Bazzani: “A Perugia aria viziata”

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Bazzani: “A Perugia aria viziata”. L’ex vice-allenatore del Grifo sulla retrocessione: “Si è pensato sempre che il colpevole fosse il ‘precedente’, ma i nodi vengono al pettine”

 

Fabio Bazzani, ormai ex vice di Serse Cosmi nella sfortunata esperienza al Grifo, ha parlato della retrocessione del Perugia ai microfoni di TMW radio nella trasmissione “Stadio aperto”.

“Quando si cambia è perché ci si attende di migliorare – ha detto Bazzani – Quando hanno chiamato mister Cosmi, a gennaio, pensavano di fare di più, ma le cose non sono andate così. Siamo partiti anche abbastanza bene, poi c’è stata una serie di risultati negativi che ha creato problemi: la vittoria pre-lockdown con la Salernitana sembrava aver messo le basi per riprendere al meglio, ma dopo poco si è di nuovo ripiombati in una situazione dove la squadra non reagiva molto, sembrava un po’ piatta. La società ha ritenuto di dover cambiare un’altra volta e tornare al pre-gennaio, richiamando Oddo. Ognuno deve prendersi la sua fetta di responsabilità e mi fermo a prendermi la mia da sei mesi di vice-allenatore. Ho ripensato a cosa potevo fare di più. Dire che è andata male solo per questo o per quello non ha senso, un errore è stato quello di pensare sempre che fosse colpa di qualcun altro. Poca autocritica da parte di tutti, io mi sono messo in discussione e volevo fare di più, anche se per come la vedo ho imparato tantissime cose in questi sei mesi, vedendo certe cose con lucidità maggiore non essendo stato il capo-allenatore. Peccato, perché so quanto ci teneva Serse e perché sono legato alla piazza di Perugia. I sogni nel calcio vanno tramutati in realtà, nel lavoro duro sul campo e nelle dinamiche di spogliatoio che non sempre sono rose e fiori. La stagione è stata segnata da troppe vicissitudini che poi hanno portato a un epilogo sfortunato. Lo sconforto della gente è anche il nostro: gli obiettivi erano diversi ma ci siamo trovati in mezzo alla tempesta. Lì avremmo voluto provare ad uscirne in prima persona, ma per una società è legittimo e giusto fare le proprie scelte e valutazioni. Bisogna rispettarle, forse non era giusto neanche cambiare Oddo a gennaio, magari il club ha sopravvalutato la rosa, pensando che si potesse fare di più. A noi rimane il rammarico delle tempistiche sull’esonero, e l’essere andati via col Perugia che era salvo. L’aria è viziata, a prescindere: se si cambia molto, mettendosi poco in discussione, può andare bene una partita o due pensando che il colpevole fosse il precedente, ma alla fine i nodi vengono al pettine”.

Nicolò Brillo