Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza

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Cosa sarebbe successo ieri nel secondo tempo senza il suicidio di Comi? Il commento sulla larga vittoria del Grifo contro il Livorno non può prescindere da questo interrogativo. Sì, perché fino al 38’ del primo tempo il Perugia visto in campo non si discostava molto da quello visto cinque giorni fa al “San Nicola. Squadra lenta, che sbagliava molti appoggi e, se non in un paio di folate, stentava a rendersi pericolosa dalle parti del portiere di riserva labronico Ricci, subendo la “verve” offensiva di un Pasquato imprendibile, bravo ad innescare il bel gol di Marchino Moscati. Qualche minuto dopo Comi impazziva e Candussio lo mandava giustamente a fare la doccia anticipata. E qui la partita cambiava, complici anche  le sostituzioni effettuate nell’intervallo da Bisoli che, finalmente, archiviava la sua prudenza schierando addirittura quattro punte, tra le quali il giovanissimo Drole, protagonista di una ripresa superlativa con il suo primo gol da professionista e i due assist per la doppietta di un Ardemagni ritrovato (ma lui c’era sempre stato), finalmente sfruttato per le sue caratteristiche, quelle di essere un bomber da area di rigore che non può e non deve “spomparsi” andando a rincorrere per il campo i vari registi delle squadre avversarie. Il secondo tempo del Perugia è stato praticamente perfetto ma ignorare la valenza dell’espulsione di Comi sul contesto della gara sarebbe da superficiali e pensare che i quattro gol rifilati ad un Livorno, tre punti nelle ultime otto gare, che fino alla fine del primo tempo aveva meritato il vantaggio nonostante si fosse presentato a Perugia con molte assenze pesanti, soprattutto in difesa e senza il suo trascinatore Vantaggiato, vice capocannoniere della B con nove gol, abbiano definitivamente risolto i difetti del Perugia ci porterebbe fuori strada. Se qualcuno aveva definito come gara anomala il pesante quattro a uno subito il giorno dell’Immacolata dal Novara al “Curi” in parità numerica, non si va lontani dalla realtà definendo gara anomala anche quella ottenuta con lo stesso punteggio contro i labronici in superiorità numerica per trentotto minuti, fino a quando Parigini, dopo aver chiuso i conti con il terzo gol, ha pensato bene di farsi sventolare il secondo giallo e il conseguente rosso dopo essersi tolto la maglia esultando, leggerezze che il Perugia non può e non deve permettersi. Rifacendoci al Manzoni potremmo recitare “Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza” perché quanto vale questo quattro a uno ce la potranno svelare le prossime due gare prima della sosta, a partire da quella sull’insidioso sintetico di Vercelli di mercoledì, dove saranno assenti gli squalificati Volta e Parigini e non saranno due assenze da poco. Intanto il Perugia si prende volentieri questi tre punti che, se non le permettono di entrare nella virtuale griglia di playoff, le consentono di occupare da solo il nono posto. La chiosa è dedicata a Drole e ad Ardemagni in particolare, le due grandi note positive della serata. Il primo, grazie ad un secondo tempo maiuscolo, si merita ampiamente la palma di migliore in campo, dimostrando di essere uno dei giovani più interessanti di questa Serie B, mentre Ardemagni ha zittito con i fatti tutti i brusii, confermando di essere il vero bomber biancorosso, sempre che Bisoli lo sfrutti per quelle che sono le sue caratteristiche. Matteo l’hanno scorso ha segnato sei gol in sedici partite e altrettanto ha fatto quest’anno, sempre sei in sedici presenze, per un totale di dodici gol in trentadue presenze che, con proiezione su trentotto gare di un campionato, facendo presente che tre o quattro si possono saltare, fanno quindici gol! Privarsi a Gennaio di un attaccante simile significherebbe soltanto volersi fare male da soli!

Danilo Tedeschini