Grifo: la montagna ha partorito il topolino

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Al “Mazza” un pari che scontenta sia Spal che Perugia. Rammarico per le tante occasioni fallite, la media punti è da play-out

 

La montagna ha partorito il topolino. E’ questa la sensazione al termine della gara spareggio del “Mazza“ contro la Spal pareggiata uno a uno. Un pari che non serve granché a nessuna delle due squadre, chiamate entrambe a conquistare necessariamente i tre punti e che invece, con la divisione della posta, rimangono fortemente impelagate nella lotta per non retrocedere, la Spal al penultimo posto e, quello che più abbiamo a cuore, il Perugia al terzultimo, un punto sopra, due lunghezze sotto il playout e tre, causa la classifica avulsa in un arrivo a quattro a pari punti che premierebbe il Brescia, sotto la salvezza diretta.

Situazione di classifica ancor più peggiorata. Infatti, se il campionato finisse oggi, i grifoni retrocederebbero direttamente dopo questo pareggio e, visto che, addirittura, anche lo stesso Benevento, se dovesse fare almeno quattro punti tra la trasferta di Cittadella e la gara interna col Modena, verrebbe a giocarsi la partita a Perugia l’ultima giornata, il calendario già difficile diventerebbe complicatissimo.

C’è poi da considerare che il Cagliari, prossimo avversario dei grifoni, in questo turno, ha recuperato due punti a Parma e Sudtirol e verrà a Perugia venerdì sera  puntando al quarto o al quinto posto che potrebbero garantire loro o il passaggio diretto alle semifinali playoff o il preliminare col vantaggio del fattore campo contro l’ottava, mentre il Venezia, cui dovremo far visita alla penultima giornata, con la straripante vittoria odierna sul Modena, punterà decisamente al preliminare.

Tornando alla gara del “Mazza”, pareggio, in fin dei conti equo, anche se il Perugia deve rammaricarsi per almeno tre, quattro grandi occasioni fallite clamorosamente, mentre la Spal mastica amaro per il gol della vittoria, giustamente annullato dal Var a pochi minuti dal termine, dopo aver premuto per gran parte della ripresa.

Castori ha presentato un 3-5-1-1 se vogliamo ancora più abbottonato, confidando nella solidità difensiva e nelle rapide ripartenze di Di Serio, unica punta, supportato da Luperini. E i piani del tecnico si sono rivelati inizialmente indovinati visto che, dopo una gran parata del sempre più convincente Furlan su una velenosa punizione di Maistro, il Perugia passava su azione d’angolo con il suo capocannoniere, l’esterno di fascia destra Casasola, alla sua ottava rete, la terza su azione.

La scelta del duo Di Serio-Luperini in avanti si rivelava però piano piano sbagliata alla luce dei tanti errori di finalizzazione di entrambi sotto porta, sanguinoso quello dell’ex Benevento a porta vuota che poteva riportare in vantaggio i grifoni come anche la parte alta della traversa colpita poco dopo da ottima posizione da Luperini a conferma che tutto è tranne che un attaccante a supporto o un trequartista.

In due partite contro la penultima in classifica, la Spal, la cui fase difensiva fa acqua da tutte le parti, infatti, atavico difetto, non è quasi mai riuscita a tenere il risultato, siamo riusciti a segnare solo un gol, a dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, della pochezza del nostro attacco, anche quando, come oggi, dopo quasi quattrocento minuti senza aver mai tirato nello specchio della porta, le palle gol, soprattutto grazie alle clamorose incertezze della difesa spallina, le hai avute.

Ecco perché non siamo per niente contenti di questo punto contro la modestissima  penultima della classe, che, tra l’altro, aveva anche perso dopo soli dieci minuti Nainggolan, il suo giocatore più forte e, soprattutto, più carismatico e che, senza il provvidenziale intervento del Var, avrebbe addirittura vinto. Una vittoria, al contrario, c’erano tutte le possibilità, non solo avrebbe definitivamente messo fuori dai giochi la Spal ma avrebbe consentito ai grifoni di tornare a sperare nella salvezza diretta mentre, con il pari, l’obiettivo più tangibile rimane quello del playout.

E’ inutile che Castori si inalberi se gli ricordiamo che nelle ultime dieci gare  abbiamo fatto  solo sette punti, perché questa è la realtà dei fatti, come la sua media punti di 1,125 a partita data dai suoi trentasei punti ottenuti nelle trentadue partite con lui in panchina nelle ultime dieci gare, con una sola vittoria ottenuta. Media da playout, tutt’altro che da sbandierare. E tutto questo suona più di un campanello d’allarme in vista di queste ultime tre gare tutt’altro che semplici.

Anche oggi, poi, Castori ha sostituito Lisi con Paz e l’uscita dell’ex pisano ha coinciso proprio con il forcing della Spal che, con  il nuovo entrato Fetfatzidis, trovava spesso terreno fertile contro Paz, tenendo invece in campo fino alla fine Luperini, decisamente il peggiore dei grifoni non solo oggi. Decisioni che costano punti preziosi, al di là di tutti gli alibi possibili per la pochezza tecnica della rosa che la società gli ha messo a disposizione tra l’estate e Gennaio.

Tra quattro giorni, venerdì sera, arriva il Cagliari e se ci si vuole salvare direttamente, sarà obbligatorio recuperare i due punti persi al “Mazza” e battere la squadra di Mister Ranieri, impresa ardua, viste le enormi differenze tecniche, oltre che di gioco e di classifica, tra le due squadre. Ma ormai le chiacchiere stanno a zero, venerdì servono solo  i tre punti!

 Danilo Tedeschini