Anche a Cremona i soliti errori

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Gli Stati Generali del Grifo confermano Oddo. Confronto chiarificatorio tra presidenza, dirigenza e tecnico dopo la debacle di Udine. Squadra a riposo, domani si riprende

Anche a Cremona i soliti errori. Non bastano i miglioramenti del gioco ad evitare l’ennesima battuta d’arresto che ricaccia indietro un Perugia che, da tre mesi, ha un passo da playout

 

Questa settimana vogliamo iniziare il nostro editoriale pubblicando la particolare classifica delle ultime undici partite, dopo la quinta di campionato ad oggi. Era metà Settembre, quando il Perugia, battendo il Frosinone per tre a uno al “Curi, in quella che rimane la migliore gara disputata in campionato dai grifoni, occupava il terzo posto in classifica con undici punti, ad una sola lunghezza dalla capolista di allora, l’Ascoli e a pari punti con il Benevento, secondo per la migliore differenza reti e con l’Empoli, quarto per la peggiore.

Dopo quella sera il Perugia ha collezionato solo dodici punti in undici gare, appena uno in più di quanti ne aveva messi insieme nelle prime cinque giornate, viaggiando in questi tre mesi, all’allarmante media da playout di 1.09 punto a partita. E come si può vedere da questa classifica peggio del Perugia hanno fatto solo le due toscane, mentre altre formazioni, se cinque o sei dipenderà dal risultato del posticipo Trapani-Pisa, hanno totalizzato gli stessi punti dei grifoni.

Questa la particolare classifica degli ultimi tre mesi

Benevento 26 Frosinone 22 Pordenone 21 Cittadella 19 Chievo 18 Spezia 16 Entella 15 Crotone 14 Pescara 14 Cremonese 13 Juve Stabia 13 Pisa 12 * Trapani 12 * Ascoli 12 Salernitana 12 Perugia 12 Cosenza 12 Venezia 12 Empoli 10 Livorno 7

*Trapani e Pisa una gara in meno

Questa classifica fotografa esattamente il trend molto negativo che la squadra di Oddo sta attraversando da ormai troppo tempo e balza subito agli occhi l’enorme divario di punti in meno totalizzati dal Perugia rispetto alle prime cinque di questa graduatoria, che poi sono anche cinque delle prime sette di quella totale, con l’Entella e l’Ascoli, le altre due squadre al momento nella zona nobile, che hanno comunque totalizzato: tre punti in più del Perugia i liguri e gli stessi punti i marchigiani.

Nella classifica totale, generale il Perugia riesce ancora a rimanere nella zona nobile, anche se solo all’ultimo gradino, l’ottavo, solo grazie alla rete all’ultimo secondo di Gondo che ha regalato il successo alla Salernitana contro il Crotone, anche se un eventuale successo del Pisa a Trapani nel posticipo farebbe ancora scivolare il Perugia al nono posto per la peggior differenza reti.

Un lungo trend negativo veramente proccupante che determina una posizione reale deludente nella classifica generale, ottava o nona che sia, rispetto alle grosse aspettative iniziali e quelli che erano e rimangono tuttora gli obiettivi che la società aveva sbandierato fin dall’estate, posizione inadeguata, oltretutto per una squadra che possiede contemporaneamente in rosa il capocannoniere assoluto del campionato, Iemmello e il portiere di gran lunga migliore della Serie B, Vicario, che anche ieri a Cremona sono risultati i migliori del Perugia.

Già, la partita di Cremona, dove ai miglioramenti sul piano della manovra hanno fatto da contraltare ai soliti difetti che dall’inizio del torneo, anche nei primi, positivi, venti giorni, condizionano pesantemente le partite della formazione di Oddo, la scarsa prolificità dei compagni di reparto di Iemmello, quattro gol in tutto in sedici gare, due di Buonaiuto, uno a testa di Capone e Melchiorri e nessuno di Falcinelli, la mancanza in rosa di un centrocampista fisico e di esperienza che possa bilanciare un reparto formato solo da “ragazzini”, anche se promettenti e i reiterati errori di una difesa alla quale non sono sufficenti neanche i continui miracoli di Vicario.

Le lacune della rosa a centrocampo e in difesa chiamano direttamente in causa la sia società che in estate ha puntato, lo abbiamo ripetuto all’infinito, su un difensore bravo, Angella, ma che aveva avuto tre gravi infortuni muscolari nelle ultime tre stagioni e che, dopo le prime due gare in biancorosso, si è gravemente infortunato un’altra volta. Quanto al centrocampo aggiungere in rosa all’ultimo momento un altro centrocampista giovane e tecnico come Balic, invece di uno fisico ed esperto è stato un altro errore. Quanto all’attacco nessuno si aspettava che Falcinelli deludesse in questo modo anche se il suo basso rendimento nelle due ultime stagioni poteva suonare come un campanello d’allarme.

Ma se la società ha le sue responsabilità altre ce ne ha Oddo che, ad esempio, anche a Cremona ha riproposto da titolare Capone, autore dell’ennesima prova deludente, lasciando ancora una volta in panchina per buona parte della gara Buonaiuto. E anche a Cremona qualche cambio errato, come la sostituzione di Di Chiara, per la verità in difficoltà nella ripresa sulla sua fascia d’appartenenza, con il subentrato Nzita, fattosi colpevolmente anticipare di testa da Piccolo sul gol decisivo ha destato più di una perplessità, come spesso accaduto in passato.

Fortunatamente siamo solo alla sedicesima giornata, ci sono ancora tre gare per chiudere il girone d’andata e poi, soprattutto, un mercato di riparazione da sfruttare celermente e in maniera adeguata pria del ritorno. La classifica in alto si è allungata e la distanza dalla promozione diretta è salita a sei punti, a meno di un successo per quattro a zero sul Pordenone al ritorno e occorre fare presto e bene, perchè anche il ritardo dal terzo posto, occupato dal lanciatissimo Frosinone, che in questi tre mesi ci ha rifilato ben dieci punti di distacco, è salito a tre lunghezze. Non ci si puo’ di certo accontentare della solita posizione finale da preliminare che porterebbe, al nvantanove per cento, alla solita, cocente delusione finale per il sesto anno consecutivo.

Danilo Tedeschini