Grifo e spareggi per la salvezza: due linee che si incontrano raramente

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Grifo e spareggi per la salvezza: due linee che si incontrano raramente. Pochi precedenti da citare sulle sfide per non retrocedere. La storia del Perugia parte da Bologna nel '68 e termina a Firenze nel 2004
foto: Wikipedia

Grifo e spareggi per la salvezza: due linee che si incontrano raramente. Pochi precedenti da citare sulle sfide per non retrocedere. La storia del Perugia parte da Bologna nel ’68 e termina a Firenze nel 2004

 

La storia del Perugia parla chiaro e dice che i biancorossi difficilmente retrocedono sul campo.

Tante discese di categoria sono state decretate da situazioni extra-campo come fallimenti o penalizzazioni…

Dunque parliamo di un Grifo non particolarmente abituato a disputare spareggi per non retrocedere. Quello col Pescara sarà solo il terzo della sua lunga storia.

Andando a rileggere i 115 anni di storia del club di Pian di Massiano, troviamo infatti solo due precedenti.

Il primo nella stagione di Serie B 1967/1968. In quell’annata il Perugia tornò a calcare i campi della cadetteria dopo 19 anni di digiuno tra C e quarta serie.

Il campionato regolare si chiuse con i Grifoni terzultimi in ex aequo con Genoa, Lecco, Venezia e Messina.

Per decretare la terza retrocessa che avrebbe raggiunto in C Potenza e Novara, si scelse di disputare degli spareggi sui neutri di Bologna e Caserta.

Il Perugia, sotto le torri degli asinelli, battendo messinesi e lecchesi, pareggiando coi genoani e cadendo solo coi veneziani, si salvò a spese dei siciliani.

Tuttavia si verificò una nuova situazione di pari punti con quattro squadre per tre posti salvezza.

Si dovette ricorrere a un nuovo raggruppamento: ormai quasi a fine luglio, i biancorossi superarono questa volta il Genoa e il Venezia, pareggiando col Lecco.

Primo posto nel secondo mini-girone e salvezza, finalmente, raggiunta dopo una stagione cominciata il 10 settembre 1967 e terminata solo il 21 luglio 1968 (anche qui tante analogie con l’annata sportiva corrente…).

Si passa poi direttamente all’epoca moderna con l’unico caso di spareggio inter-divisionale tra una squadra di A e una di B.

Il Perugia del presidente Luciano Gaucci e del tecnico Serse Cosmi, nella stagione di A 2003/2004 (l’ultima disputata dal club in massima serie), raggiunse in maniera quasi insperata e rocambolesca lo spareggio per non retrocedere con la sesta classificata in B.

Chi l’avversario? La Fiorentina. Quella stessa Fiorentina che, rinata dalle ceneri del fallimento firmato Cecchi Gori, vincendo la C2 venne immediatamente ripescata in B. Ma questa è un’altra storia…

Al “Curi” il Grifo cadde inaspettatamente per 0-1, mentre al ritorno maturò solamente un pari per 1-1 che consegnò la A ai toscani e costrinse i Grifoni a tornare in B dopo 6 anni consecutivi di massima serie.

Si potrebbe citare anche la sfida di Piacenza del 1997, quando all’ultima giornata il Grifo perse sul campo emiliano in un match che si configurava come un vero e proprio spareggio.

Anche in quell’occasione si trattò di una retrocessione dalla A alla B, per altro dolorosissima.

Possiamo concludere che, quando il Grifo ha disputato “spareggi” per mantenere la A, è sempre andata male. Meglio pensare quindi al precedente di Bologna di ben 52 anni fa.

Nicolò Brillo