che uscendo dal campo vengono applaudite indistintamente da entrambe le curve: questo perchè il popolo degli sportivi del Curi ha particolarmente apprezzato il fatto che i giocatori, alla ripresa del gioco, abbiano deciso di far trascorrere il tempo restante con semplici “meline” volte a smorzare il match nel rispetto di Osvaldo. Chiudere questo atipico articolo della rubrica “La partita vista dal tifoso” con frasi fatte e scontate probabilmente non sarebbe il modo più “onorevole” per ricordare il povero tifoso deceduto in gradinata. In questo caso ci affidiamo alle stupende parole di Serse Cosmi, mai banale quando decide di esprimere le sue idee ed i suoi pensieri; il messaggio del mister del Trapani recita più meno questo:

“Possiamo semplicemente abbracciarti e stringere insieme a te la nostra sciarpa, baciare il nostro amato Grifo ed urlare insieme la nostra gioia nel vedere quelle maglie biancorosse correre al Curi, sì, lo stadio di Renato, che sicuramente ti avrà accolto insieme al Tigre Ceccarini e tanti altri eroi del Grifo. Vi vediamo già insieme a sorridere e parlare di come sarà il prossimo trionfo del Perugia!”

Nicolò Brillo