Cala il sipario sul mercato: il mosaico biancorosso è completo

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Alle ore 23 si è definitivamente chiusa la sessione estiva del calciomercato: nell’ultima giornata a disposizione, il Perugia ha perfezionato gli arrivi di Acampora e Nicastro ed ha piazzato Della Rocca, fuori dal progetto tecnico sin dall’inizio del ritiro di Cavedago. In conclusione Alhassan, altro giocatore dato per partente, è rimasto alla corte biancorossa: l’assenza di vere pretendenti e la buona prova del terzino nella sfida contro il Cesena potrebbero aver convinto le massime cariche di Pian di Massiano a trattenere il ghanese. Piano piano, pezzo dopo pezzo, è stata allestita una rosa sicuramente ampia e ben assortita: il centrocampo rimane il reparto maggiormente rivoluzionato con gli arrivi di Ricci, Brighi, Dezi ed Acampora e le partenze di Della Rocca, Rizzo e Taddei (senza considerare i ritorni alle rispettive “case-madri” di Prcic e Molina dopo i prestiti secchi che li hanno portati al capoluogo umbro). La difesa ha visto le importantissime riconferme di Rosati, Del Prete e del duo Volta-Belmonte; il ritorno del promettente Gianluca Mancini e gli acquisti di Chiosa e Di Chiara per puntellare la corsia di sinistra hanno fatto il resto. Monaco e Imparato rimangono dei rincalzi eccellenti. Davanti la telenovela “Bianchi-Di Carmine” si è conclusa con la permanenza di entrambi: il reparto, già forte delle riconferme di Guberti, Drolè e Zapata, è stato rinforzato anche con gli approdi di Da Silva dal Chievo e dell’ultimo arrivato Nicastro. Si è così formato un giusto mix fra giovani, giovanissimi e “senatori” che potrebbe essere fondamentale. La lista “over 18” è praticamente completa: gli under sono il secondo portiere Elezaj, Mancini, Didiba, Zebli, Drolè, Zapata e Da Silva. Sicuramente è ancora prematuro dare un voto definitivo all’operato della società del presidente Santopadre, ma la sensazione è che il Grifo si sia mosso per inserire in squadra giocatori atleticamente pronti e fisicamente sani senza lasciare nulla al caso. L’esperienza dell’anno passato ha insegnato molto.

Nicolò Brillo