A Palermo una sconfitta immeritata

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Designazione arbitrale: Grifo, che disast(Ros). Il match con l'Ascoli sarà diretto da Riccardo Ros. Il fischietto di Pordenone condannò i biancorossi al k.o. a Palermo nel 2017

A Palermo una sconfitta immeritata. Primo ko per la squadra di Giunti, fortemente penalizzata dalle decisioni e “non” dell’arbitro Ros

 

Prima o poi doveva succedere di perdere la prima partita, ma rimane forte la sensazione che la sconfitta di Palermo sia stata in parte determinata da episodi sui quali poco possono entrarci la tecnica e la tattica.

Chi ci legge sa che non parliamo mai degli arbitri ma, sinceramente, quanto fischiato e non fischiato al “Barbera” dal Sig. Riccardo Ros di Pordenone, città la cui squadra era allenata fino a pochi mesi fa dal tecnico del Palermo, Bruno Tedino, ci ha lasciato molto perplessi.

E non parliamo solo del calcio di rigore decisivo, inesistente a norma di regolamento perchè la palla ha colpito in pieno la gamba di Colombatto prima di carambolare involontariamente sul braccio dello stesso giocatore argentino, ma delle mancate espulsioni di un paio di giocatori del Palermo, squadra che dall’inizio ha impostato il match sull’eccessivo vigore fisico, colpevolmente tollerato dal direttore di gara, assolutamente in buonafede ma apparso dall’inizio certamente poco sereno e in serata negativa.

Ma se il Perugia ha conosciuto a Palermo la prima sconfitta lo deve anche agli errori gravissimi sotto rete di Bonaiuto e di Han, incredibile quello dell’ex maceratese che ha spedito il pallone, a porta vuota, sull’esterno della rete dopo l’infelice uscita a vuoto di Posavec.

E la legge del calcio, gol fallito, gol subito, ancora una volta ha colpito.

Un Perugia che, a dispetto delle tante assenze, ai vari Cerri, Brighi, Belmonte, e Falco, oltre a Terrani in panchina, si sono aggiunti anche, all’ultimo momento Di Carmine e a partita in corso Bianco, fatto fuori da un’entrataccia di Chocev degna del rosso diretto e non del semplice cartellino giallo, ha disputato anche in Sicilia un gara discreta, non facendosi intimidire dai rosanero.

Qualche problema di troppo sulle fasce, in particolare quella destra, con Zanon che ha sofferto molto, soprattutto nel primo tempo, la vivacità di Aalesami, rimanendo abbastanza fermo poi nell’occasione del rigore.

Il rientrate capitan Del Prete è stato impiegato da Giunti dall’altra parte e, pur facendo del suo meglio sotto il profilo dell’impegno, rimane sempre un destro naturale e un po’ di disagio si è notato.

Non vorremmo che l’unica lacuna dell’organico, la mancanza del difensore di fascia sinistra, alla lunga pesasse troppo sul cammino del Perugia.

Adesso bisogna subito dimenticare Palermo e cercare di riprendere il cammino vincente fin qui intrapreso.

Non sarà facile perchè tra tre giorni arriverà al “Curi” il Frosinone, rimasto capolista solitario grazie al successo in pieno recupero di Ascoli e alle concomitanti sconfitte di Perugia e Carpi, travolto in casa dal redivivo Foggia, ma il bel gioco proposto anche a Palermo dalla squadra di Giunti, anche se solo a sprazzi, lascia ben sperare.

La squadra ciociara, quattro vittorie ed un solo pari, arrivato al termine di una sensazionale rimonta dallo 0-3 a Pescara, possiede probabilmente l’organico più forte della categoria ma giocando al “Curi”, dove fino ad ora il Perugia ha ottenuto il pieno di punti, sognare l’impresa non sembra un’utopia.

Danilo Tedeschini