Il Perugia “ritrova” il Paradiso, all’Inferno il patron dell’Ascoli

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Il Perugia
foto: PicenoTime.it

Il Perugia “ritrova” il Paradiso, all’Inferno il patron dell’Ascoli. Al top il Benevento con il presidente Vigorito, l’Empoli continua a non convincere

 

Paradiso, Purgatorio e Inferno di Dan.Te.

Paradiso

10 – Oreste Vigorito

Non c’è lunga sosta che tenga, il Benevento passa anche a Cremona, alla ripresa del campionato dopo tre mesi e mezzo, portando il vantaggio a ben ventiquattro punti sul Frosinone, terzo, con la possibilità di poter addirittura festeggiare matematicamente già venerdì prossimo se dovesse vincere a Empoli. Il presidente Oreste Vigorito può essere orgoglioso della corazzata che ha allestito in estate dopo la delusione della semifinale playoff persa col Cittadella. Grandissimo presidente!

9 – Cittadella e Perugia

Oltre a quella del Benevento le altre due vittorie esterne portano la firma del Cittadella e del Perugia, che battono le due squadre messe peggio in questo momento, il Livorno ultimo in classifica e ormai praticamente retrocesso in C i veneti, vittoriosi al “Picchi” per due a zero e adesso col Pordenone a quota quarantasei, relegati però dalla squadra di Tesser al sesto posto per i peggiori scontri diretti e l’Ascoli, ultimo nella classifica del girone di ritorno, il Perugia, passato di misura al “Del Duca”. I grifoni, adesso decimi a quota trentanove, si staccano dalla zona bollente dalla quale hanno adesso cinque punti di margine, non sei come direbbe la classifica perché in caso di arrivo in parità i confronti diretti con il Venezia e la Cremonese, le due quintultime li penalizzerebbero

8 – Pescara

Con un gran secondo tempo il Pescara torna al successo casalingo contro la diretta concorrente Juve Stabia, scavalcandola in classifica. Un tre a uno netto che rilancia gli abruzzesi in dodicesima posizione, determinata dai peggiori scontri diretti con l’Entella, con cui condivide quota trentotto, lontano dalla zona bollente.

7 – Spezia, Cosenza

Vittorie casalinghe di misura ma di inestimabile valore per lo Spezia, nel confronto casalingo contro il quotato Empoli e per il Cosenza, nello scontro salvezza contro l’Entella. Grazie a questo successo i liguri riagguantano il quarto posto a quota quarantasette mentre i calabresi, terzultimi a quota ventisette, tornano a sperare nel playout, distante sì cinque punti ma con l’Ascoli, quartultimo, che appare in caduta libera.

Purgatorio

6 – Pisa, Chievo, Venezia, Frosinone

Buoni pareggi esterni per uno a uno per il Pisa sul campo della Salernitana e per il Chievo, colto nel finale dell’“Ezio Scida” contro il Crotone, secondo in classifica. Il Pisa, però, perde due posizioni in graduatoria e adesso è tredicesimo a quota trentasette mentre i veneti rimangono all’ottavo posto, l’ultimo che garantisce il preliminare, a quota quarantadue. Pareggi esterni senza gol e con tanti rimpianti per il Venezia a Trieste contro il Pordenone e per il Frosinone sul campo del Trapani. Le recriminazioni per i lagunari vengono dal rigore sbagliato da Aramu nella ripresa che impedisce loro di uscire dalla zona bollente, con il loro quintultimo posto causato dai peggiori scontri diretti con la Cremonese, con cui condividono quota trentatre, mentre i ciociari, poco brillanti sul campo della penultima, perdono l’occasione di agganciare il Crotone al secondo posto, rimanendo al terzo con quarantotto punti.

5 – Salernitana, Pordenone, Crotone, Trapani

Deludenti pareggi interni per Salernitana, Pordenone e Crotone, rispettivamente, contro il Pisa i campani, contro il Venezia i friulani e contro il Chievo i calabresi. Pareggia in casa anche il Trapani, anche se con una grande come il Frosinone ma la situazione dei siciliani rimane difficilissima perché il pari è servito solo a recuperare il punto di penalizzazione affibbiatogli durante la lunga sosta per irregolarità amministrative. Trapani penultimo a quota venticinque, a ben sette lunghezze dal playout. La Salernitana resta, invece, al settimo posto con quarantatré punti mentre il Pordenone, salvato dalla clamorosa sconfitta interna dalla prodezza del portiere Di Gregorio che para il rigore di Aramu, scende al quinto posto, determinato dagli scontri diretti migliori rispetto al Cittadella, con cui condivide quota quarantasei. I calabresi, nonostante il mezzo passo falso, conservano il secondo posto a quota cinquanta alla luce del pari del Frosinone.

Inferno

4 – Empoli e Cremonese

Brutta ripartenza per l’Empoli, sconfitto di misura dallo Spezia nell’anticipo del “Picco”. La seconda sconfitta consecutiva blocca la rimonta dell’Empoli, adesso sempre nono ma a tre lunghezze dal preliminare, non due come recita la classifica, a causa della peggior differenza reti in caso di arrivo in parità col Chievo, ottavo. Una sconfitta casalinga, anche se di misura contro il Benevento schiacciasassi, in genere merita un voto più basso ma abbiamo tenuto conto anche della bella vittoria ottenuta in settimana dai grigiorossi ad Ascoli nel recupero e, comunque, anche contro gli stregoni la Cremonese non è dispiaciuta. Con i tre punti conquistati in queste due partite in quattro giorni la formazione di Bisoli esce dalle sabbie mobili della zona playout, se pur solo grazie ai migliori scontri diretti rispetto al Venezia, quintultimo con gli stessi trentatré punti.

3 – Entella

Pessima ripartenza dell’Entella, battuto molto più ampiamente di quanto reciti lo striminzito due a uno, a Cosenza. Liguri che retrocedono solo all’undicesimo posto grazie ai migliori scontri diretti sul Pescara, con il quale condividono quota trentotto.

2 – Juve Stabia

Pesante sconfitta della Juve Stabia a Pescara. I campani crollano nella ripresa subendo tre gol, riuscendo solo a limitare il pesante passivo con un gol nel finale. La sconfitta fa scivolare le vespe al quattordicesimo posto a quota trentasei, solo tre lunghezze sopra la zona playout.

1 – Livorno

Il Livorno resiste solo un tempo al più quotato Cittadella che, nella ripresa, chiude la gara del “Picchi” con due gol in pochi minuti. La sconfitta lascia il Livorno desolatamente ultimo a quota diciotto, a ben quattordici punti dal playout, praticamente in Serie C.

0 – Massimo Pulcinelli

Un Ascoli in caduta libera perde entrambe le partite casalinghe post ripresa, prima il recupero con la Cremonese, passata facilmente tre a uno al “Del Duca”, poi di misura la gara canonica di campionato contro il Perugia. Un Ascoli inguardabile che, nel girone di ritorno, ha totalizzato solo cinque punti in dieci gare. La brutta copia di quello ammirato nel girone d’andata con il tecnico Zanetti in panchina, cacciato troppo precipitosamente dal patron Pulcinelli dopo le due sconfitte nelle prime due giornate del girone di ritorno e sostituito prima dall’oneroso ma poco concludente Stellone e poi dall’oggetto misterioso Abascal, giovanissimo tecnico spagnolo che in queste due gare ha dato la netta sensazione di trovarsi molto, molto a disagio nel ruolo. E che infatti è stato esonerato. Così l’Ascoli, a causa dell’inspiegabile decisione del proprio patron, è precipitato dall’ottavo posto in zona preliminare a quella playout, con il suo pericolosissimo quartultimo posto a quota trentadue. Il calcio non perdona le scelte avventate ed errate!

Dan.Te.