Arbitri e coronavirus: rispettare le regole anche fuori dal campo

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comitato regionale umbria

Arbitri e coronavirus: rispettare le regole anche fuori dal campo. Anche per gli arbitri umbri vige lo stop del decreto governativo almeno sino al 03 aprile

 

#iorestoacasa ovviamente vale anche per gli arbitri del Comitato Arbitri Umbria. A seguito dell’emanazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 Marzo 2020, attraverso il quale sono state disposte misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza da COVID-19, l’ Associazione Italiana Arbitri ha disposto con decorrenza immediata di tutti i raduni e manifestazioni organizzate dai Comitati Regionali e Provinciali,  di tutti i raduni e manifestazioni organizzate dalle Sezioni, ivi comprese le riunioni tecniche obbligatorie e delle sedute di allenamento presso i poli sezionali.

Gli arbitri sono abituati a fronteggiare da soli proteste, principi di rissa, insulti dagli spalti: a buona ragione viene chiesto a questi ragazzi, spesso adolescenti e nel pieno della gioventù, di rispettare le regole basi consigliate dal governo italiano restando a casa. Purtroppo siamo chiamati a fronteggiare un nemico subdolo, invisibile, contro il quale non abbiamo armi specifiche ma solo cure debilitanti per il corpo e per la mente. Un nemico che non vediamo ma che può attaccare chiunque. Quasi nessuno di noi è uno scienziato, un medico, un virologo, perciò non siamo autorizzati a dare consigli, a fornire linee di comportamento, ad imporre uno stile di vita che possa assicurare la salute. Per tali motivi abbiamo il dovere di seguire chi ha studiato, chi è preposto a guidare la comunità in un periodo critico e molto difficile. Rispettare le regole è un modo per poter accorciare al minimo indispensabile quel che stiamo soffrendo, per poter tornare quanto prima alla realtà e alla vita di ogni giorno.

Nota polemica: forse le misure prese, a parere dello scrivente, sono state assunte in ritardo e senza che gli arbitri possano esprimere in nessun modo il loro pensiero o esprimere le loro ansie e paure dato che le decisioni vengono prese da un sistema piramidale che molto probabilmente superata la crisi del COVID-19 andrà certamente rivisto e valutato. Noi riteniamo che prima vengano le persone e la loro salute che siano arbitri, calciatori o dirigenti rispetto alla calendarizzazione dei campionati.

Luca Fiorucci