Breda ed il fattore “c…”, il Perugia risale

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Breda ed il fattore “c …”, il Perugia risale. La vittoria di Ascoli ha ridato ossigeno alla classifica. Tre punti preziosi arrivati nel finale e dopo una gara non certo esaltante

 

Louis Pasteur, famosissimo scienziato francese dell’800, padre della moderna microbiologia, era solito ripetere che la fortuna, in genere, favorisce la mente preparata.

E il tecnico del Perugia Breda preparato lo sarà sicuramente, anche se in queste otto gare lo ha fatto soltanto intravedere, ma  fortunato lo è senza ombra di dubbio, alla luce della vittoria arraffata nel recupero dai grifoni contro il modesto e rimaneggiatissimo Ascoli, fanalino di coda del torneo, che bissa il pari arrivato nella stessa maniera nel derby di Terni, otto giorni prima, contro la penultima in classifica.

E se è vero che al suo esordio sulla panchina biancorossa gli erano stati scippati a Cremona due punti sacrosanti con quel “rigoraccio” fischiato per l’involontario fallo di mano di Mustacchio, otto giorni dopo gliene era stato immediatamente restituito uno con il rigore a favore fischiato per un “fallo di costato” e non di mano di Molina che aveva evitato nel finale al Grifo la sconfitta casalinga contro l’Avellino.

Insomma tra il dare e l’avere il Perugia di Breda si ritrova con due punti in più di quelli che avrebbe meritato sul campo, due punti fondamentali che fanno la differenza tra il centro classifica a quota ventidue attuale e il pericoloso quattordicesimo posto, due sole lunghezze sopra la zona playout, che si stava manifestando senza l’invenzione di Cerri e la conclusione vincente di Falco in pieno recupero.

Già, Cerri e Falco, proprio i due attaccanti più talentuosi di questa squadra, protagonisti dell’importantissimo successo dei grifoni, dopo che Breda li ha mandati in campo nella ripresa, Cerri forse anche tardivamente, per cercare di cambiare l’inerzia della gara.

Ed è proprio qui che esce di scena il Breda fortunato e subentra il Breda dalla mente preparata, che, grazie ai suoi cambi azzeccati, come avvenuto nel derby, pone rimedio all’eccessiva prudenza iniziale, portando a casa in extremis il risultato, un pareggio esterno al “Liberati” e una vittoria con l’Ascoli, riuscendo a mascherare proprio con i risultati, sette punti nelle ultime tre gare, anche se quattro colti con le due cenerentole della categoria, le evidenti lacune di gioco della sua squadra.

E’ questo il succo della soffertissima vittoria di ieri sera che allontana, speriamo definitivamente, i grifoni dalle zone basse della classifica.

E’ chiaro che per rimanere in queste posizioni o per provare a migliorarle, occorrono tangibili progressi sul piano dell’intensità della manovra, troppo lenta per almeno un’ora  e della qualità del gioco, perchè la fortuna, si sa, può voltarti le spalle quando meno te lo aspetti.

Tra quattro giorni ci sarà da affrontare all’“Arechi” una Salernitana, antico e ostico avversario di sempre, avvelenata dalle due sconfitte esterne consecutive, subite dopo tre pareggi, che l’hanno fatta scivolare dal quarto posto al decimo, a braccetto proprio con i grifoni, oltre che con il Novara.

Se è vero che quella granata, dopo la Ternana, è la squadra che ha pareggiato di più, dieci volte e che ha vinto di meno, quattro volte, è anche vero che ha perso soltanto tre gare e che  l’“Arechi”, dopo soli diciassette turni, è l’unico stadio imbattuto insieme allo “Stirpe” di Frosinone.

Per uscire indenni da Salerno, magari centrando anche il colpaccio, ci vorrà un Perugia molto diverso da quello visto contro le due ultime della classe, per non parlare, poi, di quello orrendo che in settimana, a Udine, ha subito un vergognoso rovescio in Tim Cup, il risultato negativo più pesante nella storia ultracentenaria del Grifo.

Danilo Tedeschini