Anche il Venezia si è complicato la vita

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Anche il Venezia si è complicato la vita. A Cittadella i lagunari hanno cestinato nel finale la salvezza. Il Grifo dovrà fare attenzione soprattutto ad Aramu e Montalto

Anche il Venezia si è complicato la vita. A Cittadella i lagunari hanno cestinato nel finale la salvezza. Il Grifo dovrà fare attenzione soprattutto ad Aramu e Montalto

 

Come il Perugia, anche il Venezia ha buttato al vento, negli ultimi secondi di gara del precedente turno, la possibilità di conquistare la matematica salvezza. E il destino le ha voluto mettere di fronte, proprio all’ultima giornata, nello scontro diretto del “Penzo”.

Certo, i veneziani non sono con l’acqua alla gola come il Perugia, che salvo passi falsi di tutte le dirette concorrenti, deve necessariamente vincere la gara in riva alla laguna per salvarsi, visto che basterà loro un pari per raggiungere la salvezza.

Ma quel gol di Proia, subito nel finale a Cittadella, ha certamente complicato le cose per la squadra allenata dal giovane tecnico amiatino Alessio Dionisi.

La società del nuovo presidente Duncan Niederauer era partita per fare un campionato tranquillo e non si aspettava di certo di dovesri giocare la salvezza all’ultima giornata.

L’andamento in campionato dei lagunari è stato abbastanza regolare, sempre fluttuante tra la zona playout e il centroclassifica con gli arancioneroverdi molto più concreti e pericolosi nelle gare esterne rispetto alle gare giocate nell’isolotto di Sant’Elena, dove è ubicato il vecchio stadio “Penzo”.

Quel che è sicuro è che i novanta e passa minuti ad altissima tensione della gara di venerdì sera saranno decisivi per il futuro del Venezia.

Punto di forza

Come abbiamo accennato è il rendimento esterno del Venezia, ventinove punti conquistati nelle diciannove trasferte, bottino inferiore solo a quello del Benevento, trentasette punti e del Cittadella, trenta, il vero punto di forza della formazione lagunare.

Per fortuna dei grifoni, però, la gara si disputerà a Venezia e allora spostiamo l’obiettivo su un altro punto di forza della formazione di mister Dionisi: la solidità difensiva.

Il Venezia, infatti, è la terza squadra meno battuta, insieme allo Spezia, con trentanove reti subite, dopo quella del Frosinone, trentasette e del Crotone trentotto.

L’elemento più pericoloso dei lagunari è certamente il trequartista Aramu, dotato di un buon piede e di un bel tiro dalla distanza, oltre ad essere il rigorista della squadra.

Un occhio di riguardo andrà dato anche al centravanti, l’ex ternano Montalto, in gol anche all’andata al “Curi” nella gara persa dai grifoni, che decretò l’esonero di mister Oddo.

Punto debole

Il punto debole del Venezia sono, invece, i pochi gol segnati, appena trentaquattro, che ne fanno la compagine con la peggiore percentuale realizzativa dopo il Livorno, che di gol ne ha segnati solo trenta.

E nelle partite casalinge questa carenza realizzativa si accentua maggiormente, alla luce dei solo diciotto gol segnati al “Penzo” che pongono l’attacco lagunare come quello in assoluto meno prolifico del campionato nelle gare casalinghe.

Un dato che deve dare coraggio ai grifoni che possono e, soprattutto, devono uscire con i tre punti dal “Penzo”, visto che ci sono già riuscite ben otto formazioni su diciotto, anche se sette di queste, ad eccezione della Cremonese, vittoriosa ad Agosto nella prima giornata, occupano tutte la parte sinistra della classifica.

Modulo e probabile formazione

Mister Dionisi sta adottando per il suo Venezia il 4-3-1-2, potendo contare, come accennato, sull’estro e sulla tecnica del suo uomo migliore, il trequartista Aramu.

Davanti all’inamovibile portiere titolare Lezzerini, che quest’anno ha ereditato la porta del Venezia da Vicario, dovrebbe essere confermata la linea difensiva titolare, che vede Modolo e Ceccaroni centrali, il serbo Lakicevic sulla fascia destra e Molinaro su quella sinistra.

Lollo, Vacca o Fiordilino e Maleh dovrebbero formare linea di centrocampo. Sulla trequarti, come ampiamente detto, dovrebbe giostrare Aramu, con Longo, Montalto e Capello in ballottaggio per i due posti di attaccanti, con Capello, che garantisce maggior copertura, che si farebbe preferire inizialmente all’ex interista Longo, accanto a Montalto.

Mancando ancora trentasei ore alla gara, però, non è detto che mister Dionisi non possa optare per qualche altra scelta.

Venezia (4-3-1-2): Lezzerini; Lakicevic, Modolo, Ceccaroni, Molinaro; Lollo, Vacca (Fiordilino), Maleh; Capello (Longo), Montalto

Danilo Tedeschini